❥ Jem Carstairs

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Sei a Sant James's Park a Londra, seduta sull'erba che disegni qualcosa, o meglio qualcuno. Stai disegnando un ragazzo che non conosci, è seduto sulla panchina davanti a te e sta fissando il paesaggio.

Non c'è un vero motivo per cui lo disegni, semplicemente ti ispira.

Ad un certo punto il ragazzo si alza e viene verso di te.

Chiudi in fretta il quaderno e lo fissi: è proprio bello, alto e magro con i capelli marrone scuro.

<<Hei>> dice sedendosi vicino a te
Lo saluti con la mano.

<<Come mai sei qua tutta sola?>> ti chiede

<<C'è tranquillità, mi piace questo posto>> dici sorridendogli <<tu?>>

<<Stavo facendo un giro per Londra, è da tanto che non la vedevo>>

<<Non sei del posto?>>

<<I miei genitori erano originari della Cina, mi sono trasferito qui da piccolo, ma sono stato lontano per molti anni>> ti dice

<<Io ho sempre vissuto qua, ma non mi stancherò mai di Londra probabilmente>>

C'è un silenzio imbarazzante e ti metti a guardare in giro.

Vedi dei bambini lontani che stanno dando del cibo alle anatre.

<<Quanto odio le anatre>> dici schifata

Il ragazzo scoppia a ridere.

<<Cos'hai da ridere?>> gli chiedi tirandogli una leggera sberla sul braccio

<<Anche il mio migliore amico odiava le anatre. Quando eravamo più piccoli abbiamo provato a dare alle anatre di Hyde Park una torta di pollo e loro se la sono mangiata...>> dice e scoppi a ridere

Andate avanti a parlare a lungo, finché il tuo cellulare inizia a squillare.

<<Mamma?>> rispondi al telefono

<<Dove cazzo sei?>> urla lei

<<Arrivo, 10 minuti e sono a casa>> dici e chiudi la telefonata

<<Era mia madre, devo tornare a casa. Ti va se ci vediamo domani mattina?>> chiedi rivolta al ragazzo

<<Certo, dove?>>

<<Ad Hyde Park? Sempre se va bene...sai per le anatre...>> gli dici e lui ride

<<Va benissimo>>

<<Comunque io sono T/N>> dici porgendogli la mano

<<James, ma puoi chiamarmi Jem>> ti stringe la mano

<<Okay, a domani Jem>> dici girandoti e correndo verso casa

Torni a casa e anche da fuori puoi sentire le urla dei tuoi genitori. Entri e ti chiudi la porta alle spalle il più silenziosamente possibile.

Sempre in silenzio vai verso la cucina, prendi del cibo e poi vai nella tua camera.

Chiudi la porta, ma i litigi dei tuoi genitori si sentono lo stesso.

*

<<T/N, dove pensi di andare?>> ti urla tua madre

Chiudi gli occhi e imprechi a bassa voce: <<ciao mamma>>

<<Si può sapere dove sei stata ieri?>> ti urla

<<Al parco>> dici cercando di non alzare la voce

<<Con chi?>>

<<Ero sola>>

<<E ti sei dimenticata di essere in punizione?>>

<<No, è solo che non stavo bene e ho pensato di uscire>> dici sperando si beva la tua scusa

<<Adesso dimmi perché cazzo sei uscita di casa. E non mentirmi>> dice avvicinandosi a te e tirandoti una sberla

<<Perché non ne posso più di te, non ne posso più neanche di papà e dei vostri cazzo di litigi. Mi avete seriamente rotto i coglioni. Se dovete andare avanti così potete pure chiedere il divorzio, non me ne frega più niente>> urli con tutta la voce che hai in corpo e esci da quella casa di matti sbattendo la porta

Inizi a correre con le lacrime agli occhi, le persone intorno a te ti guardano male.

Raggiungi Hyde Park e trovi Jem vicino ad una bancarelle del gelato.

Ti asciughi le lacrime e ti avvicini a lui: <<hei ciao>> lo saluti con un sorriso finto

<<Ciao, stai bene?>>

<<Benissimo>> dici sempre sorridendogli

<<T/N cos'è successo? Hai gli occhi gonfi e rossi, me ne accorgo anche se sorridi>> ti dice prendendoti il viso tra le mani

<<È colpa dei miei genitori>> gli dici rincominciando a piangere

<<Tranquilla, ora ci sono io>>

<<Dicono tutti così, ma appena vedono un problema, se ne vanno>>

<<Io non me ne andrò>> ti dice prendendoti le mani

<<Me lo prometti?>>

<<Te lo prometto>> dice lasciandoti un piccolo bacio sulle labbra che tu ricambi subito

IMMAGINA - multifandomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora