thirtheen pt.1;

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Sono arrivata da una decina di minuti mentre quello di cui non so neanche il nome non è arrivato ancora.
E poi dovevo essere io quella puntuale.
Sento dei passi avvicinarsi sempre di più.
Vorrei scappare.
'Haha! Trovata!'
Sussulto per lo spavento.
Il problema è che non c'è il ragazzo dell'altro giorno.
Piuttosto è molto più basso, ha molte cicatrici e  tatuaggi sulla faccia, tra cui noto una lacrima sotto l'occhio.
porca merda.
'Vieni, ti voglio presentare a qualche amico'
Mi trascina verso un gruppo di ragazzini, ovviamente suoi amici.
'Cosa vuoi fare pezzo di merda?'
'Tranquilla piccola, ci divertiamo tanto stasera'
Deglutisco, come sarebbe a dire.
'Ragazzi eccola!'
Al grido di questo tutti voltano la testa verso me.
Qualcuno fischia, qualcuno applaude, altri invece guardano la scena sorridendo solamente, ho un brutto presentimento.
paura.
Il ragazzo che fino a prima mi stava trascinando, si gira e mi guarda ridendo probabilmente per la mia espressione in panico.
'Stai tranquilla' mi accarezza i capelli facendomi tranquillizzare 'ti ho detto che ti divertirai anche tu questa sera'
non pensavo di essere così sciocca.
Perché il mio orgoglio mi ha spinto fino a qui, non potevo restare a casa?
Il ragazzo mi stringe il polso così forte da farmi bloccare la circolazione.
Perché non sto scappando?
'Hei' richiamo l'attenzione del ragazzo.
Lo spingo a terra e cade.

'Spara alla troia'

mi fermo.
cazzo.
cazzo cazzo cazzo.
perché sono ferma?
i miei piedi non vanno.
il cuore va.
anche io vado.
cervello.
impulsi.

mi giro,
ultimi momenti.
pistola puntata.
grilletto.
pistola abbassata.








'corri'

'seguitela'


sono fottuta.

devo solo seminarli.
Cambio strada dirigendomi verso un posto che odio, ma questa volta mi sarà molto utile, detto scuola.
Apro il cancello da dove entrano i professori e lo chiudo più velocemente possibile.
L'hanno lasciato aperto?

penso sono salva.
Mi appoggio al muretto dell'esterno della scuola.
'Pensi di essere salva?'
Un ragazzo vestito elegantemente cammina verso me con un sorrisetto sghembo.
Roteo gli occhi sfinita.
'Tu chi sei?'

Qualcuno mi tappa la bocca con un nastro adesivo e mi lega le mani con una corda.
Dopo due secondi una benda mi copre gli occhi.
Questo era solo un diversivo?
Sapevano già le mie azioni? Cosa avrei fatto?
Ora capisco perché il cancello era già aperto.
Sento sollevarmi da terra.
'Non puoi né parlare, né andartene, né vedere.
Sembri una bambola tesoro'

'Chanyeol, ricordati di questo nome piccola' sussurra al mio orecchio.
Non voglio sapere il suo nome.
Cerco di scalciare ma sembra inutile perché rafforza la presa sui miei fianchi.
'io che volevo essere gentile'
Piagnucolo e mi lamento anche con la bocca serrata.
'Mi stai stufando. mettila in macchina'
'Sì certo'

il ragazzo prende un coltellino e mi allarga le gambe.

occhi.
vista debole.
no.
ti prego no.

non qui.
mi dicono
piccola
sono piccola.
bimba.

x
sangue.
dolore.
piacere.

quello che è tuo
è mio



la x che adesso ho sulla gamba
è un marchio.

Mi sento solo appoggiare in un posto al freddo e poi la chiusura di una portiera.
Dove mi stanno portando?

𝖇𝖆𝖇𝖞𝖘𝖎𝖙𝖙𝖊𝖗 → 𝖒𝖎𝖓 𝖞𝖔𝖔𝖓𝖌𝖎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora