"Allora, i bambini dovranno per forza andare a dormire alle 9 , al massimo alle 9:10.
Il cibo devi solamente riscaldarlo.
Mi raccomando. I numeri di emergenza o riferimento sono sempre attaccati alla bacheca della cucina.
detto questo buona serata Juliette.
Voi due fate i bravi" si raccomanda la signora Park che si ostina a darmi ancora le regole nonostante io faccia la babysitter in questa casa da tre anni.
Detto questo, esce di casa chiudendo la porta vestita elegantemente con un vestito che costerà tutto il mio guardaroba.
Se vogliamo chiarire, la famiglia Min è una famiglia ricca, che non bada troppo a spese, ciò che vogliono comprano.
È una delle famiglie più importanti e nobili di questa città.
Nonostante i soldi, questi due bambini sono decenti e rispettosi.
Sono un maschio e una femmina.
Il maschio si chiama Chen.
Ha otto anni.
È molto alto per la sua età ed è adorabile.
È molto orgoglioso e non ammette mai di sbagliare.
La femmina si chiama Irene. Ha cinque anni. Anzi cinque anni e mezzo. Come dice sempre lei per precisare.
È precisa e sapientona.
Pretende di sapere tutto e non si fa mai gli affari suoi.
Porta sempre due treccine rilegate da due fiocchetti rossi che le raccolgono i capelli neri corvino.
Devo dire che è molto raffinata e elegante per la sua età.
Hanno anche un terzo fratello. Ma non so molto di lui. A parte che si chiama Min Yoongi.
Mai visto in tre anni, ma da come i due fratelli lo pavoneggiano, sembra dolce.
La signora Park tende a voler nasconderlo da me.
'Problematico e ambiguo'
Si diceva questo nell'upper east side di Daegu.
Toccava solo scoprirlo di persona."Bene, cosa volete fare?"
"Juli, posso guardare il tuo telefono?"
"Okayy"
Cosa non mi tocca fare per questi due marmocchi...
"Be io vado a colorare il mio disegno? Vuoi venire con me al tavolo oppure resti qui con questo?"
A volte sentire Irene parlare mi spaventa.
Ha un tono così adulto ed è una bad bitch per avere cinque anni.
"Vengo a vedere cosa fai. Ti dispiace Chen?"
Non mi risponde neanche continuando a ammirare il telefono.
Irene prende il mio indice con tutta la sua manina e mi porta nella grande cucina moderna dove regnava il puro bianco.
Si siede sul grande sgabello e poi inizia a colorare il disegno che rappresenta lei e la sua famiglia.
Almeno credo.
I miei occhi si posano subito su una figura sconosciuta.
"Questo chi è?"
"È il mio oppa "
"Chi scusa?"
"Il mio fratellone Yoongi"
"Ah, Yoongi. Sai non so molto di lui "
"Veramente? Lui è dolcissimo, ha i capelli neri ed è bravissimo a rappare " mentre mi spiega sorride.
"Non l'ho mai visto. È carino?"
"Beh, per me è carino anzi è bellissimo. L'unica cosa che non approvo di lui è la sua fidanzata. È una specie di oca.
Si chiama Haru. Ha capelli biondi, sempre vestiti firmati e mio fratello le va dietro come un cagnolino. Però se lui è felice a me va bene così "
"Mh"
"Secondo me , staresti bene tu con lui! "
"Io? È già tanto che la tua famiglia mi abbia accettato come babysitter. Tuo fratello sarà perfetto, ordinato...
Avrà la compagnia di amici ricchi e probabilmente troverà sicuramente una modella come fidanzata"
"Hahahaha, si vede che non hai mai parlato con lui."
Lasciai perdere il discorso e guardai l'orologio.
Già le otto? Corre veloce il tempo.
Prendo il ramen che ha lasciato la signora Park e lo riscaldo.
Prendo bicchieri, acqua e bacchette e li appoggio sull'isola di marmo.
"È pronto!"
Sento Chen correre molto probabilmente per la fame.
Con un salto, si siede sulla sedie e inizia a mangiare con la bocca aperta mentre sua sorella lo osserva con disgusto.
"Chen chiudi quella maledetta bocca" fosse stata mia sorella l'avrei mandata felicemente a quel paese.
"Ma stai zitta Irene"
"Ragazzi" li riprendo prima che possano iniziare a litigare.
"Chen, mangia educatamente o non ti permetto di guarare il mio telefono"
"Vedi Chen. Ho ragione io"
"Siete proprio due immaturi voi due, huh? Potete litigare civilmente e trarre delle conclusioni con delle argomentazioni valide?"
Bene, ora tacciono.
"Ma tu non mangi?"
"No, non vi preoccupate. Mangiate voi."♡
Dopo che hanno finito riguardo l'orologio e ho notato che è leggermente tardi."È ora di andare a letto" urlo dalla cucina.
"Uffa. Proprio sul più bello" dice Chen.
"Dai forza! A lavarsi i denti e poi a dormire."
Questi due bambini sono in grado di tirare fuori il mio pizzico di lato materno.
Loro corrono tutti e due al piano di sopra, io intanto metto in ordine il salotto.
Dopo dieci minuti, tutti e due sono nelle proprie camere.
Mi dirigo nella prima ovvero quella di Chen.
"Chen. Sei sveglio?"
"Sì, ma ora ho sonno. Quindi ci vediamo domani eh."
"Ciao Chen, a domani e sogni d'oro" gli rimbocco le coperte e poi spengo la luce uscendo dalla sua camera.
Mi dirigo poi da Irene.
"Irene?"
"Juliette, mi racconti una favola?"
"Sì certo. Allora..." mi sedetti sul suo letto baldacchino per stare più comoda.
"C'era una volta una bellissima principessa che si chiamava Irene.
Questa principessa aveva dei bellissimi capelli neri corvino e occhi color nero. Era sposata con- uh, si è addormentata" ridacchio perché le scende già la saliva dalla bocca.
Spengo anche la sua luce e chiudo camera sua.
Poi appena scendo le scale, sento qualcuno entrare. Sarà la signora Park.
"Come sono stati i bambini? "
"Molto bravi, come sempre del resto signora Park"
"Bene. Ti servono ora i soldi immagino!"
"Grazie" prendo i soldi dalle sue mani e li metto in tasca.
Mi dirigo verso la borsa e li metto dentro.
"Poveraccia" Sento sussurrare dalla Park .
Ormai ci sono quasi abituata a questi suoi commenti però a volte fanno male.
Anche se la prima volta le volevo dare un pugno sul naso.
Prendo la mia giacca nera di pelle e apro la porta dal pomello d'oro.
"A domani signorina Juliette"
"A domani, stronza" sussurro.
Chiudo la porta e mi dirigo di fuori dal cancello.
Fortunatamente casa mia dista solo dieci minuti.Mentre sono a metà del tragitto incontro un ragazzo tutto incappucciato che cammina dal lato opposto del marciapiede.
Sembra innocuo.
Mi rivolge un veloce sguardo per poi ritornare a guardare l'asfalto.
Inquietante.
Meno male che sono vicino a casa mia.Arrivata.
Da ora, faccio quello che mi pare.
Prendo le bombolette dallo stanzino.
Apro la porta della mia 'stanza segreta' dietro la libreria.
Amo questa specie di appartementino.
Daegu è una bellissima città e mi dà tanta ispirazione ogni giorno.
Sono felice di poter sfogare la mia rabbia in questo piccolo angolo.
Scuoto le bombolette e faccio scritte senza senso dappertutto.
Mi sento così libera e mi sto divertendo da sola.
Mi appoggio al muro e mi trascino giù per terra.
Non ho la minima forza di andare a dormire a letto, starò qui per terra.
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𝖇𝖆𝖇𝖞𝖘𝖎𝖙𝖙𝖊𝖗 → 𝖒𝖎𝖓 𝖞𝖔𝖔𝖓𝖌𝖎
Fanfiction"dove yoongi viene affidato ad una babysitter particolare" 161022 170704