thirty-two;

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è passato qualche giorno da quando io e yoongi stiamo cercando di vivere in una relazione sentimentale.
ancora non è successo nulla di troppo serio.
solamente, lui dice di essere dipendente dalle mie labbra.
pensa siano il suo zucchero mattutino.
a proposito di zucchero, sto iniziando ad abituarmi a chiamarlo suga.
si addice così bene a lui e alla sua pelle color latte.
inoltre sto riscontrando che da quando lui è con me, io tendo a essere molto positiva e questo mi piace.
per ora abbiamo litigato solo una volta e siamo finiti a baciarci sotto il chiaro di luna del suo giardino.
dannatamente romantico da farti venire il vomito.
infatti io odio le cose romantiche ma credo che per lui io possa fare un' eccezione.
suona la sveglia del telefono che io immediatamente spengo.
scendo giù da letto.
un altro motivo per cui oggi sono felice, è perché è il mio compleanno e finalmente ho diciasette anni.
saltello per la camera felicemente e poi sento bussare alla porta .
'avanti'
yoongi corre verso me e mi prende in braccio .
'생일 축하 해요' (saengil chughahaeyo)* ' inizia a cantarmi la canzoncina del buon compleanno.
'ahh, un corvo è più intonato di te' gli dico.
'se vuoi te la canto rappando' mostra uno dei suoi fallibili sorrisetti.
'cosa? sai anche rappare?'
'mh si, ma prima lasciami fare una cosa'
preme le sue labbra sulle mie mordendomi il labbro inferiore come sua solita abitudine.
mi posa sul letto e si stende sopra di me.
'yoongi piacerebbe anche a me ma credo che noi due dovremmo andare a scuola e siamo anche in ritardo' gli do un veloce bacio a stampo e poi mi sfilo dalla sua presa.
vado verso l'armadio e prendo la divisa della scuola pronta per cambiarmi ma poi mi accorgo che c'è ancora yoongi nella stanza.
'ti prego posso restare qui?'
'no e assolutamente no'
'e ora tu te ne vai' lo alzo dal letto dove era seduto e lo spingo fuori la porta chiudendola a chiave.
'dai jul ...' mi sta supplicando.
non posso rispondere.
'va bene, ti aspetto di fuori cogliona'
metto più in fretta possibile la divisa e poi vado nel bagno a truccarmi.
cerco di far veloce così per non farlo aspettare.
corro per le scale appena illuminate dalla luce fioca solare coperta dalle nuvole.
sposto la porta di vetro e davanti mi ritrovo la signora Park.
'signorina jung... allora lei si deve ritenere molto fortunata che io la tengo qui'
sono già pronta a sentire tutto quello che mi dovrà dire.
'inoltre la volevo ringraziare perché ho notato riscontri molto positivi in Chen che prima era molto più agitato e nervoso'
'posso andarmene ora?'
mi giro verso la porta quando mi prende per il colletto della camicia azzurra a righe.
'ho visto mio figlio, parlo di yoongi, più strano del solito... non voglio arrivare a sapere che voi due vi siete messi insieme o nessuna cosa del genere, mi ha capito bene ?' mi urla in faccia .
stacco le sue luride mani ricche dal mio colletto e lo pulisco come se lo avesse infettato, giusto per farla irritare un pochino poi percorro il breve percorso verso la porta e mi fermo tenendo salda la maniglia.
'Io faccio quello che voglio. sempre'
sbatto la porta.
yoongi mi aspetta davanti al cancello tenendosi le mani dentro le tasche fischettando.
'cosa ti ha detto quella psicopatica?'
resto sconvolta ma poi comincio a parlare.
'ma tu non eri il cocco di casa..
come mai ora questo accanimento contro tua madre?'
'ero. tu mi hai fatto notare che mia madre indossa una orribile maschera da quando mio padre se ne è andato.
I tuoi genitori invece?'
sento un pressante malloppo in gola. detesto quando si parla di genitori e in questo momento avrei solo bisogno di joe.
lui sa bene come consolarmi.
eravamo una volta come fratelli , ora siamo più distaccati.
mi mordo il labbro e riporto le lacrime indietro che minacciavano di uscire.
'preferirei non parlarne'
'scusami baby'
'uh baby mi piace' gli prendo il viso e unisco le sue labbra con le mie. è la prima volta che prendo l'iniziativa io di baciarlo.
infatti all'inizio sento che rimane leggermente scioccato ma poi chiude gli occhi e si lascia trasportare.
guardo l'orologio al telefono per un momento e mi accorgo che abbiamo solamente una decina di minuti per arrivare.
'merda, dobbiamo muoverci' mi inizio ad allarmarmi.
prendo la sua mano e corro verso la scuola.

per nostra fortuna siamo arrivati appena la campanella aveva finito di suonare , proprio in tempo per passare inosservati dalle pettegole della scuola.

𝖇𝖆𝖇𝖞𝖘𝖎𝖙𝖙𝖊𝖗 → 𝖒𝖎𝖓 𝖞𝖔𝖔𝖓𝖌𝖎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora