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Strano da parte mia essere in ansia per questo pomeriggio.
Certamente ora non posso tornarmene a casa.
Inoltre la mia ansia è dovuta anche perché devo andare da Yoongi e chissà cosa succederà mai oggi alla sottoscritta.
Sono quasi arrivataquando qualcuno mi sta chiamando al telefono e so molto bene chi è quindi preferisco non rispondere alla chiamata.
Non vedo l'ora di entrare dentro, non mi sento molto sicura qua al fresco.
Suono al campanello più volte ed aspetto qualche secondo.
Di solito la Park ci mette sempre qualche secondo per aprire, ma questa volta non apre nessuno.
Sono due minuti che continuo a suonare e non c'è anima viva.
La mia pazienza è finita e inizio a scalciare contro il loro cancello in ferro battuto.
Ma non c'è proprio nessuno?
Mi viene in mente che la Park mi ha lasciato una chiave sotto lo zerbino dell'entrata posteriore per le emergenze.
Riesco ad entrare comunque.
Tiro un sospiro e chiudo la porta dietro me.
Pronta a qualche schiamazzo da parte dei bambini mi stupisce che in casa regna un'atmosfera di silenzio, inquietante.
Non c'è nessuno, tutto spento e le tapparelle sono abbassate.
Come se dovesse succedere qualcosa.


Nota per il mio scrittore:

Certo che sei veramente uno stronzo.
Non solo da sola con un +18 MA PURE AL BUIO.
ti odio.

Cerco di accendere la luce ma essendo buio non riesco a trovarla.
Mi appoggio al primo muro che trovo.
'Yoongi? Dove sei?'
Giro la testa a destra e a sinistra.
Cerco di muovermi, ma sbatto a qualcosa di duro che mi rende impossibile andare avanti.
Sento un respiro caldo sul mio collo.
Prima di poter parlare, una risatina mi fa rabbrividire e d'istinto mi irrigidisco.
Il problema è che non c'era nessuno fino ad un istante fa, ma la risata proveniva da dietro me ed ora quel qualcosa si è magicamente smaterializzato.
'Yoongi per favore vieni fuori. Non fare il cattivo bambino'
Prossimamente alla Park dirò di chiamare un cazzo di terapista per questo clown caso umano.
La fioca ombra di Yoongi va verso il piano di sotto, ma si ferma e sussurra 'Io non sono un cattivo bambino' per poi sparire.
Cerco di seguirlo ma ricordo che qui mi è stato vietato entrare.
Ma quando mai rispetto qualche regola?
Con un po'di esitazione inizio a percorrere lunghe scale di legno ricoperte da una moquette che ovatta i miei passi.
Sono costretta a usare la torcia del mio telefono perché non vedo veramente niente.
Dopo qualche minuto che cammino nei corridoi e scendo e salgo qualche scala senza nessun risultato, inizio a pensare che io mi sia sbagliata.
Perché Irene o Chen non mi hanno mai avvisato che avevano un fratello così strano?
Fortunatamente ritrovo la strada per risalire al piano di sopra.
Arrivata all'ultimo scalino urlo:
'Bene Yoongi, non pensavo arrivare a dirti questo.
Me ne vado'
'Non andare via'
Mi stupisco a vedere che in realtà è dietro me.
È la prima volta che lo vedo bene.
'Resto quindi?'
'Ma se vuoi. Non ho bisogno di una babysitter.' dice togliendo lo sguardo da me .
'Ha. Certo che ora capisco perché tua mamma mi ha chiamato'
'Huh?'
'Perché sei un bambino Yoongi . Non ti sei accorto di esserti appena contraddetto'
Si rabbuia e cambia strada andando verso la cucina, d'istinto lo seguo per vedere cosa combina.
Si siede al tavolo e fissa un punto vuoto.
'Cazzo io non sono un bambino' si alza dalla sedia e sbatte il pugno sul tavolo.
I suoi occhi non sono più quelli di prima, infondono rabbia e tristezza, come se ne avesse abbastanza di quel soprannome già sentita.
Forse in tanti gli danno del bambino.
Per una volta, la Juliette interiore pensa e riflette senza agire di impulso.
"Sai io e te abbiamo degli occhi simili"
Lui alza lo sguardo e mi guarda perplesso.
"io e te abbiamo la stessa rabbia. siamo aggressivi perché nella vita siamo stati abbandonati come cani randagi"
Vedo dirigersi la sua figura esile nella mia direzione.
'Può darsi. Bisogna testare quanto siamo uguali'
sento le mie guance accaldarsi.
'sei sicura che non ti piaccio Juliette?'
Appena sento queste parole spingo via il suo corpo dal mio.
'Spero scherzi'
Si mette a ridere.
'Tu non mi piaci' affermo sicura.
'Non sembra dato che stai tremando come una foglia'
Mette una mano al mio collo e inizia a strozzarlo.
'Diceva così anche Haru'

Attimo spezzato.
'Come cazzo hai detto?' gli afferro una ciocca di capelli e lo attacco al muro.
'Vuoi sapere qual è la vera differenza tra noi due? La differenza è che tu sei stato cresciuto come un cane di razza ma dentro sei randagio.
Io, invece, sono cresciuta nella merda ma almeno so come cazzo comportarmi'

Basta.

18:27
mercoledì 21-12-16
Mi torna in mente che quel ragazzo mi aveva chiesto di andare davanti alla mia scuola.  voglio vedere cosa ha da dire.

𝖇𝖆𝖇𝖞𝖘𝖎𝖙𝖙𝖊𝖗 → 𝖒𝖎𝖓 𝖞𝖔𝖔𝖓𝖌𝖎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora