Di fronte al mare

Capitolo 2

Quando mi sento triste esco di casa e proseguo lungo il vialetto delimitato da un cancello in legno. Lo apro e mi ritrovo nel posto più bello del mondo: la spiaggia.
Mio nonno fece costruire quella casa come regalo di nozze per mia nonna perché si erano conosciuti lì e voleva che fosse quello il luogo dove creare la loro famiglia.
Da piccola adoravo andare a trovarli perché il nonno mi portava vicino alla riva, mi faceva sedere sulle sue gambe e mi raccontava la storia d'amore fra il mare e il cielo. Mi spiegava che, come tutte le coppie, litigavano e creavano delle grandi tempeste. Nei momenti in cui erano felici invece, di giorno si riflettevano e di notte si ascoltavano. "A volte dalla mia camera posso sentirli" mi diceva.
Quando il mare era calmo mi portava al largo con la sua barca e io, nell'ingenuità dei miei 8 anni, guardandomi intorno gli chiedevo dove fosse la fine del mare.
"Non lo so, non ci sono mai stato" mi diceva.
"Ci andremo insieme allora. Ci arriveremo" gli dicevo speranzosa 
"Ci arriverai, Gaia. Ne sono certo"
Non potevo capire che enorme lezione di vita mi stesse dando in quel momento. Con gli anni ho capito che intendeva dirmi che la vita può essere difficile, ma continuando a sperare e a credere anche le cose più impossibili possono realizzarsi.

Mio nonno è morto di polmonite nel 2010. Aveva deciso di andare al largo un'ultima volta prima dell'inizio dell'inverno. Non sapeva che quella sarebbe stata l'ultima della sua vita.
Ho sofferto molto per la sua perdita, per me non era solo un nonno ma anche un amico e un padre. L'unico che mi capisse sempre e in qualsiasi momento io avessi bisogno, lui c'era.
Dopo la sua morte per un periodo sono stata chiusa in me stessa; anche se sono sicura che sia morto con il sorriso, perderlo è stato un dolore fortissimo.
L'unica cosa che mi rimane di lui è il ricordo,
e la casa sulla spiaggia a me intestata.