Capitolo 19.

217 12 3
                                    

Mi porge il casco e io lo guardo esterrefatta.
"Non penserai che io salga su quella cosa, vero?" dico indicando la sua moto.
"Quella che tu chiami "cosa" è una Kawasaki e costa un occhio della testa"
"Non mi interessa, io non ci salgo. Ci vediamo al bar del centro" dico e mi incammino verso il bar in cui lavoro.
Riccardo sbuffa e si incammina accanto a me portando la moto a mano. Ogni due passi sbuffa e canticchia, facendo sì che io mi innervosisca. Sono sicura che lo faccia apposta.
"Se salgo su quella moto, tu la smetti di rompere?" chiedo seccata.
Annuisce e mi porge il casco, salgo sulla moto e gli afferro il braccio facendo sì che le unghie si infilzino sulla sua pelle.
"Vai piano o giuro che ti ammazzo"
"Non preoccuparti, piccola" e mi rivolge un occhiolino prima di tirare giù la visiera scura del casco e partire.
Piccola?!?
Preme l'acceleratore e non posso fare a meno di cingere le braccia attorno ai suoi fianchi.
È la prima volta che salgo su una moto e la sensazione è veramente bella.
La velocità, non eccessiva, di Riccardo arriva fino alle vene e mi fa sentire libera e serena.
Arriviamo al bar e mentre si toglie il casco mi chiede se mi è piaciuto; non rispondo per non dargliela vinta ed entro.
Mi siedo in veranda e mentre aspetto che arrivi Susanna guardo il mare.
È uscito un sole timido che si nasconde fra le nuvole e il mare è calmo.
"Cosa prendi tu?" mi chiede mentre sta studiando il menù.
"Ti piacciono le fragole?" chiedo e lui annuisce confuso.
Arriva Susanna che mi saluta con un abbraccio
"Ciao tesoro! E ciao..."
"Riccardo" risponde lui.
Immagino già che le domande che mi farà appena arriverò per il turno pomeridiano, vorrà sapere tutto su di lui.
"Un frullato alla fragola e...?" chiede e io le dico di farne due.
"Ti conosco troppo bene Gaia" ride mentre va verso il bancone.
"Vieni spesso qui" dice Riccardo e mi scappa un sorriso.
"Tutti i pomeriggi dalle 14.00 alle 20.00 e durante il weekend la mattina, dalle 9.00 alle 13.30"
"Ah ma quindi ci lavori" dice e io scoppio a ridere, questo ragazzo è un genio!
"Perspicace" dico sarcastica e finalmente arrivano i nostri frullati.
"Uau! È buonissimo!" dice Riccardo e io sorrido soddisfatta.
"Allora, cosa dovevi dirmi?" gli chiedo prima che lui possa cambiare nuovamente discorso.
"Sono sicuro che tu conosca la ragazza con cui ero al parco l'altra sera, giusto?"
"E chi non la conosce? È la più viziata della terra" dico e lui ride.
Non c'è niente da ridere, penso.
"Ecco, beh, dal momento in cui mi ha visto non fa altro che scrivermi e chiedermi appuntamenti. Così quella sera sono uscito con lei solo per dirle che la mia mente è già da un'altra parte e per farle capire che non mi interessa lei"
La sua mente è già da un'altra parte, allora perché sta spiegando queste cose a me?
"E lei ti si è attaccata come una sanguisuga, come sempre. Riccardo io ti ripeto che tu non devi darmi nessuna spiegazione" dico e lui rimane deluso, lo capisco dai suoi occhi.
"E io ti ripeto che è giusto che tu sappia. Stavo dicendo che siamo usciti e lei si è avvinghiata a me e nonostante io cercassi di mandarla via lei continuava a toccarmi, a baciarmi..." dice quasi disgustato.
"Ho visto, si..." dico e non riesco a guardarlo negli occhi.
Ho l'immagine di Samantha in braccio di lui e non riesco a togliermela dalla testa.
"Non se ne andrà finché non otterrà ciò che vuole, lo sai vero?"
"Io non le darò ciò che vuole"
"Capisco, sarà un duro colpo per lei. È abituata ad avere tutto ciò che chiede, ma sono sempre stata convinta che ci avrebbe pensato il Karma a lei. Forse è arrivato il momento giusto" dico e lui mi sorride.

Di fronte al mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora