Capitolo 5.

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"Susanna sono arrivata!" Urlo e mi incammino verso lo sgabuzzino dove appoggio la mia roba e mi cambio.
"Oh, ciao Gaia. Tutto bene? Sei riuscita a mangiare o ti preparo qualcosa?"
"Un tostone con le verdure, grazie." e le lascio un bacio sulla guancia.
È ormai un anno che lavoro in questo bar ed è come la mia seconda casa.
La città è piccola ed è l'unico bar al centro, quindi è frequentato da tutti e mi permette di conoscere la maggior parte degli abitanti.
Passo tutti i pomeriggi qua e la mia "capa" è carinissima. Sa che sono in quarta superiore e quindi mi permette di fare i compiti lì se ne ho bisogno e se non ci sono clienti. Durante i weekend ho il turno la mattina invece e devo dire che non è per niente pesante dato che inizio alle 9.00 e finisco alle 13.30.
Ci sono clienti che sono qui tutti i giorni e posso dire di conoscere i loro ordini a memoria.

Mi siedo con il mio tostone e dalla porta entra Giorgio, un uomo sulla settantina che ha perso la moglie anni fa e da quel giorno frequenta il bar tutte le mattine per la colazione e i pomeriggi per stare in compagnia.
"Sei arrivato presto oggi" gli dico mentre si siede vicino a me e gli lascio un bacio sulla guancia. È quasi come un nonno per me.
"Mi sentivo solo a casa e in TV non fanno niente"
"Ora ci sono io" e gli faccio l'occhiolino mentre mi alzo per sistemare la lavastoviglie.
"Hai visto il tempo?" Lo guardo e sta fissando la grande vetrata che dal bar permette di guardare il mare.
"Si, non era mai successo che facesse una tale tempesta a maggio e sono più di settant'anni che abito qui" dice e io alzo lo sguardo dal bicchiere che sto asciugando per rivolgerlo al mare.
"C'è un'aria strana fuori..."
"Fammi indovinare! Aria di cambiamento?" dico ridendo.
Mi fa cenno di si con la testa e continua a fissare il mare.

Di fronte al mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora