Di fronte al mare

Capitolo 43.

Riccardo si è addormentato ed io mi alzo dal suo petto e mi siedo di fronte al mare.
La notte è buia e il cielo è ricoperto di stelle.
Il mare è calmo e bacia dolcemente la riva.
Dentro di me ho un vulcano di emozioni.
Sento dei movimento ma non mi volto e di fatti mi ritrovo Riccardo assonnato seduto in parte a me.
"Ehi piccola" mi dice mentre mi accarezza dolcemente la schiena con la mano.
Lacrime salate scendono sul mio viso
"Gaia, cosa c'è?" mi chiede preoccupato
"È da quanto ho 11 anni, dal giorno esatto in cui mio nonno si è ammalato che sono forte. Ho sempre cercato di non affezionarmi a nessuno per paura di soffrire. Ho sempre evitato qualsiasi contatto con altre persone che non fossero famigliari. Ho fatto riferimento solo a me stessa per sette anni ed ora arrivi tu, che mi stravolgi tutto.
Altro che cerotto sul cuore, tu me lo stai ricostruendo piano piano, con la delicatezza di una persona che spero sia pronta ad amare un disastro come me" dico mentre altre lacrime scendono sul mio viso.
"Lo sono, sono pronto ad amarti. Sono pronto a farti capire che a volte è bello anche lasciarsi andare, lasciar trasparire le proprie emozioni. Mio nonno mi diceva sempre che essere amati è bellissimo, ma amare lo è ancora di più perché ti sentì vivo. Sono pronto a farti sentire apprezzata ed a proteggerti. Le persone più difficili da amare sono quelle che ne hanno più bisogno, ma io sono pronto a vincere questa sfida"
Non riesco a voltarmi per guardarlo negli occhi.
Non riesco a fare niente altro se non piangere, una lacrima dopo l'altra la mia anima si sta liberando.
"Tu sei pronta ad abbandonare te stessa per provare ad essere un noi?" mi chiede mentre ho la testa immersa fra le mie gambe.
Sento uno sbuffo provenire da Riccardo e lui si alza intendo ad andarsene.
Mi ha aperto il suo cuore ed io l'ho rifiutato.
È così che funziona il mio corpo. Ad ogni dimostrazione di affetto, la paura di star male è più grande e vince sempre.
Non posso continuare a vivere nella paura.
Trovo il coraggio e lo inseguo, prendendolo per un braccio e facendo sì che si volti verso di me.
"Sono pronta Riccardo. Insegnami a fidarmi delle persone. Dimmi cosa rende la vita degna di questo nome" gli dico e lui mi solleva in aria per i fianchi baciandomi dolcemente.
È un bacio pieno di passione, ma non volgare.
Torno con i piedi per terra e appoggio la testa alla sua spalla mentre lui mi stringe accarezzandomi la schiena.

"Ciao sirenetta" mi dice prima di andarsene lasciandomi un casto bacio sulle labbra.

Rientro in casa e il sorriso che ho sulle labbra non ha intenzione di andarsene.
"Niente e nessuno mi impedirà di vivere questa storia con Riccardo, nemmeno me stessa" mi prometto mentre mi distendo a letto.
Lascio la finestra aperta e il rumore del mare entra da essa.
Mi addormento così, con il sorriso.