Capitolo 48.

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"Signorina, lei è parente?" mi chiede uno dei pompieri che prima stava cercando dentro alla macchina.
L'ambulanza con dentro Riccardo parte all'impazzata e poco dopo parte anche quella con Smeralda, che si è sentita male.
Lo guardo dritto negli occhi e noto una nota di stanchezza.
"Sono la fidanzata" dico quasi sussurrando ed incerta.
"Credo sia per lei, allora" mi dice con un lieve sorriso e mi porge una scatolina argento.
La apro e mi ritrovo davanti un anello a forma di onda, con dei piccoli brillanti incastrati.
Un piccolo sorriso appare sul mio viso insieme a delle lacrime salate.
"Mi dispiace" mi sussurra il pompiere prima di andarsene.

Resto ferma sotto la pioggia e lascio che i miei vestiti si inzuppino.
Rigiro l'anello fra le mie dita e una folata di vento mi scompiglia i capelli lasciando intorno a me un profumo dolce di vaniglia, lo stesso di Riccardo.
Mi accascio a terra e sotto la pioggia prendo la mia testa fra le mani e piango, lasciando liberare anima e corpo dal dolore.

Di fronte al mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora