La Famiglia di Bosco Atro

Capitolo 61 "Spiegazioni"

Il Re di Bosco Atro sentì il sangue gelare nelle proprie vene, non avrebbe mai creduto che lì, a Minas Tirith, avrebbe rivisto... Lei.

Percepiva il battito del proprio cuore come non lo aveva mai percepito, era come se il pesante martellare lo ferisse dentro, come niente e nessuno aveva mai fatto.
Non era pronto, non poteva permettersi una simile illusione..

Il signore di Imladris non poté fare a meno di seguirlo, lasciando così, il povero Legolas, in una situazione di disagio e completo stordimento.

Lui, più di ogni altro, aveva motivo di chiedersi il perché di tutta questa agitazione.. Di questo improvviso mutamento nel comportamento del padre ma, più di ogni altra cosa, aveva il diritto di sapere.
                           Ma sapere cosa?

                                    ***

In una grande stanza, poco distante da quel massiccio portone... Il sovrano del Reame Boscoso, faceva avanti e indietro ponendosi delle domande ad alta voce mentre, puntualmente, scaraventava qualcosa al suolo. "...Come può essere?? Chi? Dove...? IN CHE MODO!?" Fu la voce del vecchio amico a riportarlo alla realtà..

"Faresti meglio a calmarti... O il primo atto del nuovo Re di Gondor sarà chiederti un risarcimento." L'altro, dal canto suo, non era in vena di ironie e lo fulminò con lo sguardo "CHE MI CHIEDA QUELLO CHE VUOLE! Non sono qui per trattare con lui, ero venuto per..." in quel preciso momento, si soffermò su Elrond irrigidendosi sempre di più "Ma tu..
Tu cosa sai??"
Notando l'indecisione dell'elfo dinanzi a sé, porse di nuovo la domanda aggiungendo un pizzico di 'enfasi' in più...

"Suvvia, vecchio mio, non vorrai dirmi che ti viene difficile rispondere ad una, così semplice, domanda..? È piuttosto BANALE; Tu. Cosa. Sai. Di. Questa. Faccenda???" La risposta che susseguì lo lasciò di stucco, perché fu un semplice "Tutto".

                      ***Legolas POV***

Immaginavo che qualcosa stesse accadendo, fra mio padre ed Elrond..

Sapevo che non era una cosa normale, non avevo mai visto il Re reagire in quel modo e non avrei mai pensato di poterlo vedere in quello stato. Era come se tutta la sua razionalità, tutto il suo autocontrollo e la sua rigorosa disciplina fossero scomparsi in un singolo istante, una cosa che non potevo spiegarmi.. Ma che, in qualche maniera, mi incuriosiva. Se questa donna aveva un tale ascendente su di lui, allora io dovevo saperne di più! E, dato che la festa per me era bella che andata, tanto valeva che mi divertissi in altro modo. Un'ultima bambinata prima che...
Prima di dover essere padre.

Perché, anche se magari non lo avevo dimostrato, la notizia di aver avuto un figlio e di aver ignorato così a lungo la sua esistenza, mi faceva stare male; molto male. Non sapevo neanche se Tauriel avrebbe potuto perdonarmi per tutto quello che le avevo fatto passare ma, cosa ancora più importante, non sapevo nemmeno se mi stesse ancora aspettando.

Scacciai prontamente quei pensieri, non era ancora arrivato il momento di deprimersi.

Avevo una nuova ed entusiasmante missione, o almeno, l'attrazione di fine serata.
Perciò mi guardai scrupolosamente intorno e mi avvicinai nuovamente a quell'immenso portone, un dubbio mi attraversò per un breve istante..

Forse non era la cosa giusta da fare, magari avrei dovuto lasciar perdere. Allontanarmi e dimenticare tutto... Ma, semplicemente, non potevo. Non era nel mio stile e per questo parlai ad alta voce ... "Adesso o mai più...!"
Ovviamente prevalse 'l'adesso' e, senza quasi accorgermene, abbassai la maniglia e mi ritrovai all'interno di un'enorme, immensa, stanza... Un ambiente che, per quanto spazioso, era lugubre, buio.