Capitolo 9 "partenza"

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Il principino aveva ormai quasi sette mesi. Era l'alba e il re aveva delle cose molto importanti da fare, si alzò e si vestì in fretta... Poi notò che anche il figlio era sveglio...

"No, tesoro dormi. Ci vediamo dopo" disse risistemandolo sotto alle coperte per poi uscire, senza però richiudersi la porta alle spalle (grosso errore) il bambino si fece mettere sul lettone dalla mamma, che si riaddormentò subito, per poi scendere aggrappato alle sontuose coperte e dirigersi a gattoni verso l'esterno, non aveva pensato all'enorme rampa di scale che lo separava dal suo Ada...

E una volta arrivatoci, non si perse d'animo, cominciò a scenderle di sedere una per una fino ad arrivare al piano terra. Sapeva benissimo dove andare perciò cominciò a gattonare fino al trono, dove il padre stava leggendo un'interminabile pergamena...

"Ada!!" Si sentì chiamare e abbassò lo sguardo per vedere il suo bambino che gattonava verso di lui "Legolas, non si fa!" Disse con voce ferma ma il bambino era più furbo e decise di mettersi a piangere lentamente "Cusa, Ada" l'elfo non voleva vederlo piangere e poi era così orgoglioso del figlio,

lo prese in braccio "Non piangere, ma non lo fare più capito?" Il bambino annuì convinto ma prima di poter dire qualcosa suo padre chiese orgoglioso "Adesso, dimmi, come hai fatto..?"

Il bambino usando la telepatia gli fece vedere tutte le cose che aveva fatto, il re si mise a ridere "Che birbante! Solo mio figlio poteva architettare un piano tanto geniale..." Vide poi arrivare la moglie infuriata, "Eccoti qui! Legolas mi hai fatto morire di paura!"
Il bambino guardò il padre e rise ma quest'ultimo gli lanciò un'occhiata fulminea "Vedi, bambino mio, far preoccupare nana non è bello. Adesso chiedi scusa e prometti di non farlo mai più."

La donna batteva la punta del piede contro il pavimento "Sto aspettando, Legolas" disse sua madre, il piccolo chinò la testa e sussurrò "Cusa,nana. No 'o faccio pu, pomeso"

"Scuse accettate, adesso lasciamo Ada ai suoi doveri, vieni in braccio a nana!" Il bambino baciò il padre e tese le braccia verso la sua nana...

"Nana?" Domandò il piccolo mentre salivano le scale. "Che c'è?" "No sei pu rabbiata con Legolas, bero?" Elithien sorrise e rispose dolcemente "No che non sono arrabbiata con te... Hai chiesto scusa."

Legolas adorava la sua mammina e voleva qualcosa da lei "Nana! Bacino !!!" E lo ottenne "Un atro, nana"
"Sei un bel viziato, lo sai vero?" Disse sbaciucchiandolo.

Elithien e Legolas stavano facendo merenda, per il piccolo c'era la cremina di fragole e per la regina c'era il tè accompagnato dai suoi adorati dolcetti bianchi.

"Che bravo il mio bambino!" Disse l'elfa soddisfatta dal comportamento del figlio, che stava mangiando senza fare storie... "Nana... Boglio un bicottino, posso?" Chiese spalancando, più volte, i suoi ruffiani occhioni blu.

"Ma certo, però mangialo piano. Non hai ancora tutti i dentini" il bambino annuì e cominciò a ciucciare il biscottino, compiaciuto.

Proprio in quel momento Thranduil li raggiunse in terrazza con un'espressione stranissima, Legolas non l'aveva mai vista.

"Elithien, ho ricevuto una lettera da lady Galadriel... Dice che ti ha scelta come sua consigliera alle riunioni, hai idea di cosa significhi?"

Chiese esasperato ma l'elfa accennò un sorriso e rispose calma "Caro, certo che lo so. Ogni tanto dovrò accompagnare lady Galadriel a fare dei giri di perlustrazione e dovrò presenziare alle sue riunioni..." Ma l'elfo la interruppe dicendo "So in cosa consiste, ma perché? Devi esserti offerta, abbiamo un bambino piccolo e io non voglio che mi lasci da solo..."
"Oh, tesoro. Non ti preoccupare non starò via tanto e poi io ero l'unica a non fare nulla, e allora ho detto a Galadriel che avrei fatto qualcosa, ma qualcosa che non mi impegnasse troppo."

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