"Hazel, muoviti o faremo tardi!"
Urla mia mamma dal piano di sotto.
"Arrivo!"
Rispondo.
Le valige sono pronte. Ho cercato di farci entrare quello che preferisco, perché il mio guardaroba è enorme e tutto non ci sarebbe stato.
Scendo velocemente e faccio colazione con un cappuccino e un cornetto alla nutella.
"Si va a Milano!"
Urla mia sorella Amber, battendo le mani.
"Io non so cosa ci trovi di bello. Io vorrei restare qui, ma non posso. Purtroppo non sono ancora maggiorenne. Non che abbia tante amiche qui, ma questo posto mi piace decisamente di più. Andremo lì e saremo spaesate, con una cartina in mano e tutti che ci guarderanno. Saremo precisamente al centro dell'attenzione."
Dico a bassa voce senza farmi sentire dai miei.
"Io, invece, non voglio restare. Voglio vivere girovagando per il mondo."
Dice lei con occhi trasognanti. Ma cosa ci trova di bello in tutto ciò? Io mi dispero e lei è felice?
"Se vengo con voi a Milano è perché sono minorenne e per la mamma e papà. E per il loro lavoro."
Rispondo scocciata.Mia sorella Amber trova sempre qualcosa di positivo in qualcosa di totalmente negativo. Lei qui ha tante amiche e tanti spasimanti, eppure a non lei importa. Lei vuole andare semplicemente via da qui e dire addio a tutti. E poi ci sono io. Che voglio restare anche se non ho nessuno. Mi sembra ovvio. Siamo qui da circa 6 mesi. Abbiamo cambiato 4 case in 2 anni. Ci spostiamo spesso per il lavoro di mamma e papà, e così non riesco a trovare veri amici o l'amore della mia vita. Però non posso fare altro che ringraziarli, perché ho un letto su cui dormire, del cibo per mangiare e tanto altro.
Inizierò il terzo superiore lì, a Milano. Finalmente a novembre avrò 16 anni!
"Hazel, mi senti?"
Dice mio padre, svegliandomi dal mio stato di trance.
"Eh? Si, ti sento."
Dico.
"Prendi le valige. Dobbiamo andare."
Risponde.
"Okay."
Mi mancherà sdraiarmi sul prato del mio giardino a leggere un libro. Fortunatamente ho trovato un piccolo posticino nella valigia per metterci qualche libro da leggere.
Qui si viveva bene.
"Vita nuova, amici nuovi, casa nuova, scuola nuova..."
Inizia ad elencare Amber.
"Pff."
Sbuffo.
"Non sei contenta?"
Dice mia madre.
"Contentissima."
Dico un po' scocciata.
"Amber, ti ho portato delle rose."
Dice un ragazzo che sbuca dal nulla rivolgendosi ad Amber.
"Grazie."
Dice lei abbastanza... come dire, apatica.
"Cos'è tutta questa confidenza coi maschi? Hai solo 14 anni, Amber!"
L'ammonisce mio padre.
"Ma papà! Non è mica colpa mia..."
E inizia una guerra tra i due.
Lei di amore non ne ha mai voluto sapere. Dice che è meglio essere single, ma io so perché dice così. Lei una volta si fidanzò con un ragazzo, e stette con lui per un anno e mezzo, poi lui la mollò. Ecco perché. Lei ci ha sofferto troppo. Si chiudeva in camera e non rispondeva se la chiamavi. Si sentivano solo dei singhiozzi provenire da essa.
Mi addormento tra i pensieri in macchina, con le cuffie nelle orecchie.
Spazio autrice:
Ciao a tuttii! Nuova storia, ehehe. So che ne sto scrivendo già un'altra e non è completa, ma ho avuto l'ispirazione e ho buttato giù due idee da cui ho tratto la storia.
Che ve ne pare del titolo?
Commentate, mi fa sempre piacere avere consigli, commenti positivi o negativi (ma costruttivi) da voi.❣
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"Il Bacio."
ChickLitDAL CAPITOLO 43: "Lui ti ama. Tu lo ami. Siete però troppo orgogliosi e preferite sbattere di testa al muro mille volte piuttosto che dirvelo. E non chiedermi come ho fatto a capirlo. Guardavo i vostri occhi: avevano voglia di non smettere di guarda...