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Ore 19:30.
"Zucchero filato, zucchero filato!"
Urlo battendo le mani come fossi una bimba di tre anni.
"Ma io sono a dieta..."
Borbotta Ashley piagnucolando.
Non so chi delle due sia più bambina dell'altra.
"Oh al diavolo la dieta! Guardala, guarda quella soffice nuvola rosa fatta di tanto e tanto zucchero... si chiama zucchero filato. Lo senti? Sta dicendo: 'Ashley comprami, Hazel comprami!' Io lo sento!"
Dico guardando il carretto.
"Allora sei impazzita! Lo zucchero filato non parla!"
"E a chi importa?!"
Le dico prendendole la mano mentre corro trascinandomela dietro.
"Uffa, sei così convincente!"
Dice sbuffando.
"Lo so!"
Dico eccitata mentre il venditore ci guarda stranito.
"Ragazze avete bisogno di qualcosa?"
Ci chiede quest'ultimo.
"Ehm... due bastoncini di zucchero filato."
Dico io impacciata per la figuraccia.
Il signore inizia a far girare il bastoncino nella macchina ed io lo guardo con occhi a forma di cuore: pian piano la soffice ed appiccicosa nuvola inizia a formarsi. Non prendevo zucchero filato da tanto tempo ormai, diciamo da quando ero piccola, e ritornare bambina con Ash mi fa sorridere.
Avrei dovuto fare queste cose molto tempo fa, ma non avevo amiche per colpa dei miei numerosi trasferimenti. Ora che ne ho una voglio fare tutto ciò che non ho mai fatto in passato.
Quando finalmente ci consegna i due bastoncini dobbiamo pagare.
"Pago io."
Dico sorridendo.
"No, io."
Risponde Ash sorridendo di rimando.
"Ash faccio io."
"Hazel ho detto che pago io!"
Il signore intanto ci guarda spostando lo sguardo dall'una all'altra.
"Ashley guarda, un unicorno che vola!"
Dico guardando il cielo.
"Dove? Dove?!"
Chiede lei distraendosi.
Io intanto pago e le rispondo ridendo:
"Da nessuna parte."

Ci siamo appena sedute su una panchina col nostro amato zucchero filato.
"Come hai potuto prendermi in giro?!"
Mi chiede ad un tratto e quasi mi spavento dato che ha messo il broncio.
"Di cosa stai parlando?"
So per certo di non aver fatto nulla.
"Dell'unicorno che vola!"
Dice incrociando le braccia.
"Ashley gli unicorni non volano, e nemmeno esistono! Non ti ho presa in giro, sei stata tu a cascarci."
Le dico ridendo ancora, contagiandola.
"Mi sarei aspettata un grazie, piuttosto."
Faccio una linguaccia e lei mi risponde facendo la finta offesa:
"Non te lo avevo chiesto io."
"Prego lo stesso."
E ridiamo ancora una volta.
"Tu piuttosto... da quando hai iniziato la dieta?"
Le chiedo curiosa.
"Da, da quando chiedi? Da quando ho... ecco, iniziato ad amare... me stessa, sì."
Sembra colta alla sprovvista e non troppo sicura.
Che si sia innamorata?
No, non devo chiederglielo io. Magari si sentirà in imbarazzo... se non si sente pronta, è meglio che non me lo dice.
"Mh... sai di non averne bisogno, vero?"
Chiedo deviando la questione 'amore'.
"Sicura?"
Chiede guardando per terra.
"Sicurissima. Ash, non farlo mai più. La dieta è solo una stronzata e al mondo si vive per mangiare, non per vietarsi la felicità nonché il cibo. E anche se fosse, non hai bisogno della dieta. Proprio tu, no."
Le sorrido.
"Te l'ho già detto che sei convincente?"
"Sì Ash, sì."

Le 3:00 di notte:
Il telefono squilla e faccio un balzo dal letto estremamente spaventata.
Rispondo agitata senza nemmeno guardare lo schermo.
Insomma sono le 3:00 di notte, chi ha urgenza di chiamarmi a quest'ora?!
"C-chi è?"
"Hazel sono io!"
Quasi urla Ashley.
"Ash ti giuro che se non è niente d'importante vengo a cercarti! Diamine, sono le 3:00 di notte!"
Si sente una risatina, poi dice:
"Hazel, è davvero importante ciò che sto per dirti."
Si ferma un attimo e poi continua.
"Ho fatto delle ricerche su Ellison e non ho mai trovato nulla, poi mi sono trovata sul sito della scuola dove ci sono solo gli studenti..."
La sento deglutire rumorosamente.
Cosa potrà mai aver trovato? Secondo me già la sua idea di fare ricerche su una persona è assurda!
Evidentemente ha cambiato classe perché non si trovava bene con la sua classe, ma ciò che dice dopo mi fa gelare il sangue nelle vene...
"C'erano commenti poco carini su di lei e... video. Video dove veniva aggredita verbalmente e fisicamente. Questi video avevano tantissime visualizzazioni, pare che ci siano addirittura episodi per ognuno di essi. La cosa peggiore è che nessuno ha denunciato nulla al preside, quindi lo faremo noi."
Saremo nei guai fino al collo. Sì, perché se si parla di guai, io c'entro sempre anche se non c'entro niente.
Ma non ho intenzione di tirarmi indietro.
"E va bene."
Dico sospirando.
"Domattina prima di entrare in classe passiamo dal preside."
Dice sicura.
"Va bene. A domani Ash."
"Buonanotte Hazel."
Dice riattaccando.
E chi dorme più?

Ore 8:00.
Stamattina non mi sono svegliata tardi, stranamente, ma io lo so il perché: non ho chiuso occhio per tutta la notte.
Oggi si va dal preside e mi sento terribilmente ansiosa;
Sono pensierosa ed io odio pensare la mattina. Semplicemente non mi va di finire nei guai coi 'bulletti' della scuola e non so come questo si possa impedire... Tra l'altro non sono fatti nostri, noi non c'entriamo proprio nulla.
Però si può lasciare sola una ragazza che non sa salvarsi?
Si comportava male con noi perché aveva paura di stare male.
Questa notte ho visto tutti i video dal sito e sono stata male per Ellison.
Ha subito davvero tanto in questo periodo.
Stiamo facendo la cosa giusta?
È la domanda che mi tortura da questa notte, ma credo proprio di sì.

"Salve preside."
Diciamo all'unisono io ed Ash.
"Buongiorno ragazze. Dovreste essere in classe ora."
Ci risponde il preside non capendo il perché della nostra visita.
"Lo sappiamo ma c'è un argomento serio di cui dovremmo parlarle inevitabilmente."
Dico guardando Ash.
"Forse è meglio non parlare. Sarebbe meglio che vedesse direttamente questi video."
Dice lei portando il suo tablet alle mani del preside.
Dopo che i video sono finiti, egli non trova parole per commentare, e riesce solo a guardarci incredulo.
"La ragazza che viene ripetutamente picchiata è Ellison Kernel, mentre i bulli non gli conosciamo ma sono coloro che hanno pubblicato i video, per cui non dovrebbe essere troppo difficile rintracciarli."
"Provvederò immediatamente nel chiamare sia i genitori della signorina Karnel che i genitori di chi ha picchiato quest'ultima. Grazie a voi, ero ovviamente all'oscuro da tutto."
Riesce solo a dire lui.
"Preside... noi non siamo mai state qui."
Dice Ash, facendomi pensare che alla fine un metodo per non finire nei guai c'è.
"Sì... preferiremmo che tutto ciò che succederà dopo non si ripercuoterà su di noi. Ci piacerebbe che il tutto restasse in anonimato."
Aggiungo io.
Magari vorrei che non lo sapesse neanche Ellison...
"Va bene, va bene. Buongiorno."
Ci alziamo dalle sedie e dopo aver salutato andiamo via.
Quando apriamo la porta troviamo un'Ellison paralizzata davanti ad essa.
"E-Ellison..."
Ma lei scappa con le lacrime agli occhi.
"Ellison fermati!"
Oh Santo cielo.

Ore 9:15.
Io ed Ash entriamo in classe per la seconda lezione e ci giustifichiamo.
Ci guardiamo intorno freneticamente e notiamo che Ellison non è in classe.
Guardo preoccupata la mia migliore amica e lei ricambia l'occhiata.

"Ash devo andare in bagno."
Sussurro.
"E quindi?"
"Vieni con me?"
"E c'era bisogno di chiedermelo? Tanto sarei uscita ugualmente in preda alla disperazione per questa noiosissima lezione."
Risponde e io ridacchio.
"Prof io ed Ashley potremmo usufruire dei servizi sanitari?"
"Ti rispondo di sì solo per come me lo hai chiesto."
Risponde la professoressa.
Ha delle regole ferree che vanno assolutamente rispettate: una di queste è il linguaggio.
Io ed Ash ci rechiamo in bagno e appena entrate ci mettiamo a chiacchierare, fin quando non sentiamo dei forti singhiozzi.
"Chi piange?"
Chiedo.
Nessuno risponde (come mi aspettavo) e a questo punto apro la porta del bagno.
Chi ci trovo?
ELLISON.
"Oddio."
Sussurro spaventata avvicinandomi.
"Non avvicinarti a me! Spostati! Ho detto spostati!"
Urla in lacrime.
Ash si avvicina allarmata.
Vorrei chiederle come mai stamattina non era in classe ma dietro la porta dell'ufficio del preside, eppure il mio sesto senso dice che non avrò risposta.
"Ellison calmati."
Questa volta a parlare è Ash.
"Voi non sapete niente di me! Siete solo due stupide impiccione. Andatevene!"
Urla ancora.
"Ellison, respira."
È come se a momenti smettesse di farlo. Come se stesse avendo una crisi.
"Non ci riesco. Mi sento morire ed è colpa vostra. Mi avete rovinata a vita."
Dice soffocata dal pianto.
"Papà, papà perdonami. Oh mamma, lo chiedo anche a te. Scusa."
Un silenzio lungo e pesante ci avvolge, e la tensione è palpabile.
"Dovete uscire dalla mia vita."
Ci ordina con voce non troppo ferma.
Cosa diavolo sta succedendo?
Spazio autrice:
Oggi capitolo che parte in modo tranquillo e finisce in modo esplosivo!
Che ne dite di quello che è successo con Ellison?
Fatemelo sapere!
Un bacio.

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