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Le 23:00 del 18 novembre.
"Meno un'ora."
Dice tutta eccitata Ash.
"Ehi, è solo il mio compleanno, non il mio matrimonio."
"Oh, immagina al tuo matrimonio come sarò elettrizzata!"
"Ashley non è il momento. Dormi."
Dico ridendo.
"Ma non ho sonno! Devo aspettare la mezzanotte!"
Risponde come se fosse ovvio.
"Sh!"
Dice Natasha.
"Senti Naty, dimmi quand'è il tuo compleanno così ti compro due tappi per le orecchie."
Dico scatenando una risata generale;
Sento addirittura Ellison ridere!

00:00.
"Tanti auguri a te, tanti auguri a te. Tanti auguri ad Hazel, tanti auguri a te!"
E poi Ash scaccia l'ennesimo urletto.
"Ash sai che non c'era bisogno vero?"
Dico ridendo ancora; non mi sono mai divertita come in questa gita!
"Lo so perfettamente, è per questo che l'ho fatto."
Dice facendo spallucce.
"Grazie mille Ash."
Dico abbracciandola, e lei ricambia.
"Auguri."
Fa poi apatica Ellison.
Beh, mi ha pur sempre fatto gli auguri: ancora progressi.
"Grazie."
"Prego."
Risponde di rimando.
"Non auguri!"
Dice Natasha.
"Simpaticaaa! Non grazie!"
"Non prego!"
Ma che ragazza...
Certe volte può pure sembrarti simpatica, poi pensi che lei è Natasha e vuole solo farti diventare scorbutica a forza di nominare Alex perché lui è "suo".
"Comunque Alex è mio."
Dice irritata ed io scoppio a ridere.
Ma cosa fa, mi legge nel pensiero?
"Che cosa ridi?!"
"Niente, niente."
E subito dopo tentiamo di fare un pigiama party dove siamo coinvolte solo io ed Ash, mentre le altre due dormono già a sonno pieno.
Squilla un telefono: il mio.
MAMMA:
"Tanti auguri tesoro e passa un bel compleanno con le tue amiche. Da mamma, papà ed Amber."

La mattina dopo tutta la classe mi fa gli auguri, dai prof presenti ai compagni, tranne Alex.
Squilla il telefono per l'ennesima volta dato che ho ricevuto gli auguri anche da parenti che non pensavo esistessero e guardo lo schermo, dove compare un nome seguito da un messaggio.
Parli del diavolo e spuntano le corna insomma.
ALEX:
"Anche se non mi ami posso farteli gli auguri?"
A questa domanda scoppio definitivamente.
Sarei io a non amarlo?!
Non ha capito un kiwi del mio discorso.
Sì, un kiwi.
Ora che ci penso sono così carini, sembrano quasi animaletti!
Ho deciso, voglio addomesticare un kiwi.
Ma perché fai questi pensieri anormali ed assurdi?
Oh ciao coscienza, ben tornata. Tanto lo so che i kiwi piacciono anche a te!
Oh, ma perché sto parlando di frutta pelosa ora? Di che stavo parlando prima di questo discorso?
Ah sì, Alex!
Da persona matura, visto che siamo nella stessa stanza, poteva semplicemente farmeli di persona.
Decido di non rispondere e lui intanto mi guarda accigliato dall'altra parte del tavolo, dato che è di fronte a me.
Faccio colazione ingozzandomi per il nervosismo che mi ha causato e subito dopo sento nuovamente il telefono squillare.
ALEX:
"Vabbè, auguri..."
Decido di distrarmi ritornando a parlare dei kiwi con Ashley.
Tutto pur di non pensarlo per poi tornare a parlare di lui.
"Ohw hai ragione! Sono così carini!"
Risponde lei eccitata.
"Okay potrei sposarmi con un kiwi!"
Rispondo a tono e vedo Alex guardarmi male. Gli mando un'occhiataccia pensando che deve farsi i fatti suoi.

Le 17:00.
SARAH:
"Ehi ciao,che ne dici se andassimo a fare una passeggiata? Potremmo andare a comprare qualche souvenir insieme oggi."
Mi chiede Sarah in un messaggio, ed io mi blocco sul ciglio della porta.
Solitamente non parliamo, ma non me la sento di rifiutare.
IO:
"Ma i prof sono contrari o...?"
SARAH:
"Ci ho già parlato io!"
IO:
"Va bene, vado a cambiarmi e tra mezz'ora usciamo. Ciao!"
SARAH:
"Ciao!"
Entro in camera mia.
"Oh Ash, non potrai crederci! Oggi pomeriggio esco con Sarah, la ragazza che non mi rivolgeva quasi mai la parola in classe! Non ti sembra strano?"
Chiedo notando che le altre due come al solito non ci sono.
"Strano? Ma no! Vorrà semplicemente essere tua amica!"
Risponde di colpo.
"Perché non esci anche tu con noi?"
Quasi la prego, dato che non conosco Sarah e sono una persona che va abbastanza nel pallone in certi casi.
"Eh no, proprio non posso... sto facendo, cioè devo fare ricerche."
"Che tipo di ricerche? Siamo in gita Ash!"
Le ricordo.
"Intendo su Ellison."
Caspita... ha preso la cosa così seriamente?
Okay, mi pare proprio che questa volta ne uscirò da sola.
"Mh, va bene."
"Non prendertela però, cioè..."
Dice nervosa.
"Ehi, tranquilla."
La rassicuro.

Dopo nemmeno cinque minuti entra Sarah in camera vestita benissimo: gonna nera a tubino e camicetta bianca. E pensare che io volevo optare per un jeans e felpa...
Sembra come se si stesse preparando da ore in realtà, oppure è semplicemente veloce.
Ma non ci dovevamo vedere tra mezz'ora? Sono passati a malapena 15 minuti.
"Lo so che ci dovevamo vedere tra mezz'ora."
Dice.
Inquietante. Mi legge nel pensiero o cosa?
"Però ero curiosa di vedere la vostra camera, e poi io sono già pronta."
Aggiunge.
"Io vado."
Dice Ashley portandosi dietro il pc ed una borsa capiente che mi piace moltissimo.
Poi esce chiudendo la porta.
"Andiamo in bagno, vieni."
Dice letteralmente trascinadomi in esso.
Cosa c'è di bello nel vedere un bagno?
"Hai trucchi con te? Magari posso truccarti."
Propone entusiasta.
Ma quanto entusiasmo oggi!
"Qualcosa c'è nella mia trousse. Ma prima dovrei vestirmi."
"Si si, giusto. Metti un vestito?"
Sembra più una supplica.
"Un vestito dici?"
"Si, proprio quello dico."
"Per comprare dei souvenir?"
Chiedo stranita.
"Non fa una piega, è comunque sabato. E poi è il tuo compleanno!"
Dice per poi fare un sorriso tirato.
Molto convincente!
"O-okay."
Rispondo tirando fuori un tubino nero stretto e aperto dietro.
È l'unico vestito che ho con me qui, ma non ne ho troppi neanche a casa.
"Non vorrai mica che mi metta dei tacchi vero?"
Glielo chiedo pur non avendo tacchi con me, ma per semplice e pura curiosità.
"Bastano delle Doctor Martens."
Dice, ed io tiro un sospiro di sollievo, facendola ridere.
"Dai che ti trucco e ti faccio i capelli!"
Dice ancora una volta con l'entusiasmo alle stelle mentre batte le mani.
"A me tutto ciò sembra esagerato."
Dico sincera.
"Non ti muovere, sennò con l'eyeliner ti trasformo in un panda!"
E scoppio a ridere.

18:00.
Mi guardo allo specchio pensando a quanto questa Hazel sia diversa dalla vera me, ma ogni tanto non può che farmi bene un po' di trucco.
Prendo una borsetta con il necessario dentro e apro la porta.
Almeno, era quella l'intenzione.
Oh no.

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