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Mi alzo frettolosamente dalle sue gambe. È incredibile: più tento di allontanarmi da lui, più c'è contatto.
"Volevo solo dirti grazie."
Dice Alex prima di rientrare in classe.
"Ah, e poi che non ho la peste."
Aggiunge ridendo. Subito ripenso a quello che è successo prima e mi imbarazzo al pensiero. Non rispondo ed entro in classe a passo svelto seguita da lui, che per il resto delle lezioni non guardo più negli occhi.

All'uscita da scuola Ashley viene verso di me.
"Ehi."
"Ciao!"
Rispondo cordialmente.
"Che ne pensi se oggi, uhm... andassimo a fare shopping?"
"Perché no!"
Dico rivolgendole un sorriso sincero.
"Ciao nanetta."
Dice Alex andando verso la sua moto.
"Ma cosa vuole da me?"
Rispondo senza salutarlo. È più una domanda a me stessa, ma la risposta non tarda ad arrivare.
"È da tre anni che lo conosco..."
"Ed è stupido di suo o finge di esserlo oppure non so?"
Chiedo sapendo la risposta.
"No, ehm, è proprio lui che deve dare filo da torcere a tutte. Non credo sia stupido."
Risponde Ashley ridendo leggermente.
Questa ragazza mi piace: è spontanea.
Almeno credo...
"Ho il tuo numero quindi ti scriverò io. Ci sentiamo dopo!"
Dice allontanandosi.
"Va bene. Ciao!"
Rispondo amichevolmente.

Ho appena finito di mangiare e sono sul letto ad attendere il messaggio.
"Drin."
Sarà lei.
Apro Whatsapp e vedo che c'è scritto solo un:
"Ehi."
Vado sulla foto profilo e...
NON CI POSSO CREDERE!
"Come hai il mio numero?!"
Non è uscito dalla mia bocca ma già leggendolo l'acidità è comprensibile.
"L'ho preso."
"Da dove?"
"Dal diario."
"Quando?"
"Quando eri in bagno."
Mi sembra di stargli a fare un interrogatorio, ma non mi va che lui abbia il mio numero, nonostante non possa farci nulla. Mi da fastidio semplicemente.
Ogni volta che si tratta di lui divento irascibile. Mi irrita e basta. È il suo modo di fare da menefreghista, il suo ciondolare, il fatto stesso di chiamarmi "nanetta", che mi fa diventare acida.
Un altro messaggio, ma questa volta non è da Alex. È il tanto atteso messaggio da Ashley.
"Ehi, sono Ash; ci vediamo alle 16:00? Ci accompagna mia mamma."
Salvo il numero in rubrica.
"Ehi Ash! Okay, ci vediamo alle 16:00."
"Ci vediamo all'uscita della scuola. A più tardi."
"Sì, a dopo."
Blocco il telefono e penso a come investire in modo costruttivo il mio tempo libero.
Questa volta apro veramente il diario per accertarmi: per domani niente compiti.
Accendo la tv e faccio zapping tra i canali: documentari, cartoni senza senso, serie tv, telegiornali.
Nulla d'interessante.
Il cibo mi sarà di aiuto.
Apro il frigorifero e dentro ci trovo la vita. Mi ci immergo e trovo tante cose buone.
Come se ad Hazel non piacesse il cibo.
Non l'ho mai negato!
La dieta quando?
Mai! Il cibo rende felici le persone, ed io voglio essere felice nella vita.
No, tu sei solo affamata e vuoi del cibo.
Infatti. È tutto un cerchio: il cibo fa la felicità ed è la mia felicità.
E ORA LASCIAMI VIVERE IN PACE SENSO DI COLPA!
Mangio qualcosa mentre noto che sono quasi le 16:00 e dovrei proprio scendere.

Siamo a fare shopping e la mamma di Ashley è andata via.
"Entriamo a Bershka?"
Chiedo eccitata visto che adoro quel negozio.
"Si!"
Risponde Ash a tono.
"Quindi non sono l'unica ad amarlo?"
Chiedo.
"No, non sei l'unica!"
Risponde fermamente convinta.
Sono contenta che abbiamo gli stessi gusti nel vestiario.
Entriamo e troviamo il mondo: il nostro.

Siamo nella macchina della mamma di Ash e siamo quasi arrivate, manca veramente poco. Abbiamo in mano mille buste con robe, scarpe e accessori.
Appena arrivate giù a casa, grazie alle mie indicazioni, ringrazio ed esco dalla vettura rosso fuoco.
Entro in casa esausta, mi metto il pigiama e mi getto nel letto in preda alla noia.
"Grazie ancora Ash, con te mi trovo davvero bene."
Le scrivo nel messaggio.
Non ho intenzione di parlarle del passato, non ora; non le dirò dei numerosi viaggi, del mio stato d'animo o di Sarah, per ora voglio solo costruire una base solida.
"Anche per me è lo stesso. Lego difficilmente con le persone, ma tu mi sei piaciuta da subito. Ti adoro quando rispondi ad Alex e lui ci resta male ma finge una risata. Nessuno gli tiene testa come fai tu!"
"IO GLI TENGO TESTA? IO HO SOLO VOGLIA DI STACCARGLIELA, LA TESTA!"
Scrivo in grassetto mentre rido, immaginando la sua reazione.
"Infatti, si nota poco nelle ore di scuola."
"Immagino. Notte."
Scrivo assonnata, più che altro stanca. Sono già le 23:00.
"Notte."
I miei occhi si chiudono presto.

IL GIORNO DOPO:
Sono già a scuola, e vedere Alex di prima mattina mi fa già innervosire di per sé.
"Na-."
Iniziamo con sto nanetta?
"Non parlarmi di mattina e neanche dopo, perché la mattina devi proprio lasciarmi perdere. In realtà dovresti farlo sempre però la mattina a maggior ragione, e poi odio quel soprannome quindi smett-."
Dico freneticamente con tono minaccioso, ma m'interrompe a sua volta.
"Guarda che non parlavo con te."
Ah no?
"Stavo salutando Natasha."
E vedo una ragazza andargli incontro.
Mi zittisco.
"Meglio così."
Sussurro sedendomi al mio banco.
Ma è nuova? Io non l'ho mai vista...
Da due baci sulla guancia ad Alex e intanto la squadro da capo a piedi: top che lascia intravedere la pancia, gonnellina e tacchi a spillo.
Non sapevo che a scuola si potesse venire conciati così a dir la verità...
Per non parlare dei capelli biondi ossigenati e del trucco stra pesante.
Ma lo sa che qui non siamo a Miss Italia? Se non lo sa glielo spiego tranquillamente io.
"Scusa, cosa..."
Si rivolge a me?
"Come scusa?"
Chiedo sperando di aver capito male.
"Sì, tu. Sposta la roba perché questo è il mio posto."
Per quanto possa odiare la presenza di Alex, non lascerò il mio posto a questa qua.
"Intanto ho un nome tesoro, basta chiederlo. E poi, io non mi sposto proprio per nulla."
Rispondo apatica.
"Forse non hai capito..."
Dice come se stesse per scoppiare.
"Forse tu non hai capito."
Rispondo rimanendo seduta.
"Smamma ora. Oppure vuoi lui?"
"Chi smamma sei tu. E sta tranquilla che non lo voglio. Anzi, sai che ti dico? Perché non vi spostate entrambi? Io tanto da qui non mi levo."
Cerco di calmarmi.
Spazio autrice:
Chi è questa nuova ragazza ora? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Siete in ansia?

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