-17.

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Qualche ora dopo essere rientrata, Ash arriva a casa, e sono costretta a spiegarle il tutto.
"O EMME GI!"
Dice entusiasta dopo che ho finito di raccontare la versione della nottata e della mattinata insieme ad Alex.
"Cosa scusa?"
"Il ragazzo più figo della scuola ti ama, sveglia Hazel!"
"E quindi?"
Rispondo noncurante.
"Non capisci proprio?"
"No..."
Dico non del tutto sincera, ma voglio vedere cosa intende e fin dove vuole arrivare.
"Ti odierà mezzo mondo!"
"Anche tu?"
Dico facendo il labbruccio.
"Io no stupida! Intendo Natasha per prima."
Penso a quanto in questo momento stia rosicando e non posso che ridere di gusto dopo che ieri è stata mandata a casa sua da Alex.
"Vabbè, comunque io non sono interessata a relazioni."
"Scherzi?"
"Ti sembra la faccia di una che scherza? Non ho voglia di fare conoscenze."
"Non devi conoscerlo se sai già della sua esistenza."
"Tanto non può funzionare."
Dico mettendo la testa a penzoloni sul letto.
"Chi te lo dice?"
"A te lui sembra uno da relazioni serie? Ti rispondo io, no. E poi modestamente non capisco questo cambiamento, da 'nanetta' a 'piccola'. E comunque io non sarei rimasta a casa sua a dormire, ma sono stata portata di peso sulla moto e caricata lì come un sacco di patate."
Rispondo io.
"Hai la sua maglia addosso."
Mi fa notare alzando le sopracciglia.
"La sua? Questa sarà mia a vita! Io amo le maglie per ragazzi, e poi è enorme, ci stanno due o tre me dentro. La adoro semplicemente."
"Quando la guardi non pensi a lui, eh? Ma a chi vuoi darla a bere?"
Dice ridendo.
"A nessuno."
Rispondo alzando le mani.
"Solo che da oggi non so come comportarmi con lui, e poi non voglio problemi con Natasha. Cioè, non voglio problemi e basta. Con nessuno."
Dico sincera con il sangue ormai al cervello per aver tenuto tanto la testa sottosopra.
"Oh... capisco. E quindi che farai? Lo ignorerai come nulla fosse?"
"Boh, non so proprio. Comunque mi ha fatta stare bene, ma ho paura che lui non fosse totalmente sobrio. Nel senso che lui stesso ha ammesso che aveva leggermente bevuto."
Dico mimando le virgolette alte in aria alla parola 'leggermente'.
"Ma la mattina non poteva essere ancora sbronzo, dai. E poi ha vomitato, per caso?"
"Uhm, no."
Rispondo.
"E allora non ha bevuto così tanto!"
"Forse sto solo cercando scuse."
Penso ad alta voce.
"Togli il forse."
Dice Ash incrociando le braccia sotto il seno.
"Ash, è tutto così complicato. L'ho incontrato per caso mentre fumava una sigaretta, e boh, mi ero fatta un'idea completamente diversa di quella che ho di lui ad oggi. Ho realmente paura e non mi va di stare male."
Ammetto.
"Okay, okay, hai ragione ad avere paura di soffrire. Ma se ti senti turbata al punto di non sapere cosa fare, non ti conviene andare a parlargli?"
"E cosa dovrei dirgli? Oh, sai com'è, sono così disperata da voler capire cosa siamo!"
"Ma dovresti essere disperata. Non hai voglia di capirci qualcosa di più anche tu?"
Chiede.
"Sì che vorrei saperlo."
Ammetto curiosa.
"E allora chiediglielo!"
"Okay, domani allora!"
Dico mettendo fine a questa assurda discussione.
Ovviamente non lo farò.
Mai.

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