(capitolo 20) Voci

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Il giorno dopo, al mattino presto...

Clarke si svegliò e notò che Lexa era già alzata. Era affacciata alla finestra da cui entravano i raggi del sole.

Si portò una mano davanti alla fronte per proteggersi gli occhi, che facevano ancora fatica ad aprirsi del tutto e ad abituarsi alla luce.

Si mise seduta sul letto, girò la testa per un secondo in direzione del boxer di Leo che ancora dormiva. Poi tornò a guardare Lexa, o almeno le sue spalle.

"buongiorno" disse

Lexa si voltò e rispose con un sorriso. Poi si avvicinò e si sedette accanto a lei sul letto. "buongiorno" disse e la fissò.

"oh, No! Te lo leggo in faccia. Dobbiamo farlo vero? Dobbiamo proprio farlo?" chiese

Lexa continuò a fissarla

"dobbiamo proprio tornare a casa vero?" chiese ancora

"dobbiamo, sì" confermò Lexa

"ma si sta così bene qui, solo un'altra settimana." la pregò

"dobbiamo tornare Clarke. Siamo state via già troppo tempo. Hanno bisogno di noi"

"Sono sicura che se la stanno cavando bene anche senza di noi. L'unico che potrebbe trovare qualcosa da ridire è Titus" si lamentò. Risero.

Proprio in quel momento si sentì bussare alla porta...

"Comandante" disse una voce maschile

Lexa si fece improvvisamente seria.

"Lexa? Che succede?"

"è Titus."

"parli del diavolo e..." ma Clarke non finì la frase

"Se è venuto qui, vuol dire che è successo qualcosa"

"dici?" chiese poi aggiunse "ok, vado a vestirmi"

Si alzò, recuperò i vestiti e si chiuse in bagno. Ma la porta rimase socchiusa.

Lexa si alzò e andò ad aprire. Si ritrovò Titus davanti con una faccia molto preoccupata. Lexa gli fece segno di entrare. Ma Titus rimase sulla soglia. Lexa lo fissò e attese.

"comandante dobbiamo parlare. È una questione urgente" esordì

"di cosa si tratta?" chiese Lexa turbata. Sapeva che doveva essere qualcosa di brutto altrimenti Titus non avrebbe mai disubbidito a un ordine. Prima di partire aveva chiesto a lui e Indra di occuparsi di tutto e aveva anche vietato loro di presentarsi lì da loro per disturbare l'addestramento. Se Titus era lì davanti a lei era sicuramente successo qualcosa, ma cosa?

Titus per un momento esitò poi iniziò "si tratta degli uomini della montagna"

Con quelle parole Titus aveva catturato l'attenzione del comandante che si limitò a dire "continua"

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Intanto Clarke nel bagno...

La porta del bagno era rimasta socchiusa, Clarke non lo fece intenzionalmente. Però decise di approfittarne.

Mentre si vestiva, origliò. Sentì Titus dire "si tratta degli uomini della montagna".

Già, gli uomini della montagna, pensò. Si ricordò che Lexa gli e l'aveva accennati. Si era ripromessa di tornare sull'argomento, ma non aveva trovato il tempo.

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Titus prima di proseguire, guardò imbarazzato la stanza, il letto in disordine, e per poco non divenne rosso in volto. Poi si schiarì la voce e chiese "lei dov'è?"

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