(capitolo 24) Un posto sicuro e un piano - seconda parte

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Il giorno dopo...

Lexa si svegliò in posizione supina. Si voltò, la sua Clarke stava ancora dormendo. Quando la vide muoversi verso di lei. Involontariamente Clarke si era appoggiata con la testa sul suo petto, cingendole con un braccio la vita. Era una cosa che faceva spesso.

Sentire il peso del suo corpo era piacevole. Lexa lo adorava. Quando la sua Clarke la cercava nel letto e nel sonno la cingeva a sé, come per reclamare un suo diritto, una sua proprietà.

Si amore mio sono tua, pensò.

Clarke aveva il respiro regolare, segno che stava facendo un bel sogno. Era serena, nulla turbava i suoi sogni.

Lexa avrebbe tanto voluto accarezzarla e abbracciarla, tenerla stretta a sé come faceva sempre. Ma stavolta non lo fece, aveva paura che muovendosi potesse in qualche modo svegliarla e metter fine a quell'abbraccio. No, non si sarebbe mossa di un millimetro. Avrebbe voluto baciarla, darle il buongiorno, ma non fece neanche quello. Spostò solo leggermente il volto per ammirarla meglio. E se Clarke si fosse svegliata all'improvviso, avrebbe fatto finta di dormire, chiudendo gli occhi. Lexa rimase così immobile ancora un po'.

Quando si sentì, ripetutamente, bussare alla porta...

"Clarke...Clarke..."

Era Abby che la chiamava a gran voce. Era sicuramente successo qualcosa...

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Clarke si svegliò e notò che Lexa aveva gli occhi chiusi stava ancora dormendo. Involontariamente le era finita addosso. Che lo volessero o no, stare lontane per loro era impossibile. Si ritrovavano sempre. Per un attimo si gustò la scena, Lexa che finalmente riusciva a riposare senza incubi. Avrebbe voluto accarezzarla, baciarla, ma non lo fece. Non poteva, non adesso, le sarebbe stata vicina in un altro modo.

Si sentì bussare ripetutamente

"Clarke...Clarke..."

Mamma? Ma allora non era un sogno prima. Che sarà successo?

Si alzò e andò ad aprire "mamma...che succede?" chiese

"dovete sbrigarvi, abbiamo saputo che tra poco i ribelli passeranno di qui"

"ok, sveglio Lexa. Prendiamo il bambino e vi raggiungiamo"

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10 minuti dopo...

"eccoci" disse Clarke entrando in cucina con in braccio il bambino e Lexa a seguito.

"bene, Clarke...Raven ti aspetta di là in ambulatorio. Fate presto"

"ok" mentre le porgeva il bambino "tieni lo tu" disse e gli diede un bacio "ci rivedremo presto piccolo"

Il bambino capì e si mise a piangere. Abby cercò di calmarlo. Lexa si avvicinò e gli fece una carezza, il bambino si calmò subito.

"però..." disse Abby e poi aggiunse "certo che lei comandante ha proprio uno strano effetto sulle persone"

Le due si guardarono.

"Lexa andiamo?" disse Clarke

"Clarke tu vai, vorrei parlare un attimo con il comandante" disse alla fine Abby

"mamma..." iniziò Clarke che venne interrotta

"solo due parole Clarke" insistette

Clarke a quel punto guardò Lexa in cerca di una conferma. E la ottenne, Lexa le aveva fatto un cenno con la testa.

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