(capitolo 2) Una nuova vita (parte 2)

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Il giorno dopo arrivò troppo presto, era già ora di alzarsi. Ancora una volta Clarke si svegliò prima di Lexa. Rimase lì a guardarla, non ne poteva fare a meno. Poi si alzò, ma questa volta non preparò la colazione perché si trovavano a palazzo.

Clarke non dormiva spesso lì. E non aveva neanche un alloggio al villaggio Arca. Quando era stato costruito, sua madre la pregò di costruirsi un alloggio dove avrebbero potuto abitare insieme. Lexa invece voleva che andasse a vivere con lei a palazzo. Ma Clarke non era d'accordo, voleva un posto tutto suo, così continuò ad usare l'alloggio che Selene tempo fa gli aveva trovato, si trovava bene. Piccolo e accogliente, ma soprattutto suo.

Prese gli abiti e incominciò a vestirsi. Quando sulla scrivania di Lexa notò un album e gli venne un'idea. Lo prese, e cercò una matita, quando la trovò...

Gli scappò un sorriso, non ricordava più da quanto tempo non impugnava una matita...

Ma disegnare per lei era come andare in bicicletta, una volta imparato non si dimentica più.

Così si sedette sul divano difronte al letto, e incominciò a disegnare la cosa più bella presente nella stanza.

Lexa era ancora assopita. Ed era bellissima, con la luce del sole che filtrando dalla finestra gli illuminava il viso. Com'è che si dice? Il sole bacia i belli, pensò.

Si mise all'opera iniziando con dei piccoli schizzi. Poi piano piano il disegno prendeva vita. La matita si muoveva, come attratta dal foglio, come una calamita. E gli occhi di Clarke facevano avanti e indietro fra il viso di Lexa e il foglio, attenti a catturare ogni dettaglio.

Dopo ben 20 minuti il disegno era quasi finito, mancavano solo dei piccoli ritocchi. Passarono altri 5 minuti e Clarke era finalmente convinta.

Strappò un foglio. Poi posò distrattamente l'album sul divano lasciandolo aperto. Si mise in piedi e indossò le scarpe.

Poi prese il foglio e scrisse: buongiorno amore...scusami ma non ti volevo svegliare eri così bella che ho preferito lasciarti dormire. Ho molte visite da fare con Selene...ci vediamo sta sera. Un bacio. Ti amo. C. (faccina sorridente e cuoricino)

Lo appoggiò sul suo cuscino. Poi uscì dalla stanza.

Nel corridoio incontrò Indra. "Indra" salutò. "Clarke" rispose Indra. Le due si guardarono.

Indra aveva accettato Clarke, aveva iniziato a fidarsi di lei, ma soprattutto si fidava delle scelte del comandante. Se fra tante persone il comandante aveva scelto proprio lei, doveva esserci un buon motivo. E poi quella ragazza con i suoi modi, ispirava fiducia. Lei l'avrebbe sempre tenuta d'occhio, al minimo errore, il suo comportamento sarebbe cambiato.

Dopo un breve attimo di esitazione Clarke chiese "Indra sto andando al laboratorio da Selene, vi serve qualcosa? A te o ai tuoi uomini?". "no, grazie, siamo apposto". "bene...io vado..." disse Clarke incamminandosi. Indra la seguì con lo sguardo senza dire una parola.

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Intanto Lexa si era svegliata, toccò il letto in cerca di Clarke. Ma il letto era freddo, capì subito che Clarke era già andata via e da parecchio. Rimase delusa. Aprì gli occhi e trovò il biglietto, lo lesse e gli scappò un sorriso. Poi si alzò, si lavò in fretta e si vestì. Forse se era fortunata si sarebbero incontrate e avrebbe potuto rubargli un bacio.

Poi mentre finiva di vestirsi notò subito una cosa fuori posto, l'album. Qualcuno l'aveva spostato. Andò verso il divano.

Nell'album c'era un disegno, era sotto sopra. Lo prese tra le mani e lo girò. Il disegno era un ritratto, un volto, il suo. Lexa rimase scioccata, quel disegno era molto bello. Staccò il foglio dall'album lo piegò e lo mise in tasca. Poi uscì dalla camera e iniziò la sua giornata.

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