(capitolo 19) Addestramento: l'ultima prova

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Il sole penetrò dalla finestra con i suoi raggi, accarezzando il viso di Clarke.

Clarke aprì gli occhi e si girò in cerca di Lexa. Stava ancora dormendo. Si mise ad osservarla per un po', gli piaceva guardarla dormire. Poi si alzò, si vestì e uscì fuori a correre.

Si mise a fare i soliti 4 chilometri, quando una nuvola misteriosa coprì il sole, era come se, l'avesse divorato.

Ma quella nuvola misteriosa venuta dal nulla, non era l'unica. Nuvole nere e minacciose coprirono il cielo.

Clarke alzò lo sguardo in alto, e una goccia di pioggia gli cadde sul viso. Continuò a correre. E pochi minuti dopo si scatenò l'inferno. Una potente pioggia gli cadde addosso inzuppandola dalla testa a i piedi.

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Il rumore secco di un tuono svegliò Lexa. Notò subito la mancanza di Clarke. Si mise la prima cosa che trovò e andò a controllare il bambino, che dormiva sereno, i tuoni non l'avevano svegliato.

Lexa si affacciò alla finestra, per cercare Clarke. Proprio in quel momento si sentì bussare. Andò ad aprire e si ritrovò davanti Clarke inzuppata dalla testa ai piedi. Gli fece cenno di entrare.

"ma guardati sembri un pulcino bagnato"

"vorrei vedere te a correre con questa pioggia"

Lexa la guardò senza ribattere.

"lo so, lo so l'addestramento continua lo stesso. Non sarà certo la pioggia a fermarci" la imitò

Lexa continuò a guardarla senza rispondere.

"Tranquilla sono solo venuta a prendere il giubbotto, fa freddo là fuori"

Recuperato il giubbotto Clarke si diresse verso la porta. Ma...

Lexa si mise davanti e gli bloccò la strada.

"piove troppo forte. Aspetteremo che scalmi"

"sul serio?"

"va bene un addestramento severo, Clarke. Ma che ci faccio con un'allieva malata?" scherzò

"ah!"

"togliti quei vestiti bagnati o ti verrà la febbre" Lexa sperò che se li togliesse lì davanti a lei, invece...

"sì, forse è meglio che mi faccia un bagno caldo" e si allontanò in direzione del bagno

"no" sfuggì a Lexa che si avvicinò, recuperò un asciugamano dal bagno e tornando da lei disse "i vestiti puoi toglierli anche qui"

Clarke sorrise e cominciò a liberarsi dei vestiti. Si ritrovò davanti a lei completamente nuda.

Lexa la divorò con gli occhi. Poi si avvicinò e la coprì con l'asciugamano per asciugarla.

"sai conosco un altro modo per riscaldarti"

"ah, sì? Quale?"

"questo" rispose contro le sue labbra per poi schiuderle, morderle, farle sue. Si insinuò dentro di lei. Perlustrò la sua bocca con la lingua.

Poi si staccò e guardandola disse "il rossore e il calore sulle tue guance mi danno ragione. Funziona"

"può darsi, ma anche il resto del mio corpo ha bisogno di calore" disse in un invito a non fermarsi

"allora bisogna assecondarlo questo bisogno" disse spingendola verso il letto.

Clarke lasciò cadere l'asciugamano, stuzzicandola "ops!"

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