(Capitolo 30) La caduta di Mount Weather

1.2K 91 9
                                    


Il portellone dell'ingresso principale era aperto. Lexa e Clarke si precipitarono all'esterno.

Videro Cage scappare verso il bosco.

Cage aveva perso tempo a mettersi la tuta di protezione che insieme alla bombola di ossigeno gli rallentavano il passo. Provava a correre ma incespicava tra rami e foglie in continuazione. Perdendo terreno.

Lexa e Clarke gli stavano dietro, poi a Clarke venne un idea.

Aveva portato con se arco e frecce. Lexa l'aveva ripresa dicendo che non sarebbe servito, era un arma impossibile da usare all'interno, in un posto chiuso. E contro il nemico ravvicinato. Erano previsti dei corpo a corpo e per quelli si usano spada o coltello. Ma lei aveva insistito.

Continuando a correre Clarke ricordò di quando durante l'addestramento aveva imparato ad usare l'arco. Dopo vari tentativi era riuscita a colpire il bersaglio. Poi Lexa l'aveva portata nel bosco e gli aveva detto "proviamo con qualcosa di vivo. Vediamo come te la cavi con quello" e le aveva indicato un capriolo. Dopo la prima freccia il capriolo scappò via e lei si era messa a correre per poterlo prendere e per abbatterlo aveva dovuto usare ben quattro frecce. 

Qui, adesso era la stessa cosa lei correva ma non stava inseguendo un capriolo, ma un uomo. Questa volta le sarebbe bastata una sola freccia per fermarlo.

Ed e ciò che fece, mentre correva prese la mira e scoccò.

La freccia andò a conficcarsi nella gamba di Cage, che urlò e cadde a terra.

******************************************************************

Cage urlò e cadde a terra, il peso delle bombole gli impediva di rialzarsi. Si portò una mano alla gamba dov'era stato colpito. Non riusciva ad estrarre la freccia. Si mise a cercare la pistola che aveva in mano, persa durante la caduta. Spostò nervosamente rami e foglie e finalmente la trovò.

Provò ad alzarsi ma nel tentativo appoggiò male la gamba ferita e urlò di nuovo. Alzò la pistola e fece fuoco in direzione di Clarke. Voleva far fuori colei che lo aveva rovinato.

Mancò il bersaglio. Per colpa della ferita era sbilanciato. Provò a fare fuoco di nuovo ma la pistola si inceppò.

Intanto Lexa e Clarke lo avevano raggiunto. Lexa era molto nervosa, Cage aveva appena sparato verso Clarke, gliela avrebbe fatta pagare. Tirò fuori il suo coltello e disse "vedi Clarke perché le armi bianche sono migliori di quelle di fuoco? Perché quelle bianche non ti deludono mai" detto ciò con un abile mossa tagliò via la mano, che impugnava la pistola, di Cage. 

Cage cadde in ginocchio gridando e tenendosi il braccio da cui perdeva molto sangue. La mano con la pistola cadde lì vicino. Cage continua a urlare.

Lexa avrebbe voluto decapitarlo seduta stante. Ed estrasse la spada.

Ma Clarke la bloccò "no Lexa. So che ti vuoi vendicare ma..." lasciò la frase a metà. Si girò verso Cage e gli fasciò la mano. Per non farlo morire dissanguato.

Poi continuò "...ci serve il codice"

A quel punto Cage scoppiò in una risata isterica. "non vi darò il codice. Anzi. Vi sterminerò tutti come voi avete fatto con il mio popolo. Userò contro di voi la nebbia acida" disse per poi scoppiare a ridere di nuovo. Poi aggiunse "si ricorda? Comandante? Come urlavano e morivano i suoi uomini?"

Lexa si innervosì ancora di più.

Ma Clarke le bloccò la mano "no Lexa. Ricordi cosa mi hai insegnato? Controlla la rabbia. Ti sta solo provocando"

LOVE AND TRUSTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora