Capitolo 29

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Valentina pov's
Appena ricevuto il suo messaggio ero uscita di corsa,avevo preso il primo tram che era passato e avevo raggiunto il nostro parco.
Non ero di buon umore,non mi sentivo neanche poi così bene,in altre circostanze mi sarei messa a guardare un film in TV con un te caldo,e avrei risposto che ero solo occupata,ma non potevo farlo questa volta.
Non so quale era il motivo preciso,ma anche se stavo male,ho preferito andare a incontrarlo.
Volevo sapere perché mi voleva parlare.

Era strano,ricevere un messaggio proprio da lui,io beh,io gli avevo spezzato il cuore,io l'ho fatto soffrire.
Il tram si era fermato,io ero scesa.
Stavo camminando nel parco cercando con gli occhi la sua figura,ma non lo trovavo.
Mi accorsi di lui solo quando oltrepassai un albero.
Era li seduto su una panchina,con lo sguardo basso,gli occhi stanchi.
Mi ero avvicinata,vedevo il suo volto,il suo modo di fare,stava lì seduto a giocherellare nervosamente con le dita,fissando il vuoto,quando si accorse di me.
Una ragazza bionda,vestita di nero,con una vita dolorosa sulle spalle,che era tornata quella di un tempo.
Era la prima volta che lui mi vedeva così,vestita di nero,con le scarpe basse,sostituendo i tacchi vertiginosi e i vestiti firmati di sempre.
Sapevo che prima o poi sarebbe successo,
sapevo che questa parte di me sarebbe riuscita a tornare prima o poi,
anche se c'è l'avevo messa tutta per nasconderla ed eliminarla,non ci sono riuscita.
Questa parte di me rappresenta la Vale di pochi anni fa,quella che gira sempre vestita di nero come se ogni giorno fosse un lungo e interminabile funerale,
con felpe larghe per non accentuare le sue forme,
quella con le scarpe basse per mostrare che non vale niente.
La ragazza perfetta,non esiste,
non lo sono mai stata,
era solo una delle tante maschere che mi ero creata per proteggermi dai problemi e dal passato.

Ora lui era lì a fissarmi,non sapevo cosa pensasse esattamente,ma dalla sua espressione capivo che era rimasto scioccato.
Vedere me in questo stato era davvero difficile.
Nessuno mi aveva vista senza trucco,senza vestitini firmati,tacchi e lustrini,da quando mi ero trasferita qui per cambiare vita.
Dovevo parlare,per far terminare al più presto questo incontro,ero stanca,volevo solo tornarmene a casa per riposare.
Ma non potevo,
lui aveva il diritto di parlarmi,
perché dopo ciò che avevo fatto aveva anche tutte le ragioni del mondo,per farlo.

"Ciao" pronuncio silenziosamente,quasi sussurrando,come paura che mi senta,
"ciao"risponde lui.
Mi fa cenno di sedermi accanto a lui,con la mano.
Faccio come mi è stato chiesto,mi guarda negli occhi,ma non riesco a sostenerli,abbasso lo sguardo verso le mie scarpe,continuando a maltrattare la manica della mia felpa.
"Allora,come mai volevi parlarmi?"chiedo timidamente continuando a guardare per terra,
"oggi una persona mi ha fatto riflettere. Mia sorella non sa niente di te,eppure è da un po' di tempo che mi assilla,per sapere tutto di te,non le ho dato ancora questa soddisfazione,non sa neanche il tuo nome,però oggi mi ha fatto aprire gli occhi"
mi metto a ridere,
"perché stai ridendo?" chiede Ben guardandomi,
"quella ragazza,l'altra sera mi ha chiamata e mi ha detto che siamo due stupidi,che ci stiamo facendo male,bla,bla,bla..."
sorrido,ora sono molto più a mio agio rispetto all'inizio.
"Lo sapevo,conosco troppo bene mia sorella,è pazza"
anche lui sorride,
"credo sia l'unica ad aver capito quello di cui noi abbiamo paura di parlare.
Io sono fidanzato,
tu uguale,
ma ti giuro che ogni volta che sono con Laura,
la guardo,
le parlo o la bacio,
mi immagino te al suo posto. Mi immagino il tuo sorriso,i tuoi occhi,le tue labbra,insomma,
lei non sarà mai come te.
Non volevo ammetterlo,
ma non è bello che tu te ne vada dalla mia vita.
Anche volendo non riesco a starti lontano.
Per questo,volevo parlare.
Se non possiamo essere niente di più,possiamo essere almeno amici,
beh potremmo uscire a prendere il gelato una volta tanto,ma nulla di più.
Sarebbe bello".
È nervoso,lo capisco da come fa battere incessantemente il piede per terra,
ma la sua idea mi piace,
non potrei mai cancellarlo dalla mia vita,anche volendo.
"E va bene,amici come prima?" porgo una mano in avanti,lui me la stringe,
"amici come prima,anche se prima non eravamo semplici amici."
lo guardo male,
"e va bene la smetto"alza le mani in segno di resa.
Ci alziamo e camminiamo per un po'.
"C'è qualcosa li sotto"
indico un cespuglio,che si sta muovendo,
"andiamo a vedere"
Ben si abbassa verso la siepe,
"no,fermo! Potrebbe essere un serpente"
si abbassa ancora di più e apre il cespuglio con due mani,si gira e mi guarda,
"è solo un gattino,
è rimasto impigliato in una trappola per serpenti credo,
vieni aiutami"
mi metto vicino a lui,
il gattino comincia a miagolare e a dimenarsi,
cercando di scappare, Ben prende la trappola per le due estremità,la apre,
io prendo il micetto fra le mani.
È così piccolo,ha due occhioni azzurri,è bianco e grigio,è troppo dolce questa bestiolina,
ma ha una zampetta ferita.
"È un maschietto"afferma Ben prendendolo in braccio,
"ti assomiglia,siete entrambi due gatti,solo che lui è più bello".
Ci scherzo un po' su,
"senti babbana sappiamo entrambi che non sai resistermi"
ma per favore coglione che non è altro.
"Allora chi lo tiene questo micetto?"
chiede.
Ci penso un po' su,
"se sei d'accordo lo prendo io,tanto sono da sola in casa,mi farà compagnia"
sorride maliziosamente,
"se vuoi vengo io a farti compagnia"
lo spingo,
"e poi questo è mio figlio" ma quanto è scemo? C'è è pazzo.
"Si come no"
lo sfido,
"l'ho salvato io, e poi ho anche scelto il suo nome,si chiama Alex.
Però te lo lascio tenere solo per ricordarti di me,ogni volta che lo guardi"
ora lo picchio,
quanto è vanitoso!
"Ora ti ammazzo!" inizio a rincorrerlo,
"prendimi se ci riesci" così vuole la guerra?
E guerra avrà!
Inizio a seguirlo,lui scappa,sembriamo due stupidi bambini.
Lo prendo per la maglietta,
lui da quanto è scemo inciampa sul mio piede e cade a terra,
facendomi finire sopra di lui.
"Cosa cazzo ti salta in mente,tu sei scemo"
gli urlo mentre cerco di rialzarmi,
si avvicina alla mia bocca,
lo spingo,"non ci provare amico".
Noi due litighiamo,
ci prendiamo in giro,
scherziamo,
mentre il piccolo Alex ci guarda come se fossimo due extraterrestri.

"Te l'avevo detto che erano insieme"mi giro sentendo questa voce più tosto familiare,oh cazzo,non ci voleva.
"Amore,che sorpresa!" urlo io saltando addosso a Davide,
non me l'aspettavo di vederlo qui,
ma più che sorpresa sono irritata,
avrei preferito sapere che Laura stava portando qui il mio ragazzo.
Sono sicura che lui è arrabbiato,
vedermi a divertirmi con Benjamin non può senz'altro fargli piacere.
"Cosa significa tutto questo? Perché voi due siete insieme?" chiede il mio ragazzo arrabbiato,prevedo un vero e proprio putiferio.

//spazio me,
Eccomi con un altro capitolo,io lo adoro.Cosa credete succederà nel prossimo capitolo? E Davide perché è venuto a trovare Vale,ci sarà un motivo o è perché gli mancava e basta? Come ha fatto Laura a sapere che Ben e Vale erano insieme?Lo scoprirete molto presto,credo domani.

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