Capitolo 3

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Valentina pov's

È strano,svegliarsi da soli,senza nessuno che ti possa augurare buongiorno,senza che nessuno si preoccupi per te.Ogni mattina mi sveglio con un incubo diverso,che mi fa agitare tutta la notte. A volte mi sveglio sudata, spaventata, altre invece con il viso rigato dalle lacrime.
Ed è davvero una brutta sensazione sapere che non c'è nessuno disposto a consolarti,a prendersi cura di te, perché nella vita tutti abbiamo bisogno di qualche attenzione,
di qualcuno che si preoccupi per noi. Mi alzo da questo maledetto letto che non mi fa dormire,e vado a farmi una doccia,di cui ho davvero bisogno.L'acqua mi fa un bell'effetto,
ha un potere rilassante,mi fa sentire calma, protetta. Dopo un bel po' di tempo, esco dalla doccia e inizio a prepararmi.
Metto una maglietta bianca della Levi's larga,
gli skinny neri strappati alle ginocchia e Vans del medesimo colore.
Mi trucco,come ogni mattina,
traccio una linea di eye-liner sottile,non mi piace essere appariscente e metto del mascara. Ringrazio chi ha inventato i trucchi perché senza a quest'ora del mattino sembrerei un panda più che una persona normale. Prendo il mio zaino,la giacchetta nera di pelle
e mi avvio verso la scuola. Ci vado a piedi,perché è praticamente dietro l'angolo.
Vado di fretta,sono in ritardo,come sempre d'altronde. Sto camminando davvero velocemente,fino a quando non sbatto contro qualcosa o qualcuno. "Sta diventando un vizio sbattere contro di me" queste parole seguite da una fragorosa risata che anche avendola sentita una sola volta mi ricorda a chi appartiene .
"Allora la mia ipotesi era giusta,sei uno stalker,dai di la verità,non lo dirò a nessuno, promesso" sorrido,lui mi segue.
"Scusa Ben,sto andando di fretta,sono in ritardo per la scuola,a momenti suona la campanella"
Si avvicina "allora,ci sarai questa sera?"
Ci penso un po'. Infondo una festa è il miglior modo di conoscere gente nuova,ed è proprio ciò di cui ho bisogno,annuisco, lui mi sussurra all'orecchio
"Sarà una festa cool,piena di invitati".
Sorrido,
"Ah,ok. Sarai stupito dalla Vale tosta".
Si avvicina a me e mi da un bacio sulla fronte,
"Passo a prenderti io,dopo scuola,abiti vicino al parco di ieri giusto?"Annuisco,lui continua a parlare, "posso accompagnarti a scuola,vado per di là" ci pensò un po' su e alla fine accetto.
Iniziamo a camminare veloce,sennò farò tardi.
Alla prima ora la professoressa Mizzidy,la prof di storia dell'arte,quella non accetta ritardi.
Arriviamo davanti scuola,vedo Criss venire verso di me,Benjamin mi saluta velocemente e poi se ne va, certo che è davvero strano.
Entro in classe insieme  alla mia migliore amica.Lei è una ragazza bionda con gli occhi scuri,è nata a Londra,ma si è trasferita in Italia da molti anni ormai. Prima viveva nella mia stessa città,andavamo persino nella stessa scuola. Poi abbiamo deciso di voler frequentare l'accademia di moda insieme e ci siamo trasferite qui,insieme. Lei vive da una sua zia che a dirla tutta mi sta un po' antipatica,è una vecchia donna. Tornando a Criss, lei è una bella persona,ha una personalità un po' forte,è molto scherzosa ed è sempre pronta a dare consigli,ma sa anche essere molto testarda.
Criss è una di quelle persone che nel momento del bisogno c'è sempre,non mi lascia mai da sola,dice sempre che è bello avere una spalla sulla quale piangere.
Mi siedo accanto a lei come sempre,le racconto di Benjamin. Lei mi mette subito in guardia,
dicendo che non mi devo fidare troppo degli sconosciuti. Non capisco la sua inaspettata preoccupazione. La ringrazio,ma sappiamo entrambe che sono una persona molto testarda e che farò di testa mia. Non so il motivo,ma noto paura nei suoi occhi.
Inizia la lezione,dopo aver iniziato a lavorare Criss mi fa avvicinare a lei,poi mi sussurra "come hai conosciuto quel ragazzo di prima"
è molto strano il modo in cui me lo chiede.
Le racconto brevemente la storia,ma sembra insoddisfatta,
"Criss,è successo qualcosa?"
le chiedo preoccupata.
"No,niente solo non mi piace quel tipo,dovresti andarci piano"
ha ragione,non mi devo fidare di lui,
"Criss,cos'hai,ti conosco da tanto tempo e so capire quando la mia migliore amica non è felice,per questo ora parla"
la vedo fissare il vuoto per un secondo,
"Niente,ho solo paura che tu soffra di nuovo com'è successo con Dav-"
la tranquillizzo, "Puoi dirlo" continua,
"Con Davide".
Sorrido," L'ho appena conosciuto e già stai fantasticando su cosa succederà fra un bel po' di tempo. E poi se è questo che davvero ti preoccupa,io sono la tua migliore amica,non ti lascerei mai per un ragazzo e questo lo sai".
Dopo questo torniamo attente alla lezione e stranamente riesco ad essere concentrata anche durante l'ora di matematica,per non parlare dell'ora di chimica dove stranamente non ho fatto esplodere tutto il laboratorio.
Non so cosa stia succedendo,ma sono felice che almeno una volta in vita mia sia stata attenta.

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