Capitolo 4

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Valentina pov's
Esco di scuola,inizio a camminare verso o casa mia,nel frattempo penso a Benjamin.
Sembra un tipo duro,uno di quei ragazzi stronzi che si sono costruiti fortezze per nascondere il loro lato debole,di lui non so quasi niente,ma mi intriga il suo sguardo,voglio sapere di più su di lui,voglio avere l'opportunità di conoscerlo meglio.

Se non la smetto di pensare sbatterò di nuovo contro qualcuno,visto che sto tornando a casa e per strada c'è un sacco di gente.

Arrivo a casa,poso la cartella e mi preparo il pranzo,me la cavo,anche se odio cucinare,ma il fatto di vivere completamente sola ti costringe a fare alcuni sacrifici.
Mangio e dopo aver ripulito tutto vado in camera mia e mi butto sul letto a pensare,quale abito metterò questa sera?
Fino a un mese fa abitavo in una villa.
Quando mia madre stava ancora con noi, venivamo a Milano a passare le vacanze,e quella era la casa che aveva comprato mio papà Mario.
La mamma adorava quel posto,ma dopo che ci ha abbandonati papà non è voluto più tornarci,sia per i ricordi legati a quella casa,sia del fatto che si sta per sposare con un'altra donna,che è fidanzata con mio padre da qualche anno,si chiama Sabrina è una donna sulla quarantina,molto bella con i capelli castani e gli occhi verdi,si sposeranno a breve.

Quella villa,era la casa delle vacanze,ma poi quando ho deciso di venire a studiare qui papà mi ha dato le chiavi e mi ha detto che questa sarebbe stata la mia casa,diciamo che è stato un regalo da parte sua per i miei diciassette anni.
Sono nata in una famiglia benestante,ho sempre avuto tutto ciò che desideravo,ma con gli anni ho capito che i soldi non fanno la felicità,non ti fanno avere più amici.

Mentre il tempo passava,però mi sono accorta che quella casa era troppo grande per una persona sola,così ho comprato un appartamento vicino alla scuola,in un buon quartiere.
Anche qui vivo da sola,l'unica persona che a volte mi fa compagnia è Claire,la donna che viene a sistemare la casa cinque volte a settimana. È una brava donna,e svolge bene il suo lavoro. È anche molto simpatica,una volta mi ha raccontato la sua storia,che mi ha colpita da subito. Lei è una ragazza polacca,
venuta in Italia da qualche anno, ha solo 28 anni e ne ha passate davvero tantissime.
Suo padre era un alcolista,a volte usciva di casa e non si faceva più vedere per intere settimane,
quando tornava,picchiava sua madre.
Da come mi ha raccontato,la madre era una donna meravigliosa,ha sempre amato suo marito,e anche quando la picchiava, maltrattava,lei non si offendeva mai,diceva che lei l'aveva sposato nella buona e nella cattiva sorte e non si sarebbero separati fino alla morte,anche se ad ucciderla sarebbe stato lui.
Era una donna coraggiosa,la mattina lavorava per mantenere suo marito e i suoi cinque figli,la sera quando tornava a casa stanca metteva i bambini a letto e poi veniva picchiata.
Non ha mai pianto davanti ai figli,non si è mai mostrata debole.

Una volta cresciuta Claire si è promessa che sarebbe diventata coraggiosa come sua madre,e che avrebbe fatto di tutto per rendere felice la sua bambina che ora ha cinque anni.
È una bimba davvero bellissima,che a volte accompagna sua mamma a lavoro per giocare un po' con me.
Sono felice di avere qualcuno che ogni tanto stia con me,per riempire questa casa tremendamente vuota.

Inizio a prepararmi per la festa.Mi faccio la doccia.Asciugo i capelli,e poi dopo averli lisciati per bene con la piastra,faccio dei boccoli alle punte,lasciandoli cadere morbidi sulla schiena; poi inizio a truccarmi.
Applico una riga d'eyeliner,degli ombretti di una tonalità molto naturale sugli occhi,mascara,fondotinta,
per completare il trucco stendo sulle mie labbra un rossetto color carne Matt.
Dopo essermi truccata prendo il mio
vestito corto,color nude,con alcune trasparenze lungo il corpetto.

Mi guardo allo specchio,noto ancora dei tagli su i miei polsi,non sono scomparsi,sono cicatrizzati,sì,
ma sono sempre lì,
le cicatrici non se ne vanno,per evitare di non rifare lo stesso sbaglio.
Prendo tanti braccialetti e li indosso,per coprire tutto.
A parte questo,adoro il mio look.
Indosso infine dei tacchi neri.
Mi guardo allo specchio,sembro un po' troppo una santa,per una festa del genere,non mi importa più di tanto sinceramente,sono felice di mantenere la mia dignità.
Controllo ancora una volta la mia borsetta molto,ma molto piccola,dove entrano solo il telefono,le chiavi,la carta d'identità,quella di credito e il rossetto,per sicurezza.

Dopo qualche minuto sento suonare al campanello,apro.
Arriva Ben.
Indossa dei jeans neri strappati alle ginocchia,
stretti,
una maglietta sempre nera che lascia intravedere i suoi muscoli.
Ha le Vans del medesimo colore e una giacchetta di pelle molto leggera.
Intorno al collo porta una catenina d'argento non è male.
Apro la porta,
"Allora andiamo"? sorrido,
"Non mi dici niente?" sbuffa,
"E va bene,questo vestito ti sta benissimo.
Mi prende per mano e saliamo in macchina.

Da quando siamo saliti non ha spiccicato parola,tra noi c'è silenzio,ma non è imbarazzante,anzi è molto armonioso,stiamo molto bene vicini.

Arriviamo alla festa,
la casa di Mattia è molto grande.
Ci sono tantissimi invitati.
Alcuni ragazzi sono ubriachi fradici,altri si baciano,altri ancora fanno stupidi giochi con l'alcol.
Incontro la sorella di Matt,si chiama Laura.
È una ragazza bionda,anche più di me,dagli occhi azzurri.
Assomiglia molto al fratello,solo che sembra un po' troppo superficiale.
Si comporta come una bambina capricciosa,
ma riesco a vedere qualcosa nei suoi occhi,qualcosa di particolare.
So riconoscere quello sguardo,non è quello di chi è felice e spensierato,ma quello di una persona che soffre. È davvero bellissima però.
Lo devo ammettere.
Ha indosso un vestito rosso,molto corto,che le lascia scoperta la schiena,con una collana lunga piena di diamanti.
Indossa tacchi,molto molto alti.

//spazio me,
Ehi,ciao come va? Vi piace il capitolo? Il vestito che indossa la nostra Vale?
Non vedo l'ora di farvi leggere il prossimo capitolo,chissà come andrà la festa.

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