Capitolo 24

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Benjamin pov's
"Vuoi un passaggio?" mi aveva chiesto qualcuno con una voce candida,calda,proveniva dalla macchina bianca poco distante da me.

Avevo riconosciuto quella voce,non avrei mai potuto confonderla fra mille altre,era lei,era la mia principessa,anche se di mio non aveva praticamente più niente.
Avevo scosso la testa,"non ho bisogno di un tuo passaggio,grazie" a queste parole mi aveva lanciato uno sguardo di sfida,"ora tu chiudi quel dannato ombrello e ti siedi subito in questa cazzo di macchina.Capito?" uh che caratterino ha la ragazza,
"certo che quando vuoi sai essere davvero stronza" si guarda le unghie e poi se le soffia,come fanno le ragazzine  snob per sentirsi fighe,e devo dire che ci riesce alla grande.
" Lo so, ma ora basta parlare metti il tuo fondoschiena su quel sedile,e muoviti che è tardi"
Okay,credo di averle fatto una brutta influenza.
Faccio come mi è stato ordinato:
chiudo l'ombrello,entro in macchina e mi siedo.
Fa davvero molto freddo anche se siamo a Luglio.
Valentina accende il riscaldamento e poi mi porge un asciugamano pulito,"tieni,prendi,lo avevo portato oggi a lavoro,nel caso mi sarebbe servito,e menomale che non l'ho usato,asciugati o rischi di ammalarti" era così premurosa nei miei confronti,doveva esserci qualcosa sotto, prima faceva la stronza e poi la mammina.
"Tieni metti questa felpa,l'hai dimenticata a da noi,e io l'ho presa.Anche se un po' mi dispiace dartela" cosa?Cosa aveva fatto?Aveva davvero conservato una cosa così insignificante?
Avevo indossato la felpa,Vale mi aveva fulminato con uno sguardo,ora toccava a me parlare,
"perché l'hai fatto? Perché hai voluto prendere un oggetto che ti ricordasse me,quando eri stata proprio tu a eliminarmi dalla tua vita,perché l'hai fatto?"
ero così confuso,
"vuoi sapere perché l'ho fatto? Perché io sono solo una codarda,sono solo una stupida ragazzina che ha paura di rischiare.
Ho solo paura di essere ferita di nuovo,e non mi piace,non voglio soffrire sempre.
Così ho scelto la via più sicura,sono tornata con Davide,ma non sono sicura di..."
non aveva continuato,aveva solo fatto un profondo sospiro e era rimasta zitta,dovevo rispettare il suo silenzio,era giusto per lei.
Non so cosa voleva dire,non so se era felice o meno,ma non avevo il diritto di sapere,lei non era più mia.
"Allora,ho saputo che fra te e Laura sta nascendo qualcosa" interrompe il silenzio che si era formato attorno a noi.
"Non ho fatto niente,l'ho solo salutata e mi ha abbracciato,è strana quella ragazza" ora mi guardava sempre più interessata,
"Provi qualcosa per lei?" questo era il momento di farle vedere il mio lato peggiore,
doveva capire come mi sono sentito io,
"Non lo so,lei è molto carina".
"Non mi voglio impicciare della tua vita,ma mi puoi dire solo una piccola cosa?" non so se le parole di prima l'avevano ferita,lei sembrava indifferente.
"Dipende quale" stava stringendo il volante,ho notato che è un gesto che fa molto spesso quando è nervosa.
"Sei tornato alle vecchie abitudini?"
Non mi aspettavo questa domanda,mi aveva colto di sorpresa,così ero rimasto in silenzio.
Stavo guardando fuori dal finestrino,stavamo entrambi zitti,c'era un grandissimo silenzio attorno a noi,ma fu interrotto di lì a breve.
Mi ero girato verso di lei,
stava piangendo.
Aveva il viso arrossato,
il trucco era un po' colato,
ma era sempre bellissima,
si vedevano persino le occhiaie scure di chi ha pianto per tutta la notte.
"Cos'hai,perché stai piangendo?Ferma la macchina! Non puoi guidare in queste condizioni".
Stranamente mi aveva ascoltato,aveva fermato la macchina e si stava asciugando le lacrime con l'orlo della grande felpa che indossava.
"Dai parlane un po' con me,forse ti sarà d'aiuto"
avevo poggiato una mano attorno alla sua spalla avvicinandola a me,
fino a far poggiare la sua testa al mio petto.
"Ho paura"aveva solo sussurrato,
"di cosa hai paura?"chiedo preoccupato,
"del passato.Di ciò che ho fatto,delle vecchie abitudini".
"Cosa intendi con questo?" mi ero permesso di chiedere,
"l'altro giorno ho ripreso la lametta fra le mani,stavo quasi per cedere,avevo così tanta paura,di crollare,non voglio tornare a farmi del male da sola.
Quel periodo l'ho già passato,
preferisco non riviverlo mai più.
Non è questo che però mi fa star male.
Sapere che ho fatto soffrire anche te,
sapere che tu non ce l'hai fatta a resistere,
a causa mia,
mi uccide,
sono solo una stupida."
Piangeva.
Piangeva e le sue lacrime scendevano calde bagnandomi la felpa fino ad arrivare a contatto con la mia pelle.
"Non è colpa tua,
sono io ad aver scelto di essere così,
tu non devi essere fragile,
devi essere forte" cercavo di confortarla,ma era difficile.Aveva ragione.
"Non ci riesco,non ci riesco Ben.Ho paura,per me,per te,per noi" sapevamo entrambi che dipendere da qualcosa,da qualcuno faceva male.
"Ok allora facciamo così.
Disegna sul polso un cuore e scrivici il mio nome,e ogni volta che ti tagli,
sappi che uccidi anche me"
continuava a piangere,sembrava una bambina che ha bisogno di qualcuno che la coccoli,ogni volta che la guardavo,lei le sue guance arrossate,gonfie per il troppo pianto.
Moriva lei e morivo anche io,stava male lei,stavo male anch'io.
Vederla così mi uccideva,era troppo importante per vederla autodistruggersi.
La volevo abbracciare e dirle che sarebbe andato tutto bene,
ma non potevo,
lei non era più mia,
lei non poteva far soffrire un altra persona a causa mia,
potevo sembrare stronzo e menefreghista,
ma sotto quella corazza si è sempre nascosto un ragazzo sensibile e pronto a fare di tutto per la persona che ama.
Vale continuava a piangere,so che quelle lacrime le aveva trattenute fin troppo.
Lei doveva sfogarsi e io la dovevo lasciar fare.
"Grazie"aveva sussurrato guardandomi negli occhi,
"di cosa?"
aveva sorriso.Giuro che non avrei mai scambiato il suo sorriso per tutto l'oro del mondo.
"Come di cosa?Per esserci sempre,per avermi salvata e perché continui a farlo nonostante io abbia fatto una stupida scelta,tu sei sempre qui,pronto a confortarmi, sei l'unico che riesce a farlo"
subito dopo mi aveva abbracciato,
Vale era triste,soffriva e io lo sapevo,
non potevo lasciarla andare,anche se ero arrabbiato con lei,non potevo voltarle le spalle proprio adesso.
Intanto la pioggia si era calmata,
"cambiamo i posti,ti porto da una bella parte" così avevamo fatto.
Ora ero io a guidare,l'avrei portata in un posto davvero speciale,dove non ero andato da tanto tempo.
Lo ammetto,ogni tanto la guardavo di nascosto,non volevo che lo sapesse,non volevo farle capire che avevo davvero bisogno di lei.
Era così bella,con la testa appoggiata al finestrino.
Guardava fuori,ogni tanto piccole lacrimucce salate le percorrevano le gote ancora rosse per ciò che era successo prima.
Questo era uno dei momenti che odiavo di più al mondo.
Sapere che è accanto a me e non poterla baciare,coccolare,confortare,come avrei voluto era uno strazio.
Pensavo a quanto sarebbe stato bello che lei non avesse mai scelto lui,che avrebbe lottato per rimanere con me,doveva farlo.
Doveva farlo per noi,non poteva far finta che non fosse successo niente,
non doveva.
"Se non la smetti di piangere ti bacio"...

//spazio me,
Ehi ragazze ciao a tutti,non so voi ma io adoro questo capitolo,sono così dolci,mi sento una brutta persona per aver ostacolato la loro storia,ma come si dice i vasi rotti quando tornano insieme sono ancora più belli,no? Spero vi piaccia la mia storia,mi farebbe piacere ricevere anche qualche commento o stellina,se vi va.
Grazie a tutti di esserci. Dreaminghismile.

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