Capitolo 42

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Benjamin pov's
'Devi dimenticarla,devi dimenticarla' queste sono le parole che continuavano a invadere la mia mente. Non so come sia successo,non so come in così poco tempo mi sono legato tanto ad una ragazza. Ho paura di affezionarmi dopo tutto ciò che è successo con Emily. Non voglio soffrire ancora. Non voglio essere quello con il cuore spezzato un altra volta,ma sapere che ho rovinato tutto solo perché avevo paura,forse fa più male. Non dovevo lasciarla sola quel giorno,dopo che lei stessa mi aveva pregato di restare. Non potevo neanche però farmi vedere con gli occhi lucidi e un attacco di panico in corso. Anche se non lo davo a vedere avevo paura. Ogni volta che la mia mente veniva ripercorsa da quelle immagini avevo paura. Amare così tanto una persona persino da morire per essa e rimanerne senza da un giorno all'altro. È una delle cose più devastanti.

Laura si è addormentata sulla mia spalla mentre guardavamo un film e ora so se lasciarla sola e andare a casa oppure rimanere con lei. Alla fine decido di portarla in camera sua per poi andarmene. Ho bisogno di uscire. Ho bisogno di andare a parlare con Valentina,ma non so se è davvero la cosa giusta da fare. Qualcuno a cui tengo molto mi ha detto che quello che ti rende felice non può essere così sbagliato. Prendo la mia giacca di pelle,la indosso e poi esco da quella casa enorme con la consapevolezza che non me la potrò permettere mai una così.

Cammino per le strade di questa città,è così buia a quest'ora,ma allo stesso tempo magnifica. Le strade vengono illuminate dagli ultimi locali notturni rimasti aperti e creano quasi un atmosfera giocosa dove tutti sono felici. C'è ancora un bel po' di gente,tra cui uomini ubriachi marci incapaci di tornare a casa da soli,bande di ragazzi impegnati a giocare a biliardo facendo molte scommesse,e poi io che sembro un'anima senza corpo,incapace di provare emozioni. Il vento picchia sulle mie guance,novembre si avvicina,e il freddo si inizia a farsi  sentire. La scuola è iniziata da un bel po' e ora anche io tornerò ai miei lavoretti.

Il gelo picchietta sul mio viso facendolo arrossare,mi sembra quasi di essere in un frigo. Credo che quest'anno sarà più freddo degli altri. Comincio a sfregare le mani per poi soffiarci un po' sopra,si stanno davvero congelando,allora le metto delle tasche della giacca. Come mi è venuto in mente di uscire a quest'ora della notte per andare da Valentina,sicuramente non sarà neanche sveglia. Mi viene un idea,corro verso casa che da dove mi trovo è abbastanza vicina,prendo le chiavi dalla tasca dei jeans e metto in moto la mia macchina. Dal finestrino noto mia sorelle guardarmi dalla finestra e capisco che mi deve parlare,le faccio un cenno di scendere. Pochi secondi dopo la vedo arrivare in pigiama,avvolta in una coperta che tiene stretta a se.

Entra nella mia macchina e si siede accanto a me. "Dove sei stato fino ad ora? Non credi di avere una casa? Hai fatto preoccupare nostra madre,lo vuoi capire che sta male? Oppure sei troppo ceco per vedere che la stai distruggendo. Passa ore e ore alla finestra ad aspettarti,e tu non arrivi mai. Ha paura che non le vuoi più bene e credo che se la situazione non migliorerà dovremmo portarla da uno psicologo. Non sta più bene con se stessa,crede di essere il motivo del tuo presunto allontanamento,e questo le fa davvero male. Apri gli occhi,smettila di fare l'adolescente che pensa solo a divertirsi e torna da tua madre. Ci hai mai pensato,anche io sono giovane eppure non posso mai uscire di casa per non farla deprimere ancora di più. In questi giorni non sono neanche andata a scuola con la scusa che stavo male e lei c'ha creduto,ma non posso essere malata per sempre! Benjamin ti chiedo con tutto il cuore di pensare di più alla saluta di tua madre e meno a divertirti" con queste parole Allison mi ha davvero spiazzato,non credevo che la mamma stesse male,non sapevo che avesse bisogno di me. "N-non ci avevo pensato,scusa sorellina,prometto che da domani mi impegnerò di più e sarò presente nella vita di nostra madre,ma ora devo fare una cosa molto importante che ho rimandato per troppo tempo" la vedo annuire,si sporge dal sedile e mi da un bacio alla guancia.
È da così tanto che non succede,è passato troppo tempo da quando ho pensato alla mia famiglia e questo non va affatto bene. Allison rientra in casa velocemente,a quel punto riparto. Sento qualcosa che sta nascendo nel mio cuore,non so cosa sia,ma mi fa sentire come un adolescente in preda alla sua prima cotta liceale. No,aspetta,a me non piace Valentina,non posso innamorarmi di una ragazza. Sono certo che il mio inconscio si sia confuso. Io avere una cotta per lei? Non credo proprio. Dai ammettilo,si vede lontano un miglio che non puoi fare a meno di lei.
Zitto tu,sei solo la mia vocina interiore,vai a dormire che è tardi,ci penso da solo a risolvere i miei problemi,e non sono cose che ti riguardano. Non mi riguardano? Ma se sono la tua ragione,come fanno a non riguardarmi. Ricordati bello che tu agisci sotto il mio controllo. Ok,ok hai vinto,però ora vattene che sennò impazzisco. E va bene ora vado. In bocca al lupo. Grazie,e non farti sentire per un po' di tempo.

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