Capitolo 48

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Questo è il penultimo capitolo,è molto lungo quindi vi consiglio di mettervi comode,perché sarà davvero molto impegnativo. Vi consiglio di leggerlo ascoltando una canzone triste o anche di più. Vi lascio al capitolo,baci.

Benjamin pov's
"Sorridi solo a me,evitiamo che nessun altro si innamori di te. Sei così bella,tu e i tuoi capelli biondo cenere,quegli occhi scuri come la pece,quelle labbra screpolate alle volte,gonfie e rosse dopo i miei baci. Il tuo sorriso,sempre stampato in volto,anche quando sorridere era difficile. Hai sempre fatto tutto per rendermi felice e sapere che ora tu non ci sei è la cosa che fa più male. Io te l'avevo avevo promesso! Avevo promesso che ci sarebbe sempre stato un noi,che ti avrei amata fino allo schifo. Eri la spalla su cui appoggiarmi,eri le labbra sulle quali amavo incantarmi. Tu insomma,eri tutto. Tu sei tutto. Sono stato io il codardo in questa storia,sai perché? Perché quel maledetto giorno,quel giorno di autunno avevamo litigato. Fuori pioveva,la strada era scivolosa,anche a causa del freddo che aveva steso a terra come un velo di ghiaccio,mentre noi due eravamo in quella macchina,quella audi nera,te la ricordi? Eravamo lì dentro,insieme,a litigare. Quanto mi ero arrabbiato,quel ragazzo,quel tuo amico non avrebbe mai dovuto neanche sfiorarti.
Tu eri mia e nessuno poteva avvicinarsi.
E no,non ero un maniaco possessivo.
Ero solo innamorato,innamorato di te.
Quel giorno stavamo litigando pesantemente, in quella macchina,mentre stavamo andando alla mia partita di calcio. Eri così entusiasta di vedermi giocare. La felicità con un misto di ansia si vedeva nei tuoi occhi,ma non dopo ciò che era successo. Quel brutto verme che tu consideravi amico ti aveva mentito sul mio conto facendoti allontanare per poi farti soffrire,lui non doveva,io non dovevo permetterlo. Ricordo le mie urla e i tuoi occhi spaventati mentre mi dicevi di stare attento alla strada. Inutile dire che la rabbia mi aveva annebbiato la vista. Tu provavi a parlare,ma la tua voce esile e pacata veniva troncata dalle mie grida colme di odio verso quel ragazzo. L'unica cosa che sono riuscito a sentire è stato l'ultimo 'ti amo' sussurrato così piano quasi in udibile prima di ciò che è successo subito dopo.
Il semaforo,quel semaforo. Giuro che non è stata colpa mia,io non l'ho visto. Non mi sono accorto che era rosso e mi dovevo fermare. Ero troppo arrabbiato,ma allo stesso tempo un po' sorpreso dalla tua unica parola. Tutto questo nel breve arco di pochi secondi. L'autunno non ci ha aiutati,ci ha rovinati. L'asfalto gelato,la pioggia e le mie urla hanno fatto succedere l'immaginabile.
Subito dopo quel dolcissimo ti amo' sussurrato,quel maledetto camion,è apparso all'improvviso e ci ha colpiti in pieno. Non sarebbe stato molto grave se fosse stato un veicolo più piccolo,ma la sfortuna era già dalla mia prima da un po' e non si è fatta sfuggire niente. Doveva esserci per forza un camion in quel preciso istante che ti avevi parlato. Subito dopo il buio,il vuoto.
Le urla strazianti dei passanti,il rumore della sirena in lontananza. Io a terra inerme senza alcuna forza per rialzarmi,probabilmente svenuto,con un po' di sangue che fuori esce cadendo sull'asfalto,-che in questo momento sembra meno gelido,quasi come prenderci fra le sue mani.;le mani della morte-,un colpo forte che mi causa dolore. Una ferita abbastanza profonda procuratami dal vetro del finestrino che ha colpito violentemente la mia testa. L'unica cosa che riesco a sentire è il tuo sussurro,il tuo ultimo respiro. 'Avevi promesso che saremmo stati bene,invece ecco qual era la fine. La nostra fine. Ti ho amato nonostante tutto,anche nonostante te. E-e non smetterò di farlo'.
Sentivo queste parole risuonare nella mia mente. Con tutta la forza che avevo ho aperto gli occhi e ti ho raggiunta,ricordi? Tutti ci guardavano increduli,i soccorsi non arrivavano. Mi ero avvicinato al tuo viso,ho accarezzato le tue goti morbide e leggere e tu hai chinato la testa sorridendo quasi per imprimere nella mente questo semplice gesto fatto per caso,così infantile,così sincero. Guardavo le tue labbra come fossero le ultime righe di una lettera d'addio. Stavo male,stavo morendo anch'io con te. Solo che la mia era una morte peggiore. Quel giorno ho perso tutte le mie emozioni. Ho perso tutto,ho perso te,di conseguenza ho perso anche una parte di me. Ti ho baciata un ultima volta prima di venire portato via dai soccorritori. Era stato un bacio delicato,ma allo stesso tempo bisognoso. Un bacio diverso dagli altri,un bacio caldo e pieno d'affetto che ha raccontato in pochi secondi ciò che le parole non erano riuscite a dire in così tanto tempo. Quello era un bacio delicato,voluto da entrambi,pieno di ricordi e sogni infranti. Quello è stato il nostro ultimo bacio. 'Dall'ultimo bacio ho ancora il profumo che avevi addosso'. Questa è stata l'ultima frase che avevo pensato dopo essere stato allontanato a forza da te. E sai,io lo sentivo davvero quel profumo e lo sento tutt'ora. Lo sento quando mangio un dolce,quando sono in macchina,mentre dormo sento le mie lenzuola profumare ancora di te. È passato molto tempo e forse è solo un ricordo che continuo a sentire,ma quel profumo così diverso da quello degli altri,era un misto di limone e vaniglia. Detto così suona strano eppure tu eri proprio così. Acida come un limone,solo che quando stavo con me il tuo sguardo si addolciva,come la vaniglia che rende tutto più buono. Senza non si potrebbe vivere.
Solo nella tarda sera ero venuto a conoscenza della tua morte. La morte di entrambi. Tu hai dato la vita per una mia colpa. Io ho fatto morire la persona a cui tenevo di più. Amore,sento la tua mancanza ogni giorno della mia fottuta vita. A volte mentre penso mi sembra di vedere la tua figura venire verso me,ma subito scompare. Ed è queste volte che mi ricordo che non puoi più tornare,tu ora sei la. Con tutte le persone a te care.
Mi ricordo quando raccontavi di tuo nonno. So che era una persona che ammiravi molto. Eravate molto legati da un qualcosa come dire,magico. Come un filo che vi unica l'uno all'altra. Era così tanto l'affetto che provavi per lui e quando se n'è andato sei stata davvero malissimo. Ricordo che per uscirne avevamo fatto passi da formica. È tutto così difficile da capire. La vita è difficile. È come un labirinto; più cerchi di trovare una soluzione più ostacoli trovi in mezzo,sta a te decidere se camminare a caso o seguire una logica. Ieri c'eri oggi non ci sei più,ed è grazie a te che ho capito che bisogna vivere il momento. Grazie Emily,grazie per esserci sempre stata,grazie per avermi reso felice,grazie per avermi fatto sentire importante. Tu sei quella importante. Ti prometto che non ti dimenticherò,sei stata la mia unica forma di felicità per troppo tempo e ora è il momento di ricominciare. Ricominciare da zero. Con Valentina,perché sono sicuro che è questo ciò che avresti voluto tu. Sempre tuo,Ben.
Sotterro questa lettera con le mani tremanti,sotto la terra del cimitero. Sapere che qualche metro la sotto ci sei tu fa davvero male. Non posso raggiungerti,anche se ammetto che ho pensato molte volte di farlo,ma non avrei mai potuto lasciare tutte le persone che mi vogliono bene. Non posso.
Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla,sorrido istintivamente mentre mi rialzo lasciando un ultimo sguardo a quella lapide con inciso il tuo nome.

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