Capitlo 32

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Benjamin pov's
"Amore,andiamo in discoteca?"
chiede la mia amatissima ragazza,
da notare il sarcasmo.
"No" affermo freddo,
"dai,ti prego" fa gli occhi da cucciolo,
ma non attacca con me,
solo una persona ci riesce.
"Almeno spiegami perché"
metto una sigaretta fra le labbra e la accendo,
mi sta davvero infastidendo il suo comportamento da bambina viziata,
"e va bene,se vuoi che mi faccio cinque tipe in una notte,andiamo,per me non c'è nessun problema" vedo la sua espressione mutare,
"no,no possiamo anche andare a casa mia"
lo so che la sto ferendo,ma non mi importa più di tanto,
"non ne ho voglia,preferisco andare a casa mia,per stare un po' da solo con la mia famiglia,è da qualche giorno che non vedo mia madre,era a lavoro e torna oggi" in realtà,
ho davvero bisogno di vedere la mamma,
con il suo lavoro,
non può tornare sempre a casa.
A volte mi sento davvero inutile,
per non poter contribuire con le spese,
mia mamma si ammazza ventiquattr'ore su ventiquattro per portare a casa qualcosa e io faccio stupidi lavoretti e non sempre onesti qua e là.
Dovevo andare all'università,
ma i soldi sono stati sempre un problema.
Avrei potuto avere una vita come tutti gli altri,ma non è stato così.
La voce assillante di Laura mi fa tornare sulla terra.
"E va bene,sarà per un'altra volta.
Ben,mi vuoi bene?"
le metto un braccio intorno alla spalla,e la stringo a me,
"amore,non devi mai più chiedere cose del genere,lo sai già cosa provo per te"
quanto sono bravo a recitare,
in realtà l'unica cosa che forse mi piace di lei è che è brava a letto e che fa tutto ciò che le dico di fare.
Sa cosa vuole dire,
ma non lo dice per paura che io non sia d'accordo,
e a me non piace questa cosa.
Non capisco proprio le ragazze come Laura,
facili e prive di una propria opinione,
che assecondano sempre ogni tua aspettativa,
da una parte è anche comodo,
perché non ti devi stancare a fare il dolce,ma dall'altra è davvero noioso.

A me piacerebbe una ragazza con un carattere forte,deciso,che non si concede facilmente,che davanti a tutti si mostra forte,e mostra la sua timidezza,la sua umiltà e fragilità solo quando sta con me.
Voglio la ragazza che mi tenga alla larga,che sia difficile da conquistare,perché a me piacciono le sfide più difficili.
Questa ragazza credo di averla già conosciuta.

Ormai è tardi,
ho accompagnato Laura a casa sua,
e poi sono andato al parco vicino alla casa di Vale per fumare.
La sigaretta mi aiuta a sdrammatizzare un po' il tutto,
invece la vicinanza a casa di Vale,mi fa sentire debole,
perché immagino lei lì dentro con il suo ragazzo,
che neanche la merita.
Vorrei essere fortunato come lui,
per averla al mio fianco,coccolarla,baciarla,stuzzicarla,farla incazzare,accarezzarle i capelli e tirarle le guance,ma non posso,
lei non è mia.
Quello stronzo,ha rovinato tutto,proprio quando le cose stavano andando a gonfie vele,lui è arrivato e le ha fatte sgonfiare tutte.
Al diavolo.
Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla,mi giro di scatto,
"amico mi sbaglio o non mi hai ancora pagato la merce" oh cazzo,non ci voleva,proprio lui,il mio fornitore.
"Ti ho già detto che sto attraversando un momento difficile,appena guadagno qualche soldo ti ripago tutto"
si avvicina a me minacciosamente,
mi tira un pugno dritto sulla mandibola,
me la tocco con una mano e poi gli do un altro pugno a mia volta,
questa volta nel naso facendolo sanguinare poi un calcio nello stomaco facendolo cadere a terra.
"Ecco i soldi che ti deve" sento questa voce tanto odiata e mi giro,
"non devi darglieli tu me la caverò da solo" affermo arrabbiato.
Il mio fornitore si alza prende i soldi e se ne va senza obbiettare.
Mi siedo sulla panchina e mi metto le mani sulla testa,come se da un secondo ad un altro potesse scoppiare,
"era il mio debito,lo volevo pagare io,
cosa cazzo ti credi un milionario che può venire qui e pagare ciò che devo fare io?"
mi ferma,
"consideralo come un regalo d'addio"
dice Davide abbassando la testa,
sedendosi accanto a me.
"Si hai capito bene,me ne vado.
Non riesco più a vedere te e Valentina in questo stato.
Voi due vi piacete,si capisce ad un miglio di distanza" alzo lo sguardo al cielo,
"lei lo sa?"
chiedo d'un fiato,
"sì lo sa già,
crede che in questo momento sono andato a comprare il gelato,
ma ti ho visto qua sotto e sono venuto a parlarti"
confessa Davide.
"Però ti devo dire alcune cose che lei non deve sapere.
Ogni volta che la vedi devi controllarle le braccia e vedere se c'è qualche taglio,devi controllare se mangia, se sta bene,se non sorride.
Quando la vedi giù di corda non la lasciare sola potrebbe fare un casino,
tu rimani con lei anche se cercherà di farti andare.
Io vado via solo per aiutarvi,
perché voglio che Vale sia felice.
Per favore stai attento a lei e datti una mossa a conquistarla" dice finendo con il sorridere,
ma sono sicuro che dentro sta male, è difficile perdere la persona che ami e io lo capisco.
La mia mente finisce col pensare a Emily,ma distolgo subito la sua figura dalla mia testa.
"Ricordati se la fai soffrire te la vedrai con me,non avrai un secondo di pace"
mi minaccia Davide,annuisco sorridendo.
"Ora vado a comprare il gelato,buona fortuna" si alza e va via.
Non mi sarei aspettato che Davide facesse questo per noi due,l'ho giudicato male,
è difficile lasciar andare la ragazza che ami per vederla felice con qualcun altro.
Io non l'avrei mai fatto.
Una ragazza difficile.
A me piace il termine 'ragazza difficile'.
Una ragazza difficile,è speciale,è qualcosa di anormale,ma nel senso buono.
Perché queste ragazze non sono nate difficili,non sono così di natura,è colpa di chi le ha fatte soffrire,di chi le ha pugnalate dopo che loro li hanno amati con tutte loro stesse.
È impossibile sapere cosa le passi per la testa,sono impassibili,ma tutto ciò che fanno lo fanno per difendersi,
come per innalzare un muro a loro protezione,
il giorno che riuscirete a demolire quei muri,
troverete il tesoro più prezioso,
troverete un amore sopito da tempo,
che aspetta solo voi,
vi ameranno per tutto il tempo in cui non lo hanno potuto fare...

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