Capitolo 41

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Valentina pov's
Non so cosa mi sia preso in quel momento,non so cosa diamine ci facevo in una festa con l'ultima persone che non avrei mai voluto ritrovarmi accanto,il suo nome era come una tortura per me,sentire il suono della sua voce,mi faceva ricordare quanto avessi sofferto a causa sua. Lui era sempre stato scontroso nei miei confronti,non so cosa gli avessi fatto di preciso. Entravo a scuola come tutti,stavo in classe,non ero una che si rifugiava con i libri,credevo di essere una bella ragazza alle prese di quelli tutti chiamavano 'i migliori anni della vostra vita' riassunta in una semplice ma complessa parola che non tutti hanno la capacità di comprendere. Adolescenza,così soprannominiamo noi giovani il momento della nostra crescita,dei nostri cambiamenti. Ma sono davvero gli anni più belli? Questa è una bella domanda e potrei rispondere in tantissimi modi,ognuno ha la propria storia riguardo questi 'stupendi' anni della nostra vita. Le prime cotte,il primo vero amore,il primo bacio,le prime bugie,le prime offese,i primi tradimenti dalle persone che ritenevamo nostri amici,i primi pianti isterici,i primi attacchi di panico,la prima sigaretta,la prima birra,il primo tutto. A volte penso che rimanere bambini sia la cosa più bella. Non aver paura di chiedere un semplice abbraccio,una carezza,essere spontanei e con tanti sogni nel cassetto. Con il tempo però quei sogni vengono infranti dagli incubi che persuadono la nostra mente fino ad impossessarsi persino del corpo. Noi adolescenti non pensiamo. Non ragioniamo davvero con la nostra testa,più che altro invece di seguire il nostro istinto seguiamo un gruppo capace di rovinarci e renderci solo delle inutili api intorno ad un Ale regina che si crede superiore solo perché magari ha un carattere più forte,oppure perché nella vita ha sofferto tanto,a tal punto da far soffrire gli altri per liberarsi come dire un po' dei propri demoni. Noi tutti siamo frutto del giudizio degli altri,nessuno è immune al giudizio. Vince mi aveva presa di mira con da subito,senza un avvenimento preciso. Non ci eravamo mai parlati,non lo avevo mai guardato negli occhi,sorriso o rivolto semplicemente un cenno con la mano. Eravamo due sconosciuti,o meglio la sconosciuta ero solo io. Lui era il Figo della scuola,che tutti ammiravano,tutti vedevano in lui la bellezza divina. Aveva tante ragazze,tanti amici,tanti soldi,si divertiva come ogni suo coetaneo,o quasi. I nerd o quelli ritenuti minori non potevano permettersi la popolarità. Siamo nella società in cui conta più di più come appari agli occhi della gente che come sei realmente,conta di più essere un insignificante punto uguale a tutti gli altri senza essere unico,speciale. Siamo nella società in cui una persona colta o a cui piace studiare deve essere bullizzata e allontanata dal mondo,da tutti. Siamo tutti vittima di pregiudizi,vediamo solo l'aspetto delle persone,ma non ci fermiamo mai a guardare il loro volto per capire cosa provano,per comprendere che tutti quei sorrisi che fa e tutte le cattiverie che dice lo fa solo per difendersi,per paura che agli altri non piaccia la vera persona che si nasconde sotto tutti quei strati di maschere che alla fine entrano a far parte di noi,a formare il nostro carattere e la nostra vita. Non diamo mai peso alle parole,riusciamo a dire un 'ti amo' con la facilità di un 'ciao', un 'ti amo da morire' come una dimostrazione d'affetto che infrangeresti alla prima occasione,perché pensiamo,saremmo davvero pronti a morire per amore? Non credo che qualcuno ci abbia mai pensato,ma le parole sono ancora peggio delle azioni. Ci rovinano dentro,ci lacerano il cuore,lasciando solo solitudine,sofferenza. Ma il peggio è che noi stessi finiamo a dare così tanta importanza a quelle stupide parole buttate al vento di convincerci di essere brutti,insignificanti,un errore,uno sbaglio,stupidi,fragili,timidi. Dopo tutte le volte che ci sentiamo dire 'sei brutta' o cose simili finiamo per crederci davvero e voler cambiare per chi neanche se lo merita. Che senso ha cambiare per piacere agli altri? Tanto non gliene importa nulla di quanto possiamo soffrire per piacere a qualcuno che troverà sempre qualcosa di brutto in noi. Beh è meglio essere in pace con se stessi limitandosi a vivere come davvero dovremmo.

Stavo pensando a tutto questo mentre ero in macchina con Vince,alla fine lo avevo convinto ad accompagnarmi alla festa,non so perché avevo scelto proprio lui,ma in questo momento non era la cosa più importante a cui pensare. L'importante era che avrei avuto qualcuno con cui andare. Laura non si sarebbe arrabbiata e tutto sarebbe filato liscio,ma non fu così.
Dopo il nostro arrivo alla grande festa di cui ormai tutti parlavano eravamo stati accolti dalla mia pseudo sorella che conoscendola era molto entusiasta di vedere me con un ragazzo del genere. La situazione si era complicata dopo l'arrivo di un ragazzo che ormai non volevo neanche più nominare,lui mi aveva resa felice con poco e mi aveva distrutta allo stesso modo. Per lui era facile arrivare,guardare in cagnesco Vince,per poi poggiare una mano intorno alla spalla della sua ragazza,ma io sapevo che sotto quel gesto non si nascondeva amore,era solo un modo per scombussolarle la testa per farla cadere nelle sue braccia come un insignificante burattino che ha bisogno di qualcuno che la usi a proprio piacimento fino a quando non si stanca e la trova un altro. La rabbia era salita soprattutto quando dopo aver affermato che Vince era il mio ragazzo io ero andata per la prima volta a sedermi al bancone per ordinare un alcolico per la prima volta. Sapevo che non avrei retto sicuramente l'alcol. Ero sempre stata un po' sfortunata in questo campo. Non riuscivo a reggere neanche un solo bicchiere di qualsiasi tipo,ma in quel momento la voglia di andare,almeno con la testa in un altra dimensione anche solo per poco era davvero tanta. Avevo bisogno di dimenticare e, se avevo imparato una cosa da Benjamin era che l'alcol e al droga aiutano. Non ero riuscita a mandar giù il bicchiere di vodka che mi era stato servito immediatamente,per colpa del ragazzo che mi aveva spezzato il cuore,riducendolo solo a una macchia rossa incapace di fidarsi ancora in qualcuno. Mi i aveva presa per il polso,stando attento a non beccare i miei tagli,che anche se essendo vecchi e cicatrizzati,c'erano sempre,la loro presenza si sentiva,facevano più tosto male,se toccati,sapevo però che non se ne sarebbero mai andati.
Mi aveva proibito di bere,ma chi si credeva di essere? Ero così arrabbiata con lui,non stavo ragionando con la testa,ero ubriaca di rabbia,anche se non avevo bevuto alcol,mi sentivo in un universo parallelo dove regnava il caos assoluto e l'unico modo di sopravvivere era l'odio e la soddisfazione di far arrabbiare qualcuno che ti aveva fatta soffrire. Mi ero liberata dalla presa dopo aver messo in chiaro che la vita era mia e potevo farne ciò che voglio,e me ne ero andata,anche se una parte di me voleva restare,abbracciarlo,e dirgli quanto mi era mancato il suo ineguagliabile profumo,ma non potevo farlo,per una volta quella tosta volevo essere io.

È stato così che in preda alla rabbia ero andata dal mio pseudo ragazzo e lo avevo baciato,davanti agli occhi increduli di Ben,che sapevo era incerto se ero riuscita a mandar giù qualche goccia di quella bevanda che mi avrebbe rovinata. Mi sentivo forte,importante. Ero riuscita,come per dire a piantargli un coltello nella schiena e procurargli il dolore come lui aveva fatto con me. Non potevo sapere che stavo usando una persona solo per far ingelosire qualcun altro. Non era giusto,io non ero giusta. Benjamin mi aveva guardato un ultima volta prima di scomparire in mezzo alla folla.

In poco tempo eravamo riusciti ad unirci molto e con la stessa estrema facilità eravamo finiti per essere perfetti sconosciuti. Lui sapeva tutto su di me,io sapevo poco su di lui,ma mi bastava. Volevo solo che non fosse mai successo niente,volevo tornare indietro per non conoscerlo,per stare attenta a non sbattere contro di lui mentre stavo andando al parco. Volevo così tanto non averlo mai conosciuto, avevo paura che nel mio cuore stava nascendo qualcosa di strano,un emozione che si stava disperdendo in tutto il mio corpo.
Stavo cambiando,lui mi stava cambiando,non so se in meglio o in peggio.
Avevo paura di quella sensazione che mi faceva sentire le farfalle nello stomaco ad ogni suo sguardo,ad ogni suo sorriso. Avevo paura che succedesse l'immaginabile.
Avevo e ho paura di innamorarmi di lui,ma forse è troppo tardi. Credo che sia successo già da molto tempo,ma è servito perderlo per capire ciò che aveva fatto alla mia vita. Lui mi aveva fatto perdere la testa,ma l'aveva fatto nel suo modo,che io personalmente adoravo. Mia 'sorella' era fortunata ad averlo... Io avevo smesso di lottare,preferivo la sua felicità alla mia,e forse era giusto così. Stavo commettendo lo stesso sbaglio di poco tempo fa,stavo decidendo io per entrambi. Avevo bisogno di lui accanto,proprio ora,ma non c'era. Era andato con la sua ragazza chissà dove,forse alla nostra stazione,o al nostro parco. Non so perché chiamavo quei posti 'nostri' infondo non siamo mai stati niente,e dovevo farmene una ragione. Sarebbe stata la mia nuova battaglia,dopo quella dell' autolesionismo. Perché dimenticare qualcuno che ti ha dato tanto da ricordare è come smettere di tagliarsi,bere,fumare o fare qualsiasi azione che siamo abituati a fare. Lui era la mia droga.

//spazio me,
Ecco un nuovo capitolo,avete visto che sono più attiva ultimamente? Sono molto felice che la storia stia piacendo. Voglio ringraziare tutti voi per i voti,i commenti che lasciate. Sono molto felice che almeno qualcuno sia rimasto fino ad ora. Questa storia non è una di quelle che in due capitoli è già a tantissime visualizzazioni,ma sinceramente non mi importa,sono felice di quello che sto facendo e di come sto crescendo a livello umano con questo libro,io non volevo fare la classica storia della ragazza perfetta,timida,che poi si innamora del bad boy di turno,anche se queste sono come per dire le mie storie preferite,ma volevo fare una storia che faccia ragionare ognuno di noi,che ci faccia crescere,che ci insegni a non fermarci alle apparenze e che spesso quando si ha un problema è un bene non nasconderlo a tutti,perché se da solo non ce la fai,ci sono persone disposte davvero ad aiutarti. Detto questo volevo consigliarvi i libri di due persone molto brave che meriterebbero di essere lette. "Coldtears" di @BlackandWhitw0903 e "The beautifol mistake" di @_Alessia_styles. Mi farebbe molto piacere,grazie a chi lo farà😘.
Alla prossima!👋🏻😉

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