L'aria era diventata più fredda a causa di un leggero venticello che si divertiva a smuovere le chiome dei ginepri,Calum poté sentire quel leggero toccò gelato invadergli le tempie ancora di per se umide,da quando aveva aperto la porta si era inebetito non immaginandosi una presentazione così repentina da parte del suo nuovo vicino di casa.
Adesso poté guardarlo meglio,presentavano quasi la stessa altezza se non fosse che l'altro poneva una prestanza fisica maggiore rispetto alla sua,i capelli caramello,erano stretti in una bandana rossa messa ancora di più in risalto dalle pelle dorata dell'altro,le labbra erano circondate da una sottile barba che si disegnava su una mascella squadrata,tutto pareva trasudare un aspetto calmo,innocuo,in un certo senso innocente,ma quegli occhi,per quanto amichevoli fossero in quel momento,non parvero mai profondamente sinceri.«Buongiorno?».
Rifolmurò l'affermazione già fatta in precedenza e alla quale Calum non aveva risposto,troppo preso a scrutare quella figura,le guance si colorirono di rosso e in un vano colpo di risolvere quella situazione imbarazzante protese una mano,come segno di saluto,verso l'altro,ancora sulla soglia di casa,la presa fu presto ricambiata mentre i due si sorrisero amichevoli.
«Mi chiamo Ashton Irwin,immagino tu abbia notato che mi sono trasferito alla porta accanto,sono passato solo per fare un saluto di accoglienza ».
"Quello avrei dovuto farlo io" pensò Calum,così per farsi perdonare dalla scortesia,invitò lo sconosciuto ad entrare.
«Beh era proprio l'ora,qui fuori mi stavo congelando».
Risero entrambi contagiati dall'umorismo del biondo,che con passo cadenzato si fece scortare dal padrone di casa all'interno della cucina.
«Allora,posso offrirti qualcosa,una bevanda o da mangiare?»
Ashton si sedette su uno degli sgabelli della penisola ponendo i gomiti sopra al bancone,mentre le lunghe dita giocavano con uno dei suoi ricci caramello scappati dalla presa della fascia rossa,sembrò pensarci per qualche istante,assumendo un espressione buffa,mentre le sopracciglia era increspate nello sforzo di ragionare.
«Mh,si,credo che prenderò un caffè macchiato Garzone»
Lo beffeggiò con fare amichevole,mentre Calum,lentamente si faceva coinvolgere da quella personalità così carismatica e interessante.
Girato di spalle iniziò dunque a prepargli quello che gli era stato richiesto,nonostante fosse l'ora di pranzo.«Allora,nuovo vicino,parlami un po di te,quanti anni hai?»
«Ho venti anni e non c'è molto da sapere su di me,solo che adesso ho trovato un nuovo impiego davvero interessante,mi hanno da poco assunto in un negozio di musica,lo stipendio non è male e posso ascoltare buona musica con gente di cui se ne intende»
Calum non si sorprese nel sentire che al ragazzo piaceva particolarmente quel genere e si sentì in un certo senso rincuorato di avere una qualche passione di cui parlare,quel ragazzo gli infondeva simpatia da tutti i pori.
«Suoni qualche strumento Ashton?»
«Quando ero piccolo il mio patrigno mi iniziò a far sentire qualche vinile,rimasi estasiato dalla bravura dei Red Hot,così grazie al suo aiuto,iniziai a suonare la batteria,inizialmente gli andavo solo dietro,poi con il tempo ho imparato a prendere dimestichezza con quello strumento.
Immagino che anche tu suoni,basso?»Calum si girò per poterlo guardare meglio,un sopracciglio inarcato e le labbra incurvate in un sorriso strano,mentre gli occhi lampeggiavano una forte e chiaro "Pericolo",come aveva potuto indovinare quale strumento suonasse?Doveva davvero essere un genio nel suo lavoro e nonostante quello che gli dicesse il cervello,Calum fu affascinato da tutta quell'esperienza.
«Come hai fatto?»
«Si capiscono un sacco di cose,anche solo guardando le persone,poi ho nato le tue mani,ho notato i calli,così ho tirato ad indovinare,osservando il mondo in cui ti muovi e come stavi preparando il caffè,sono riuscito a capire quale strumento suonassi,è solo una questione di dettagli».
Sorrise di nuovo mostrando le due fossette ai lati delle guance incavate,per quanto quella potesse sembrare una cosa strana a Calum parve eccezionale l'intelligenza di quel ventenne,di come riuscisse in pochi secondi a studiare e capire quali fossero le tue abitudini,in un certo senso era un fattore preoccupante,avere Ashton come nemico non doveva di certo essere una bella cosa.
Gli porse la tazzina di caffè fumante,accompagnato dal porta zucchero e un cucchiaino in acciaio,il moro si sedette giusto per fare ancora più amicizia con quel ragazzo,ma il suono della porta di casa lo fece desistere dai suoi progetti.
Sua madre era appena entrata in cucina con le buste della spessa,con sgomento di entrambi i familiari Ashton si alzò per andare ad aiutare la donna.«Buongiorno signora Hood,sono Ashton Irwin,il vicino,aspetti che le do una mano con la spesa».
La donna si lasciò aiutare dal ragazzo osservandolo con ammirazione,di questi tempi era difficile trovare un giovanotto così gentile,tanto che spostando lo sguardo verso Calum annuì con approvazione a questo suo possibile nuovo amico.
«Oh non preoccuparti,chiamami pure Anne,non sono poi così vecchia»
Ashton le sorrise amichevole,scoccandole poi un giocoso occhiolino che fece rabbrividire il terzo in comodo.
«Dio mamma,lascialo stare»
Il biondo scoppiò a ridere mentre il ragazzino lo trascinava in salotto,lontano dagli sguardi della madre,quella cosa era stata davvero imbarazzante,così decise di scusarsi in modo impacciato.
«Non c'è nulla di cui preoccuparsi,infondo so di essere un lattin lover»
Calum poté sentire il suo ego mascolino gonfiarsi a dismisura mentre i suoi occhi verdi si accendevano di una strana scintilla.
«Adesso però è meglio che vada,si è fatto tardi e non vorrei creare disturbo»
Calum non conosceva ancora bene Ashton,ma in quelle poche ore gli aveva sicuramente dato un buona impressione di se,così,con le mani intrecciate sulla propria maglietta dei Pink Floyd gli chiese se volesse vedere il suo basso,dato che pareva così esperto nella musica e se caso mai volesse rimanere per cena.
«Sarebbe un piacere per me,ma non posso proprio accettare,ma non preoccuparti avremmo modo di conoscerci meglio,sei un tipo simpatico,ci sono le vacanze e se per tua madre va bene,domani puoi venire a lavoro con me,così ti provi un po di bassi che teniamo in bacheca».
Calum aveva accettato serenamente,sorridendo sornione al ragazzo davanti a lui,lo accompagnò all'uscita,come un bravo padrone di casa,aprì la porta con fare gentile invitando l'altro a passare.
«Allora a domani,ragazzo delle porta accanto.»
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Room » Cashton
FanfictionSecondo Platone,nel mito della caverna,solo chi riesce a uscire alla luce del sole,liberandosi delle catene che ti tengono ancorato alla grotta,capirà cosa sia la vera verità. All'interno di una camera buia,il mondo è un lontano ricordo e la realtà...