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Il sole parve calare troppo in fretta mentre la luce della luna trapelava dal vetro delle finestre,erano rimasti per tutto il tempo sul letto di quella camera a parlare,conoscersi in modo più approfondito,ridevano e scherzavano mentre si accompagnavano con un numero sempre più in aumento di canne da rollare,Ashton era quel genere di ragazzo che non riesce a placarsi,come con le sigarette,non appena la prima era stata spenta passava subito ad accenderse una seconda,una raffica incontrollata e così era stato lo stesso per le canne,si erano presi anche qualche birra ghiacciata mentre al sorgere del tramonto erano saliti sopra al tetto fissando rilassati il rosso che dava spazio al blu della notte.
Calum aveva contatto sua madre,che molto felice di saperlo vicino al maggiore acconsentì a lasciarlo uscire con lui,tanto non sarebbe ritornata per i successi tre giorni,mentre il padre era partito da tempo verso il Texas per una riunione importante,infondo il ragazzo non aveva mai sofferto della lontananza dei genitori,aveva tutto quello che poteva desiderare ed essendo inoltre un adolescente amava la consapevolezza di poter rimanere a casa completamente solo.

«Ashton...quando arrivano gli altri?»

«Ho sentito Luke,dovrebbe partire tra dieci minuti»

«Michael sarebbe già dovuto essere qui»

Scoppiarono in una risata genuina mentre rientravano in casa per il troppo freddo,il maggiore prestò una felpa al ragazzo più piccolo scortandolo al piano inferiore,quando improvvisamente sentì un rumore,come il suono di artigli che graffiavano il legno sotto i suoi piedi,Calum fece un piccolo balzo preso alla sprovvista da quell'insolito formicolio,si inginocchiò sul pavimento della casa sentendo come delle voci lontane provenire da esso.

«Che stai facendo?»

Ashton era davanti a lui con un espressione divertita in volto,le labbra corrugate in un sorrisetto sarcastico mentre le folte sopracciglia era posizionate verso l'alto.

«Non avrei dovuto farti fumare così tanto»

Rise tranquillamente mentre Calum,sentendosi incredibilmente stupido si alzò superando l'altro imbronciato per poi strapparsi una bottiglia di birra,sotto lo sguardo derisorio del compagno più grande.

«Vado un attimo in bagno,se gli altri arrivano,accoglili tu al posto mio»

Gli sorrise Ashton prima di voltarsi dandogli le spalle,Calum non lo poté vedere,il repentino abbassarsi delle labbra e gli occhi farsi terribilmente arrabbiati.

Quella sera non sentirono più nessun rumore.

Dopo pochi minuti li sopraggiunse il tintinnio initerroto del citofono che stava ad indicare l'arrivo di un ospite,come gli era stato chiesto Calum ancora completamente sballato ondeggiò fino alla porta di casa aprendola tranquillamente mentre un sorriso sornione gli incorniciava la belle labbra,davanti a lui un Michael molto affaticato respirava a stento mentre,con una mano posata sullo stipite,si reggeva il costato gonfio,i capelli completamente spettinati ricadevano sulla fronte mandida di sudore e le guance rosse andavano in netta distinzione con la pelle di porcellana.

«Mik cavolo!Ci hai messo davvero un sacco»

Allungò notevolmente le parole anche lui appoggiandosi alla parete,le gambe  gli tremavano e la testa girava vortiginosamente  data quella fosse solo la sua prima volta,oltretutto in maggiore quantità.

«Dio non hai idea...mio padre»

«Entra e spiegami,Ashton è andato in bagno dovrebbe tornare a momenti»

«Le solite cose Cal,quel figlio di puttana ha picchiato di nuovo mia madre,ho reagito,ho provato a difenderla,fortunatamente era ubriaco,così sono riuscito a buttarlo fuori a calci,mi ha scassato la macchina iniziando a prenderla a palate,così mi è toccato fare un salto alla centrale e poi venire a piedi fino a qui»

Il tono era tranquillo ormai quella era la routine a cui il ragazzo dai capelli colorati era costretto a subire,dopo il divorzio tra i suoi genitori il padre,oltre che a non pagare la manutenzione del figlio passava spesso ubriaco per molestare la madre,che con il susseguirsi degli anni a chiesto un ordinamento restrittivo che sfortunatamente non è stato molto di aiuto alla famiglia Clifford.
Calum annuì brevemente tentando di non lasciarsi scappare nessun dettaglio,nonostante fosse incredibilmente scombussolato dagli effetti della marijuana tentò comunque di concentrarsi per il suo migliore amico,gli strinse un braccio sulle spalle avvicinandolo con delicatezza al suo petto.

«Vedrai Mik le cose andranno meglio»

«Lo spero tanto Cal,qualsiasi cosa sarebbe meglio di tutto questo»

Michael non è mai stato un tipo che si lamentava,non parlava quasi mai della sua vita familiare perché non lo riteneva opportuno,la compassione era per i deboli e con il passare del tempo egli aveva capito di essere molto forte.
Proprio in quel piccolo attimo di intimità entrò Ashton che vedendo i due così legati assunse un espressione alquanto strana,la bocca era storta da un lato,gli occhi si erano fatti scuri mentre le sopracciglia erano arricciate per l'irritazione,i muscoli in tensione e lo sguardo severo fecero destare il tinto,che quasi capendo immediatamente si spostò dal corpo dell'amico alzandosi in piedi.

«Ciao,tu devi essere Ashton,Calum mi ha parlato di te,piacere Michael»

Ed era vero,il moro gli aveva parlato molto per telefono del suo nuovo vicino di casa,di come fosse gentile,carino e bello,in quel momento Michael pensò che solo l'ultima valutazione poteva dimostrarsi veritiera dato che in quel precisino istante,poté percepire lo sguardo dell'altro sulle proprie carni,quegli occhi lo intimidirono tanto che fu tentato di prendere e tornarsene dritto a casa da dove era venuto,Michael non era abituato a quel genere di impatto dato che solitamente era lui quello con la parte del manico del coltello.

«Piacere Ashton,cosa avrà mai detto Calum sul mio conto?»

Fu un battito di ciglia che l'espressione mutò rapidamente da seccata a divertita,quel colore così tempestoso era diventato pari a quello dei prati scozzesi mentre le labbra si arricciavano in un sorriso ironico,a Michael quel ragazzo non piaceva,lo percepiva come un chiaro allarme di pericolo,quel mutamento quasi impercettibile lui lo aveva notato ormai era così abituato a vedere la cattiveria nelle persone che neppure il più piccolo dettaglio gli sarebbe scappato,quando guardò Ashton ,Michael ci percepì più che del semplice rammarico,ci vede il nero,le tenebre.
Ma Ashton non era stupido,Ashton sapeva che quel ragazzo da poco conosciuto non fosse così docile come il suo amico,Ashton prevedeva ogni cosa e questo lo disponeva sempre un passo sopra ogni persona  e così fu anche quella volta.
Dalla porta principale entrò un bellissimo ragazzo,alto,gambe snelle e un ciuffo biondo che ricadeva su due profondi occhi marini,Michael si dimenticò di qualsiasi cosa.
Ashton sorrise.

Room » CashtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora