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La notte era silenziosa,nessun rumore a colmare quel profondo blu che tanto lambiva il cielo,Heather era un quartiere tranquillo e l'unico pub distava diversi isolati dalle case centrali,Calum era seduto sulla finestra di camera sua mentre le lisce gambe nude dondolavano avanti e indietro,indossava una maglia larga dei Metallica e al di sotto di essa solo un paio di boxer grigi,i capelli erano spettinati mentre il vento faceva fluttuare le varie ciocche corvine,nella mano destra,dentellata di anelli stringeva il filtro della sigaretta ormai quasi conclusa,Calum amava la notte,la tranquillità del silenzio,dove poteva pensare senza essere disturbato senza nessuno che invadesse quella sottospecie di bolla che si era creato,proprio di fronte alla sua finestra si trovava quella del biondo,che momentaneamente pareva non essere ancora rientrato a casa,il giovane si guardò l'orologio da polso che segnava esattamente le due meno un quarto,rimase ancora lì a dondolare le esili gambe,fino a quando un bagliore non lo fece destare dai suoi pensieri interni,la macchina rossa di Ashton era stata appena parcheggiata nel vialetto mentre il ragazzo dai capelli biondi scendeva,sembrava quasi tramortito mentre per raggiungere lo sportello posteriore della macchina quasi inciampò sui suoi stessi piedi,dal bagagliaio tirò fuori dei grandi pezzi di poliestere che,con grande fatica,riuscì a portare dentro,Calum rimase in silenzio mentre vedeva,in maniera ritmica le luci della casa accanto accendersi,fu un susseguirsi,il respiro si fece pesante quando buttò la sigaretta di sotto nel giardino,prima la luce del soggiorno che si spense dopo pochi secondi,mentre si accendeva quella della cucina,poi quella delle scale,Calum poteva sentire i passi pesanti di Ashton,poteva quasi immaginarselo mentre si reggeva alla balaustra delle scale,con le sue lunghe dita premute sul cartongesso,sentì i passi farsi sempre più vicini,come un orologio a rintocchi,l'ultima fu proprio quella davanti a se,la luce della camera da letto di Ashton si accese,non teneva le tende neppure lui,così per il minore gli fu facile spiarlo,il biondo si tolse la maglietta mostrando il corpo scolpito,i muscoli che si flettevano ad ogni suo movimento mentre il ricci,adesso senza sostegno della benda, cadevano soffici sulle spalle possenti,stava per togliersi i jeans,quando con uno scatto si voltò verso la finestra davanti a se,sorridendo beffardo al ragazzino sulla mensola.
Calum voleva morire dalla vergogna,per la seconda volta.

«Ei,che ci fai sveglio a quest'ora?»

Chiese il biondo aprendo la vetrata della finestra,proprio davanti a quella del più piccolo.

«Non ho molto sonno,tutto qua. Tu invece,sei stato al pub fuori città,ammettilo»

Lo provocò Calum sporgendosi di più verso l'esterno,dando ad Ashton una perfetta visuale di quelle gambe così sinuose e lisce.

«In realtà hai fatto cilecca,sono rimasto più tempo a lavoro,così ho preso del poliestere,voglio insonorizzare la cantina,così potrò suonarci,sei invitato anche tu »

Gli scoccò un occhiolino che l'altro,stando al gioco fece finta di evitare,mentre entrambi si misero a ridere pacatamente.

«Prima ti ho visto un po in difficoltà »

«Beh,diciamo che avevo omesso la parte in cui,il mio migliore amico mi ha offerto da fumare,ci siamo fatti qualche pasticca,ma nulla di cui preoccuparsi,però mi raccomando non lo dire alla mamma,che poi non ti fa più uscire con me»

Rise,poggiando i gomiti sulla soglia di legno,mentre gli occhi,lucidi  e rossi,a causa delle droghe fissavano un punto indefinito nel vuoto,tanto questo mutismo fece preoccupare il piccolo Calum.

«Ei amico,ti senti bene?»

Ashton sollevò la testa con uno scatto,alcuni dei suoi capelli biondi ricadevano sul viso privo di espressione,il sorriso che aveva prima era completamente scomparso,lasciando spazio ad un espressione completamente neutra,gli occhi verdi,coperti da alcuni ciuffi ricci parevano essersi scuriti,come se all'interno di essi ci fosse un mare pronto a traboccare,uno tsunami che stava solo aspettando di travolgerti,in quel momento Ashton,faceva incredibilmente paura.

«Sta zitto...ragazzino »

Non alzò la voce,al contrario,rimase impassibile,dopo avergli detto quella frase ricolma d'odio,chiuse la vetrata della finestra,per poi spengere,quasi immediatamente,la luce.
Calum rimase sorpreso da quel brusco cambio di personalità,imbambolato e al contempo scosso da quella scenata surreale si coricò anch'egli nella sua cameretta,spegnendo definitivamente le luci.

La mattina seguente,fu svegliato da degli schiamazzi provenire dalla parte sottostante alla sua camera,molto probabilmente la madre si era messa presto ai fornelli per preparare al figlio un'abbondante colazione,senza neppure cambiarsi,in un stato di dormiveglia scese le scale,entrando poi in cucina e sedendosi su uno degli sgabelli alla penisola.

«Ti sembra questo il modo di accogliere gli ospiti Calum?»

La madre lo ribrottò,riportando il giovane alla realtà,con sua grande sorpresa Ashton era proprio accanto alla madre con la schiena poggiata al frigorifero mentre mangiando,se la rideva sotto i baffi.

«Questo giovanotto,era sotto casa nostra,per fortuna che c'ero io ad aprirgli la porta,è stato un ora ad aspettarti qui al freddo »

Calum spalancò leggermente la bocca,sgranando gli occhi,l'altro come se non fosse successo niente la scorsa sera gli sorrise mestamente.

«Non si preoccupi signora Hood,non è stato nulla di che,me lo sono meritato»

Con quell'ultima frase Ashton fece arrivare molto chiaro il suo messaggio di scuse,l'altro lo guardò per qualche istante,per poi alzarsi dal suo comodo posto.

«Vado a vestirmi,mi porti a fare colazione?poi andiamo al negozio »

«Certamente,ti aspetto qui ».

Si era messo un paio di skinny e un maglione scolorito a righe molto sottili,mentre per i capelli,si era messo un berretto in flanella,giusto per conferirgli un'aria maggiormente trasandata,prese un lungo respiro prima di raggiungere il ventenne,sinceramente non si sarebbe aspettando di trovarlo davanti alla sua porta alle sette di mattina,dopo come lo aveva trattato,ma a quanto pare Ashton non voleva realisticamente ferirlo,così l'unica cosa che poté fare,fu incolpare la droga.
Salirono in macchina,non prima di aver salutato Anne con un tenero bacio sulla guancia,Ashton aveva portato alcuni dei suoi CD preferiti facendo partire  "Aneurysm" dei Nirvana,entrambi cantarono melodiosi,accompagnandosi in un giocoso scambio di battute,fino a quando il ventenne non abbassò il tono dello stereo.

«Ascoltami,volevo chiederti esplicitamente scusa per il mio atteggiamento,solo che ero davvero stanco,stressato e soprattutto...si,le pasticche mi fanno andare fuori di testa,mischiate ad altra roba,mi fanno completamente delirare,e qualsiasi cosa ti abbia detto ieri sera,mi dispiace,non era mia intenzione buttarti  addosso certe parole»

«Lo capisco Ashton,ma non pensi che quella roba ti faccia male?»

Calum poté vedere il viso tendersi e la mascella contrarsi mentre le nocche sbiancavano per la forza esercitata sul manubrio,forse non avrebbe dovuto dire quelle cose,infondo non era nessuno per giudicare lo stile di vita altrui.

«Lo so perfettamente,capisco i danni che mi procura assumere questo tipo di sostanze,ma non preoccuparti,so controllarmi»

Il discorso fu chiuso lì,preferendo non approfondire quell'argomento già di per se molto delicato,i due,dopo aver parcheggiato fecero colazione in una piccola caffetteria,dove Gen,la vecchia proprietaria accolse entrambi con calore,parlò un sacco con Ashton,risero e scherzarono,non c'era niente da fare,tutti amavano Irwin,il suo senso del carisma e soprattutto il suo fascino incredibilmente naturale,fu il maggiore a offrirgli il pasto prima di ripartire,con destinazione il negozio di vinili,si trovava poco più a nord in una zona abbastanza desolata di Heather,l'insegna del luogo era visibile già da un chilometro di distanza,era infatti una gigantesca chitarra elettrica a led rossi.
        Il Dub,si chiamava.

Ashton fece il giro aprendo la portiera al ragazzino più piccolo per farlo scendere più comodamente.

«Casa dolce casa,vieni !Rudy sicuramente non sarà ancora arrivato,quel vecchio scorbutico si prende sempre del tempo per giocare a briscola con i suoi amici del bar».

Il ragazzo biondo fece alzare la saracinesca completamente decorata da graffiti in stile hard core,afferrò le chiavi dalla tasca posteriore dei jeans larghi per poi farla combaciare nella serratura a scatti,fece entrare il più piccolo per poi accendere le luci poste in un piccolo cubicolo,Calum ne rimase esterrefatto.

«Allora,vedo che ti piace..»

Ashton ci azzeccava sempre.

Room » CashtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora