Ci si lamenta sempre dei problemi rintenendoli molto spesso superiori a quelli altrui,così egoisti da mettere il proprio malessere al centro di tutto,non ci si rende conto di quante cose in realtà esistano e di quanto esse possano assere crudeli,bambini che muoiono,famiglie senza una casa,guerre,carestie,tragedie che in ogni attimo della nostra esistenza si manifestano in quella di qualcun'altro,ho visto persone piangere sull'iPhone rotto,ragazzine disperarsi se il nuovo fidanzato comprato su ebay le lasciava,gente che si strappava i capelli se non riusciva a comprarsi l'ultima borsa di Gucci,di questi tempi ci si lamenta in continuazione delle situazioni senza mai però fare qualcosa per modificarle perché quando la maggioranza sta bene allora nessuno si preoccuperà di quel dieci per cento che muore di fame,si parla di crisi,ci si dispera per cose superficiali tanto che ormai l'unica crisi che riesco a cogliere, è di valori.
Heather era completamente avvolta da un leggero strato di nebbia mentre le fronde ossigenate dei ginepri seguivano la scia che il vento gli donava,il cielo era tinto di un blu notte mentre i lampioni in fila indiana illuminavano fiocamente le pietre del marciapiede,mentre ormai le luci delle villette a schiera erano completamente spente,il silenzio di quel quartiere era però stroncato da dei forti rimbombi,come tamburi i tuoni si abbattevano saettati di bianco mischiandosi al cielo nuvoloso,come piccole pietre si scagliavano sulle finestre senza persiane provocando dei dolci ticchettii,pioveva,vi era la tempesta.
Nella casa infondo alla strada c'era una particolare calma come se le persone al suo interno fossero isolate da quel tormento divino,Ashton era disteso supino sul letto matrimoniale,i capelli oro come spighe di grano maturo scivolavano sul morbido cuscino mentre il caldo respiro muoveva le ciocche corvine del compagno accanto a lui,Calum era tenuto incatenato ad una caviglia per la spalliera del grande materasso mentre il corpo ossuto si lasciava stringere da quelle due forti braccia fasciate di bianco,la pelle del moro risaltava come una chiazza di colore sulla tela e così vicini l'uno all'altro parevano essere l'opera più pura di un grande pittore sconosciuto,lontani da occhi indiscreti si godevano per poco quella tranquillità che aleggiava nelle loro menti come ad essere consapevoli di aver raggiunto delle risposte,risposte che il sorgere del mattino gli avrebbe tolto.
Con quella poca luce che filtrava dalle vetrate il volto spigoloso di Ashton pareva uscire da un fondo nero,così bello e impeccabile quando dormiva pareva quasi una visione angelica,quel mostro dalle mille facce,mascherato da un insana gentilezza presentava in realtà un anima trascurata,come una camera lasciata per troppo tempo chiusa e come nelle favole lui era il cattivo,il lupo che mangia la nonna,la strega che trasforma il principe in ranocchio la vecchia megera che si voleva mangiare i due fratellini,di storie ce ne sono tante,assassini,omicidi,stupri,cannibalismo,l'uomo è il vero mostro,Ashton,così falso,bugiardo,cattivo,dietro a quel palcoscenico di sorrisi insorgeva l'anima di un uomo così perso in se stesso da non capire cosa stesse in realtà commettendo,un cattivo diventa tale per dei motivi,ma siamo troppo presi da quello smielato "E vissero felici e contenti" che quando il cattivo di turno muore siamo tutti più felici e battiamo le mani come nell'arena quando era lo sfavorito a cadere,farsi domande è una cosa che richiede impegno così ci limitiamo,accontentandoci di quello che ci danno come se quella fosse l'unica opzione plausibile,un cattivo diventa cattivo solo perché qualcuno lo è stato prima con lui,tanto che a volte ci dimentichiamo che i veri malvagi sono quelli buoni.Calum si era svegliato nel cuore della notte per il troppo frastuono,tutti quei lampi lo intimorivano e ben presto tutta quella tranquillità creatasi lasciò spazio alla paura,prese dal comodino una sigaretta accendendola con la macchinetta di poche distante,provò a tranquillizzarsi ma il battito accelerato del suo cuore non glielo permetteva,con una mano si toccò i capelli mentre il volto stanco osservava quello che accadeva da fuori le vetrate,Ashton che aveva il sonno particolarmente leggero si era svegliato simultaneamente all'altro senza però far scorgere la sua presenza,osservava il minore dal basso,la fioca luce che colpiva quel volto così docile mentre le labbra carnose avvolgevano perfettamente il filtro della sigaretta,per poi rilasciare in un lieve sbuffo una nuvoletta di fumo grigio,Ashton era così tanto attento nei particolari tanto che a volte vi ci si perdeva,aveva notato di come le dita del compagno giocassero con le ciocche scure,di come le lunghe ciglia svolazzavano sulla pelle ambrata,di dome le labbra si arricciassero o di come le sopracciglia sfumassero in un espressione incredibilmente buffa,Ashton osservava le persone,come un diligente che deve comprendere i difetti del nemico per poterlo sconfiggere più facilmente,quella volta però Ashton guardò Calum,lo guardò allungo da dietro la stoffa bianca di un cuscino,lo guardò come fosse qualcosa di inesistente,incredibilmente perfetto da non parergli vero,quegli occhi così scuri gli fecero credere,anche solo per un attimo,di non essere così tremendamente sbagliato.
«Sono le persone semplici a rendere buone quelle che non lo sono»
Calum lo guardò per la prima volta dall'alto non curandosi che quel gesto potesse dar fastidio al maggiore,che completamente soggiogato da quelle due iridi nere avvolse le sue braccia attorno a quel busto esile e bisognoso di attenzioni,cercando in un qualche modo quel calore umano che tanto gli era mancato in quegli anni,Ashton ne sentiva l'impulsivo ed esigente bisogno,tanto che in un certo modo non riusciva a giustificarlo,aveva odiato per così tanto tempo le persone che volerne avere una cosa vicina lo destabilizzava
«Non ti credo,non più»
Calum lo disse con rammarico,osservando quelle due iridi velate di segreti inconfessabili.
«Un giorno ti fiderai di nuovo »
Ashton pensò "È come una maledizione".
«Sempre che tu mi ami così tanto da farmici arrivare a quel giorno».
Eiii ragazzii nuovo capitolo,commentate sottooooo :)))))
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Room » Cashton
Fiksi PenggemarSecondo Platone,nel mito della caverna,solo chi riesce a uscire alla luce del sole,liberandosi delle catene che ti tengono ancorato alla grotta,capirà cosa sia la vera verità. All'interno di una camera buia,il mondo è un lontano ricordo e la realtà...