Ci aveva pensato innumerevoli volte al suicido,il mondo era un posto troppo grande per un ragazzo cresciuto nel modo sbagliato con uomini sbagliati e soprattutto nella vita sbagliata,a volte si fermava a pensare se quel patto con il diavolo fosse ancora valido,se fosse stato Gesù Cristo in persona a sbatterlo in quella realtà che tanto lo opprimeva,che fosse quello il suo destino?Vagare nella penombra della propria mente a cercare un valido motivo per continuare a vivere,aveva tutto ciò che voleva ma il problema era che lui non era lui,solo una grande bugia raccontata talmente bene da essere vera,quando era adolescente pensava di essere un poeta maledetto capitato nell'anno sbagliato,avrebbe voluto strapparsi dalle vesti che la società gli imponeva di indossare,svestirsi della menzogna lasciandosi completamente esposto alla crudeltà del mondo,non gli importava di nessuno,non gli importava di niente,neppure di se stesso,il coraggio di farlo non gli era mai mancato, al contrario,ormai ci aveva provato così tante volte da pensare di essere immortale,ogni volta il fato andava a sua sfortuna e così pensava che forse non era il tempo della sua morte,che forse gli spettasse un compito più grande,le aveva contate, erano trentaquattro,tra cappi,coltelli,pasticche,droga,ormai il suo corpo era talmente tanto pieno di veleno da esserne diventato immune,immune persino dalla morte.
Questa era la sua condanna vivere ciò che lui non voleva vivere,essere costretto a campare,campare in quel modo che lui riteneva assurdo e quasi a volte pensava che Dio non ce lo volesse in paradiso con lui e forse neppure il Diavolo,quello era il suo destino,rinnegato ad un eternità insopportabile,vivendo ogni giorno sperando che fosse l'ultimo.Calum si muoveva sinuosamente dietro i fornelli intento a preparare una colazione per il biondo,che dalla penisola fissava quella dolce figura avvolta solo da una lunga maglia grigia,le folte ciglia scure gli carezzavano le guance mentre le labbra carnose erano increspate da un dolce sorriso,il biondo si appoggiò su una mano lasciando che i boccoli dorati ricadessero verso destra,perché lo aveva tenuto in vita?cosa aveva quel ragazzino che lo rendeva speciale ai suoi occhi?Cosa aveva di diverso dagli altri?In fondo non era solo una questione di bellezza esteriore,Calum aveva affascinato Ashton per la sua ingenuità,per quella purezza che ai suoi occhi era quasi del tutto scomparsa tra i suoi coetanei,tutti così frivoli immersi in un mondo fatto di social e di quanti like riuscivi ad ottenere,ragazzine seminude che sulla bacheca dicevano di essere delle suore,gente che vive perché lo deve fare,del gente che ti svegli la mattina e vai a letto la sera,uomini creati senza scopi,come a riempiere buchi.
Ashton non aveva mai voluto definirsi diverso da loro,semplicemente egli preferiva non definirsi,rimanere ignoto,sommerso dalle maschere che ricoprivano il suo volto,quando aveva visto Calum,quando poi lo aveva conosciuto quella barriera di apparenze era venuta giù con un soffio di vento,provava a capire le motivazioni di quei suoi comportamenti,più capiva e più iniziava a sentirsi umano,alcune cose succedono per sbaglio senza una valida ragione,le cose belle della vita a volte sono talmente tanto improvvise da fare paura.
Ed era questo,la consapevolezza di essere vivente,di tutte quelle emozioni,lo sovrastava e per pochi attimi lo faceva sentire debole,annegava i dispiaceri tra quelle labbra carnose,come se fare sesso lo aiutasse anche solo per un attimo a non pensare al suo cuore,a quello che faceva ogni volta,al dolore,il dolore della verità,tanto che l'unico modo per cessare quella tortura era di strapparselo dal petto.Ashton si alzò dal suo posto,i capelli scompigliati,le labbra gonfie per i troppi morsi ricevuti e quella pelle ambrata marchiata da una scia di lividi violacei,si avvicinò silenziosamente al compagno,posando le braccia ai lati del suo busto,mentre con il mento si poggiava alla delicata spalla del corvino.
«Ei,ti senti bene?»
«Come...come fai?»
L'altro parve confuso,così si voltò completamente guardando il maggiore nei profondi occhi chiari
«Che cosa vuoi dire?»
«Come fai?A trattarmi così?A chiedermi come sto...a preoccuparti ogni volta per la mia salute,per i miei stati d'animo?»
«Che cosa dovrei fare?»
«Ti ho rapito,ti ho portato via dalla tua famiglia,dal tuo amico,ti ho tolto tutto ciò che di più caro avevi,ho preso ogni briciolo della tua anima e l ho gettata in pasto agli squali senza nessuna considerazione di te stesso..ho ucciso,ti ho scopato...e tu...tu...Così maledettamente buono che nonostante questo..»
«Che cosa vuoi Ashton?Vuoi che ti odi?Vuoi sentirti dire che sei un essere spregevole?»
«LO SONO!»
«E allora?Anche se fosse vero,perché dovrei odiarti?Perché?Perché pensi di meritare tutto questo...fai quelle cose alle persone perché in realtà vuoi che siano fatte a te...ed è per questo che io non ti odio,qualsiasi cosa fari..io non ce la faccio,non ce la faccio a picchiarti,urlarti addosso,mi dispiace,ma non posso darti questa soddisfazione Ashton,perché io non sono te.»
«E allora che cosa farai adesso?»
«Che cosa vuoi che faccia?»
«Scappa...non ti fermerò»
«Ti sei stancato di me?»
«No...ma mi sono stancato di sentirmi così male»
«Allora picchiami»
«È proprio questo il problema Calum,non ci riesco...vorrei scoparti,picchiarti,legarti e fare di te quello che facevo a tutti gli altri...che urlavano,che piangevano,che chiedevano pietà,che mi chiamavamo mostro,quando la notte prima mi sussurravano dolci parole d'amore.
Per quanto possa sembrare facile c'è una parte di me che mi impedisce di farti quelle cose,la consapevolezza che anche se ti uccidessi tu non smetteresti di essere quello che sei,così talmente vero che la tua vicinanza mi fa paura.
Per quanto le miei mani vorrebbero infliggerti dolore il resto di me non ce la fa e per la prima volta in tutta la mia vita,mi sento diviso in due parti,anche se entrambe desiderano la stessa cosa»«Quale?»
«Amarti».
Eiii nuovo capitolo,scusate il ritardo,spero vi piaccia,finalmente Ashton ammette in parte i suoi sentimenti ahahaha e Calum?
STAI LEGGENDO
Room » Cashton
FanfictionSecondo Platone,nel mito della caverna,solo chi riesce a uscire alla luce del sole,liberandosi delle catene che ti tengono ancorato alla grotta,capirà cosa sia la vera verità. All'interno di una camera buia,il mondo è un lontano ricordo e la realtà...