0;5

88 14 2
                                    

La camera era completamente vuota,strati di poliestere ricoprivano le pareti mentre il pavimento era incassato in legno,una grande batteria,affiancata da due casse troneggiava in tutto quello spazio così austero,era nera,un nero lucido e placcato mentre una grande "X" scocciata si trovava sulla gran cassa,le bacchette di legno erano poggiate per terra proprio sopra ad un tappetino color bianco panna,non c'erano finestre,ad illuminare quel piccolo spazio quadrato c'era solo una lampadina che pendeva dal soffitto granulato.

«Ho impiegato una nottata intera per poter insonorizzazione tutto,questa camera è fondamentale per me»

Calum si appoggiò con i palmi alle pareti osservando stupito tutto il lavoro che quel giovane aveva fatto,quella stanza era perfetta per poter suonare tranquillamente.

«Sei un genio»

Si sorrisero complici.

«Sei chiaramente invitato,ogni volta che vuoi puoi venire qui a provare,Luke suona la chitarra elettrica»

«Incredibile!Anche Michael»

Calum disse eccitato dall'idea di poter provare tutti e quattro assieme,eppure lo sguardo di Ashton parve rabbuiarsi,come se le nuvole avessero coperto il sole,la mascella si era indurita mentre Calum poteva sentire le nocche delle sue mani scrocchiare per la pressione.

«Chi è Michael?»

La voce era fredda,distaccata come se dentro a quel corpo risiedesse una duplice personalità.

«Il mio migliore amico»

I nervi parvero sciogliersi rapidamente,mentre la mascella tornava fluida e gli occhi sorrisero di nuovo di quella solita luce amichevole,tolti da un peso viscerale che con grande fatica riusciva a non far vedere,si passò una potente mano tra i capelli mentre le lunghe dita giocherellavano con alcuni ciuffi ribelli,in una posizione di pura riflessione,Calum era rimasto spiazzato dal comportamento chiaramente geloso del ragazzo,la reazione era stata chiara alle sue orecchie,i gesti che aveva dimostrato Ashton erano palesemente riconoscibili,ancora tramortito dalla birra buttata giù troppo velocemente e forse anche per quello strano teatrino,il giovane si lasciò andare contro il muro scivolando giù verso il basso e per la prima volta si sentì veramente piccolo.
Proprio davanti,si trovava la figura del secondo imponente come una statua greca,i capelli ricci color caramello ricadevano a onde su quel viso scolpito,la mascella spigolosa,il collo ampio e la muscolatura che risaltava anche da sotto la maglietta scolorita,quegli occhi che lo fissavano,privi di una qualsivoglia espressione reale,persi tra verità e follia,quel verde così scuro da parere nero,come se la pupilla fosse stata bucata e il colore al suo interno si fosse sparso su quella sottile patina lucida

«Vieni,andiamo in camera mia,voglio farmi una canna»

L'altro per terra gli sorrise sghembo per poi issarsi in piedi con la mano che gli era stata protesa,poté percepire i muscoli dell'altro contrarsi nelle sforzo che messo con forse troppa decisione,fece rimbalzare il più piccolo sul suo petto,Calum fece per scostarsi ma ogni movimento fu bloccato nel momento esatto in cui percepì le lunghe dita affusolate dell'altro depositarsi sulla sua nuca sfiorandogli dolcemente alcune ciocche ribelli

«Andiamo su».

Il piano superiore di quella piccola villetta era situato semplicemente in un lungo corridoio cosparso di numerose porte e al termine di esso,una piccola finestrella dava sul portico retrostante all'entrata,c'era un piccolo bagno e tre camere private,una di esse adibita a libreria privata,Ashton aveva confessato di avere la passione per la lettura,gli piaceva informarsi su qualsiasi genere,nonostante fosse un appassionato di favole antiche,un esempio lampante potevano essere le raccolte dei fratelli Grimm che custodiva gelosamente all'interno di una mini cassaforte posta sotto la scrivania.
Al termine del corridoio nella parte destra si presentava invece la sua camera da letto,era di un colore rosso,mentre la parete dove era situata la testiera del letto era completamente placcata di nero,quei colori un po incupivano l'atmosfera candida di quella villetta in stile coloniale,vicino ad una grande finestra era posizionato il materasso matrimoniale mentre ai lati due comodini tenevano delle splendide lampade in vetro soffiato,Calum rimase a bocca aperta mentre con una piccola corsetta si buttava a braccia aperte tra la miriade di cuscini posati sul letto,Ashton non ci mise molto,che con una risata acuta gli si gettò addosso,tanto che nella cofusione giocosa del momento iniziarono a prendersi a cuscinate in faccia fino a quando non fu Ashton a prendere le redini del gioco,si mise infatti a calvalcioni sopra il corpo magro dell'altro bloccandogli i polsi con una mano mentre con l'altra prendeva tutto l'occorrente per rollarsi uno spinello,quando Calum smise di agitarsi il maggiore mollò la presa per dedicarsi completamente a quel lavoro minuzioso,in pochi minuti riuscì a preparare tutto per poi distendersi sui cuscini a fissare il soffitto ceruleo.

«Hai mai fumato?»

«Solo sigarette»

«Prova»

Questo era anche un vantaggio delle persone come Ashton,il loro fascino,la bellezza e il trasporto che avevano riuscivano a convincerti di fare anche cose apparentemente sbagliate,certo Calum sapeva che qualche tiro non lo avrebbe ucciso,così nonostante l'esitazione iniziale prese fra le dita il filtro della canna iniziando a tirare con fare abbastanza rilassato,aspirò tutto,ributtando poi il fumo tra quelle quattro pareti che ben presto furono circondate da un fitto strato di "vapore".

«Vedo che ti piace»

Sorrise sornione l'altro allargando le braccia verso il soffitto mentre le sopracciglia si stendevano e la pelle si rilassava completamente assopita dalle grazie del fumo,si fece passare dunque lo spinello,ancora solo a metà concludendo per conto proprio,per poi con fare sopraffatto avvolgere le forti braccia muscolose intorno alla figura smagrita del ragazzo accanto a lui,posò delicatamente una mano sul suo viso ancora giovanile scrutando attentamente ogni suo tipo di reazione.
Gli occhi erano semi chiusi in due fessure ristrette mentre le iridi scure erano contornate di una patina lucida,le guance rosee e le labbra gonfie per il continuo mordersele,Ashton accanto lui lo fissava con quella foresta verde adesso circondata da un colore rossastro verso l'esterno,le ciglia bionde che carezzavano dolcemente la sua pelle caramellata mentre i capelli mossi si scioglievano in onde su quel collo tornito,con la lingua si bagnò le labbra secche a causa dell'erba da poco fumata.

«Vedrai,questa sera ci divertiremo,chiama anche il tuo amico se vuoi,non vedo di dimostrarti come ci si sente»

Sapeva che era sbagliato,sapeva che si conoscevano da poco tempo,sapeva che tutta quella confidenza non era lecita,ma questo era Ashton,il serpente del giardino proibito.

Room » CashtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora