Secondo Platone tutti gli uomini che conoscono il bene non possono fare il male,che proprio avendo questa consapevolezza diventa impossibile commettere azioni malvagie,secondo questo grande filosofo si è divisi in due distinti parti,il carro alato dove da una parte vi sta il cavallo furioso,furibondo mentre dall'altro lato il cavallo tranquillo,pacato,questi sono in continua contrapposizione cercando di prelevare l'uno sulle forze dell'altro.
Quella volta però Ashton non ce la fece,chi vinse quella battaglia interiore nessuno lo seppe mai.L'aria era rarefatta mentre lo spazio era completamente ricoperto da uno strato massiccio di buio,non quel buio che porta la notte,il nero denso,quel genere di colore che oltre ad esso non vedi altro,come se il tuo corpo fosse inglobato al suo interno,Calum si svegliò completamente stordito portando poi involontariamente una mano sulla sua nuca bagnata e premendovi sopra poté sentire una fitta lancinante trafiggergli le tempie,qualcuno lo aveva colpito,si toccò il petto,le gambe, era completamente nudo se non per dei larghi boxer,la caviglia era legata ad una catena spessa di metallo tanto che muoversi gli era particolarmente difficoltoso,tastò ansante il terreno umidiccio ricoperto da cemento,provò a chiamare il nome di Ashton ma qualcuno che prima non aveva notato lo desto dalle sue intenzioni.
«Cosa fai idiota!Non provare a chiamarlo!Se sei qui dentro è solo per colpa di quel mostro!»
Il ragazzo aveva i capelli castani e gli occhi azzurri come il cielo anche se incredibilmente spenti,smorti,come se non avesse più nulla per cui lottare,come se tutte le sue forze si fossero prosciugate dentro quella cantina maleodorante,era completamente ricoperto di sangue,le gambe violacee e chiaramente rotte legate come le sue ad una spessa catena di ferro.
Calum non capiva cosa volesse intendere con quelle crude parole,non riusciva ad intendere quello che gli urlava,Ashton non avrebbe mai potuto fare tutto questo,chi era quel ragazzo?Perché era sporco di sangue?Che cosa centrava lui?.«Come ti chiami?»
«Dylan,Dylan...non mi ricordo più il mio cognome»
«Da quanto tempo sei qui?»
«Non lo so,questa camera,questa camera così buia,non mi ha mai permesso di capire lo scorrere del tempo»
«Chi ti ha fatto tutto questo?»
«La stessa persona che lo farà anche a te...merda sta arrivando,senti i passi da sopra?»
«Io non..non sento nulla»
«Fa silenzio,fai finta di dormire».
La piccola porta posta in alto si aprì facendo scattare una serratura,la luce fioca arrivò come un lampo di Dio pronto a salvarli,Calum fece come gli era stato detto,chiuse gli occhi spostando la testa di lato,sentì le scalinate della cantina scricchiolare mentre la lama di qualcosa di molto affilato sfregava sulla ringhiera d'acciaio.
«Buongiorno belle addormentate,Dylan so che sei sveglio,come stai?»
Calum voleva piangere,alzarsi,guardarlo in faccia,quella voce così calda e roca non poteva essere se non quella del suo amico,quel ragazzo così buono,così gentile,Ashton era solo una grande bugia,Ashton..chi era veramente Ashton?.
«Buongiorno Signore»
Stava ghignando.
«Calum piccolo mio,so che sei sveglio,questa puttana ti avrà detto di non parlarmi vero?Ma tu non devi avere paura di me Calum,tu sei solo mio,adesso voltati,voglio che guardi quello che succede alle puttane»
La sua voce era cattiva tanto che fece fremere la pelle ambrata del minore,si voltò verso la voce del suo carnefice fissandolo con occhi lucidi,mentre quelli di Ashton erano completamente insensibili,per la prima volta,sinceri.
«Bravo piccolo cucciolo,adesso dovrai guardare»
Gli si avvicinò con la lama del coltello che tracciava la linea della sua mandibola mentre con il palmo libero gli sfiorava delicatamente i capelli corvini,quei due tocchi così completamente diversi,così completamente separati,un caos interiore , un interdizione tra bene e male.
Prese Dylan dai capelli portandolo a quattro zampe mentre il biondo si metteva dietro di lui e con la mano libera gli prese il mento portando i due poveri ragazzi a fissarsi negli occhi.
«Ecco bravi così mi piacete»
Ashton iniziò a spingere nel fondoschiena di Dylan mentre l'altro urlava e piangeva fissando gli occhi distrutti di Calum che si fece sempre più piccolo attorcigliando le gambe attorno alle braccia mentre con i palmi provò a tapparsi le orecchie chiudendo le palpebre per il troppo dolore.
«No,no Calum piccolo mio,devi guardare,HO DETTO CHE DEVI GUARDARE »
Si tolse dal castano che martoriato cadde a terra per poi avanzare verso Calum,lo tirò per la catena facendogli sbattere la schiena sul freddo cemento e trascinandoselo più vicino.
«Devi obbedire a tutto quello che ti dico,capisci?Tu non vuoi che io ti punisca,ma per farlo devi fare il bravo bimbo,devi vedere quello che succede alle puttane»
Calum per la prima volta,ebbe paura.
Quegli occhi così freddi inespressivi mentre i ricci biondi ricadevano da un lato mentre un sorriso impazzito aleggiava su quel viso angelico.«Ecco bravo amore mio»
Lo baciò delicatamente,lasciandogli una lieve striscia di sangue sulle labbra,per poi leccargliela via con la lingua.
Poi si alzò riprendendo quello che aveva interrotto mentre il corvino fissava quella scena piangendo silenziosamente.
Ashton gli sorrideva da dietro le scapole di Dylan,lo fissava divertito per poi afferrare il collo del ragazzino sottomesso e alzarglielo verso l'alto.
Dylan piangeva completamente sopraffatto da quel dolore mischiato al piacere di avere la persona che amava possederlo in quella maniera,questo era un'altro punto di forza di Ashton,ti innamoravi di lui,dei suoi modi di fare così gentili,riusciva a tenerti lontano da tutti i problemi della vita,piccoli o grandi che potessero essere,Ashton Irwin così maledettamente malvagio da farsi amare per poi prendere tutto ciò che avevi,ogni tuo più piccolo segreto,ogni tua sfaccettatura,tutto quello che tu avresti voluto lui lo avrebbe realizzato e poi ti prendeva,ti catapultava in un mondo,così buio immerso nelle tenebre del suo passato,Ashton Irwin così maledettamente bugiardo che mentre sopprimeva ogni più piccola parte di te non facevi comunque altro che,amarlo.Prese il coltello mentre con un pugno netto tirò i capelli castani del ragazzino e con la lama gli passò sulla carotide.
Calum guardò quella scena con gli occhi pieni di dolore,sconforto,insicurezza più totale,mentre Ashton imprimeva la lama di quel coltello sulla gola di quel ragazzino di diciassette anni,che con il volto ancora rivolto verso Calum lo guardò,sorrise godendosi quel momento.« Ti amo così tanto Ashton»
Godeva,urlava dal piacere e mentre spingeva ancora in lui,Ashton gli tagliò la gola.
Dei schizzi andarono sul volto di Calum,rimase immobile con gli occhi aperti mentre le lacrime scivolavano senza controllo,il biondo si alzò,uscendo dal sedere del ragazzo morto,si passò una mano sui capelli bagnandoli di rosso,un quadro maledetto.«Patetico,noioso»
Diede un calcio a quel corpicino privo di vita sorridendo sbruffone per poi voltare gli occhi glaciali su Calum,gli si avvicinò ancora nudo,inginocchiandosi davanti al corvino completamente traumatizzavo che continuava a fissare il volto del ragazzo sorridente,disteso accanto a lui,morto.
«Dimmi Calum,com'è l'odore del sangue?»
EIii ragazzi!!spero vi piaccia commentate sotto.
STAI LEGGENDO
Room » Cashton
FanfictionSecondo Platone,nel mito della caverna,solo chi riesce a uscire alla luce del sole,liberandosi delle catene che ti tengono ancorato alla grotta,capirà cosa sia la vera verità. All'interno di una camera buia,il mondo è un lontano ricordo e la realtà...