Era quasi certa che non ci fosse nulla di affilato in un bosco.

Almeno fino a quando non vide, qualche metro più in là, un ramo abbastanza piccolo e leggero da poter essere usato come arma.
Lo prese lentamente, cercando comunque di rimaner vigile.
Quando finalmente raggiunse il ramo si mise ad affilarlo contro il grosso macigno che usava come riparo. Cercando di non far troppo rumore - e sperando che Theo non la trovasse da un momento all'altro - affilò il ramo.

Subito dopo si alzò in piedi con una gamba sanguinante e con molta fatica, per poi guardarsi attorno.

Di Theo non c'era traccia.

Allison iniziava a non sentirsi bene.
La testa le girava, la gamba iniziava a pesare sempre di più e a provocarle forti fitte e dolori (probabilmente perché l'effetto dell'adrenalina era finito) e stava cominciando a soffrire il freddo.

«Andiamo!» urlò Allison.
«Dove sei? Combatti vigliacco!»

La ragazza non aveva proprio voglia di giocare a nascondino. Se bisognava lottare tanto valeva farlo faccia a faccia.

«Sei dotata di coraggio, mi piaci.» mormorò Theo.

Allison si girò, ritrovandosi il ragazzo proprio dietro di lei.

La ragazza fu la prima a sferrare un colpo al petto, che però Theo evitò senza problemi.
Allison ci riprovò ancora e ancora, ma con scarsi risultati.
Finì con l'essere buttata a terra.

Eppure nella sua memoria era così brava.

«Però non sei così forte come ricordavo. O dovrei dire, come ricordiamo. So che è ancora tutto confuso nella tua mente.
Lo sentivo, sai? Ogni singola cosa che ti ho detto ti faceva sobbalzare o accelerare il cuore.» disse, per poi interrompersi.

«Perdonami, ammetto di essere stato piuttosto violento con la tua gamba.» disse, con aria sarcastica.

Theo si stava divertendo a prenderla in giro. E lei odiava essere presa in giro.

Sebbene il corpo chiedeva pietà, la mente non ne aveva abbastanza.
Approfittò del fatto che il moro la considerasse una preda facile e quando si girò di spalle, gli scagliò il ramo nella spalla.

Theo urlò di dolore, ma non cadde a terra. Non del tutto almeno.
Rimase un attimo fermo e con una mano riuscì a sfilarsi il ramo dalla spalla. Cercò di trattenersi dall'urlare ancora una volta, per poi girarsi verso Allison.

La ragazza era scioccata da tanta insensibilità e potenza, e si spaventò ancora di più quando vide gli occhi di Theo cambiare colore.
Ora erano di un colore più acceso: erano rossi, rossi fuoco.

«Ora mi hai fatto veramente perdere la pazienza.» anche la sua voce, che era diventata più roca, era totalmente cambiata.

In un attimo, tutto il suo corpo si trasformò.
Era diventato un mostro, un essere orribile. Un lupo mannaro. Che la guardava come se fosse la sua cena.

Allison iniziò a correre.

Cercando di rimanere vigile e di non perdere la ragione da un momento all'altro, giurò a se stessa che questa volta non si sarebbe fermata neanche se fosse nuovamente morta.
Era il fatto di voler vivere che la faceva andare avanti, e non aveva intenzione di abbandonare quel senso di libertà che aveva recuperato solo da qualche ora.

Finalmente era riuscita a sfuggire da Theo, anche se non sapeva come.
Sapeva solo che ogni volta che si girava, non sentiva più le sue zampe possenti far tremare il terreno, e non vedeva ombre correre attorno a lei.

Era salva, finalmente.

Iniziò a rallentare, per poi guardare il cielo buio privo di stelle e accennare quasi un sorriso.

Era riuscita a fuggire, almeno per ora.

Decise che si sarebbe riposata, non rendendosi conto di essere in mezzo ad una strada.
Almeno fino a quando, girandosi, non vide una luce accecante venire verso di sé, che la investì in pieno.

Argent || (What if) ScallisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora