Pronunciando il nome della città, altri flashback entrarono imponenti nella testa di Allison.
Si ricordò di una scuola, forse la Beacon Hills Hight School, e di una telefonata con una persona cara.
Si ricordò anche che era di fretta quella mattina, oltre ad essere anche un tantino in ansia.Forse era uno di quei giorni importanti, forse il suo primo giorno di scuola in questa città, dato che era quasi sicura di non essersi mai fermata più di qualche anno in un posto.
Ricordò anche una fila di studenti davanti a lei, e che arricciava la sua sciarpa per evitare di far vedere il tremore delle mani, e una penna.
Sì, una penna.
Ricordò di aver risposto un « Grazie.» sincero, con un sorriso raggiante, e di essere arrossita qualche attimo dopo, anche se non le era chiaro per chi.
Poi nulla.
La ragazza non ne poteva più. Le sembrava di scoppiare.
Ma la curiosità era da sempre un suo dono, e non voleva che lui si fermasse.
Aveva così tante domande in testa; anche solo sapere che anno e che giorno fosse le sembrava una cosa di così vitale importanza.Doveva sapere, voleva capire.
«Chi sei?» mormorò Allison, quasi pensando che quella domanda fosse un motivo in più per dargliela vinta.
Ma dopotutto, da qualche parte doveva partire, no?«Theo, Theo Raeken.» rispose.
«Sono un vecchio conoscente di Scott McCall. Ti dice niente questo nome?» accennò un sorriso quasi maligno.
Allison era frustata.
Con Beacon Hills la molla era scattata ma, seppur in cuor suo sapeva che quel nome doveva significare qualcosa di importante, non ricordava nulla.
Ma sicuramente l'avrebbe cercato. E avrebbe scoperto ciò che era suo diritto sapere sulla sua precedente vita.Theo intanto faceva dei lunghi passi verso la ragazza, sostando qualche secondo tra uno e l'altro per vedere la reazione di Allison, che cercava in qualche modo di indietreggiare senza dare troppo nell'occhio.
«Non ricordi niente, vero? Lo leggo nei tuoi occhi.
Ma tranquilla Allison, io ti aiuterò a ricordare ciò che devi ricordare, vedrai. Andrà tutto bene.»
Theo era a qualche centimetro da lei, e la ragazza non sapeva come stargli lontano.
Cercava di rimanere apatica, impassibile. Ma in realtà si sentiva in trappola, soprattutto perché non sapeva dove andare.«Perché dovrei fidarmi di te?»
«Perché non hai alternative.»
In effetti era vero.
Non sapeva da che parte andare, chi cercare o cosa fare. Conosceva solo lui e il nome di un ragazzo di cui non sapeva se fidarsi o meno.
Era spacciata.
La mente le diceva di fidarsi, ma l'istinto no.
Sapeva che avrebbe sicuramente voluto qualcosa in cambio: doveva esserci per forza qualcosa sotto. Se lo sentiva.Decisa a non starsene lì con le mani in mano, fece qualche passo avanti, cercando in qualche modo di vedere qualcosa a largo di tutti quegli alberi che li circondavano. Ma non voleva farsi notare da Theo: sapeva che molto probabilmente la scelta che stava per prendere non gli sarebbe affatto piaciuta.
«A cosa ti servo?» domandò Allison, girandosi ancora una volta verso il ragazzo.
«Perché dovresti servirmi a qualcosa? Voglio solo aiutarti.»
La voce sembrava veritiera e gentile, ma lo sguardo la diceva lunga...e in tutt'altro modo.
«Se ricordo bene, nessuno fa favori in cambio di nulla. E non credo che riportarmi da»
La ragazza non riusciva ancora a credere di essere di nuovo viva, e non riusciva a credere che ci fosse un modo per tornare dal mondo dei morti.
«Non credo sia stata una passeggiata per te. Quindi se vuoi che ti aiuti in qualsiasi cosa tu debba fare - perché sì, so che vuoi qualcosa - dovrai prima spiegarmi.»
Allison aveva iniziato ad alzare la voce, cercando di farsi vedere decisa e non spaventata.
Ma Theo sembrava non berla, però decise comunque di dare corda alla cacciatrice.
«Va bene Allison, ti dirò ciò che vuoi sapere.»

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Argent || (What if) Scallison
FanfictionQualcuno è tornato. Qualcuno che non dovrebbe essere qui. Qualcuno che si dava per morto. Ma come è possibile? Come può una persona, morta sotto gli occhi dei suoi amici pochi anni prima, ripresentarsi come se nulla fosse? Eppure lei è qui. Propri...