13.

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Liam, Hayden, Lydia, Malia, Mason e Corey erano tutti intorno al tavolo, pronti a sentire ciò che stava succedendo.

«Vorresti cortesemente spiegare che succede?»

«Manca una persona.» affermò Stiles.

«Stiles non tergiversare.» ribatté Lydia, ormai in preda alla rabbia.

«Credetemi, con il tempo capirete.» disse Stiles, che non riusciva a stare fermo.

«Ma prima deve arrivare qualcuno. Qualcuno di veramente essenziale. Poi vi spiegherò.»

Mentre gli altri lo guardarono con aria interrogativa, qualcuno bussò alla porta principale.
Il moro corse ad aprire, mentre gli altri sentirono un piccolo dialogo tra Stiles e l'uomo appena entrato.

«Grazie per essere qui. È davvero importante.»

«Quando c'è bisogno di una mano, non mi tiro mai indietro.»

«Deaton?» domandò Scott, vedendolo sul ciglio della porta.

L'uomo sorrise ai ragazzi.

«Buonasera, è sempre un piacere.»

«Stiles, ci vuoi spiegare perché siamo qui? E chi ha chiamato Deaton? Di solito lo chiamiamo quando» ma Malia non riuscì a finire la frase.

«Quando c'è un emergenza, lo so. E credetemi: questa è una vera emergenza.» disse Stiles, che a stento respirava.

«Ho chiamato io Deaton, per una ragione ben precisa.»

Dopo qualche secondo di silenzio, Stiles decise di prendere coraggio e di affrontare come stavano le cose. Non poteva più nasconderlo ormai.

Uscì di nuovo di casa correndo e urlando agli altri di aspettarlo lì.

A quanto vide, nessuno lo seguì. Probabilmente erano tutti troppo spaventati da come stava reagendo Stiles a qualsiasi cosa stesse succedendo.

Intanto Allison era in macchina che cercava di pulire con un fazzoletto la ferita alla gamba. Sapeva che non sarebbe servito a molto, ma almeno riusciva ad ingannare il tempo: ormai era in macchina da più di dieci minuti.
Ad un certo punto vide Stiles correre a perdifiato verso di lei.

Il moro le aprì la porta, per poi guardarla dritta negli occhi.

«Ci siamo.» disse Stiles, quasi come per convincere più se stesso che lei.

La ragazza continuò a fissarlo, quasi come per cercare di rassicurarlo.
Allison non sapeva a cosa stava per andare incontro, ma almeno aveva la certezza che ci sarebbe stato Stiles al suo fianco.

Qualsiasi cosa sarebbe successa, sapeva di potersi fidare.

«Ti do una mano a scendere. Ho notato che hai una bella ferita.» disse Stiles, per poi far sì che Allison mettesse il braccio attorno al suo collo, così da poterla sostenere.

«Pensavo non te ne fossi accorto.» mormorò la ragazza, che nel mentre era scesa dalla Jeep e si faceva sostenere praticamente da Stiles, sebbene lei non volesse. 

Sentiva così poco la gamba che era certa di non riuscire a camminare. Ora che ci pensava, non sapeva nemmeno come era riuscita a scappare dal bosco.

A quel l'affermazione di stupore, Stiles accennò una specie di sorriso.

«Me ne sono accorto solo in macchina, quando ti sentivo trattenere il dolore. Perché non me l'hai detto prima?»

«Non volevo sembrare debole.» ribatté Allison.

«Immaginavo.» disse Stiles «Ma non devi dimostrare niente a nessuno.»

Allison cercò di sorridere, facendogli capire che lo ringraziava e che le era molto grata per ciò che aveva fatto.

I due ragazzi si guardarono.
Entrambi erano sempre di più a conoscenza del forte legame di amicizia che li univa. Era un legame speciale, del quale non si erano mai resi conto prima di allora.

Stiles distolse lo sguardo dalla ragazza, per poi guardare verso la casa McCall.

«Andiamo.»

Argent || (What if) ScallisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora