Dopo aver sistemato un attimo casa, messo a riscaldare qualcosa per sua madre che a momenti sarebbe tornata a casa, Scott decise che era meglio andare a dormire e risolvere tutti i problemi il giorno seguente.
Sul letto di sua madre (dato che nel suo letto c'era Allison), però, le cose non andarono come previsto.
Scott si rigirò tutta notte, senza chiudere occhio e pensando al fatto che un'Allison viva e vegeta stava dormendo nel suo letto.Ad un certo punto decise che era inutile continuare a provare a dormire.
Così si mise seduto a osservare la luna e la camera di sua madre che, si rese conto, era molto più spaziosa e pulita della sua.
Cercò, inoltre, di sentire con il suo udito i movimenti che arrivavano da camera sua.
Nel sentire i continui movimenti di Allison e il mormorare parole con una certa ansia, Scott capì che Stiles, dopotutto, aveva ragione: la ragazza non avrebbe fatto sogni tranquilli.Il ragazzo era indeciso se andare a controllare se fosse tutto apposto o rimanere nel suo letto e cercare di addormentarsi.
Alla fine, decise di optare per la seconda. Se fosse realmente successo qualcosa l'avrebbe sentito senza dubbio (e poi qualche ora di sonno gli avrebbe fatto bene.)Ma la dormita non durò a lungo.
Qualche minuto dopo, ecco che dalla camera del ragazzo si sentì un urlo agghiacciante che fece vibrare perfino la stanza di Melissa.
Scott sobbalzò sentendo la ragazza urlare con così tanta disperazione il suo nome. Poi scese dal letto e si catapultò in camera sua, dove c'era Allison spaventata e con il viso rigato di lacrime.Subito dopo la ragazza incontrò lo sguardo preoccupato di Scott.
«Scott» disse Allison, cercando di trattenere le lacrime.
«Allison stai bene?» domandò Scott.
Lei lo fissò per un lungo attimo, per poi annuire, ma subito dopo cambiare risposta e mormorare un disperato «No» e scoppiare in lacrime.
«Io...» disse Allison, ma non finì la frase, perché il ragazzo si fiondò su di lei, cercando di abbracciarla nel migliore dei modi.
«Va tutto bene, ci sono qui io.» gli disse Scott, per rassicurarla.
Rimasero così, abbracciati l'uno all'altra, per un bel po'. Almeno fino a quando il lupo mannaro non capì che Allison aveva smesso di piangere.
Dopodiché si staccarono, ma rimasero comunque molto vicini.«Va meglio?» domandò Scott, sperando che non scoppiasse in un altro pianto.
Allison annuì, per poi dire un sincero «Grazie» e scusarsi profondamente con lui.
«Mi dispiace di averti rovinato la maglietta.» mormorò Allison, per poi sorridere, divertita dalla scena. La maglietta di Scott era praticamente zuppa di lacrime.
Anche Scott sorrise, contento di aver strappato involontariamente un sorriso alla ragazza.
«Tranquilla, prima o poi avrei dovuto lavarla.» disse, per poi scoppiare entrambi in una risata contenuta.
Per un attimo calò il silenzio, fino a quando Scott non riprese a parlare.
«Piangere è umano. Succede anche ai migliori.»Allison lo fissò intensamente negli occhi.
«Grazie, grazie davvero Scott.»Lui accennò un sorriso.
«Che cosa ti ha spaventato così tanto?»D'un tratto, il sorriso di Allison sparì, ritrovando per un attimo la paura di qualche minuto prima.
Scott si rese conto che, forse, la ragazza non voleva parlarne.
«Scusami. Non volevo.»
«No, no, tranquillo.» ribatté Allison.
«Forse ho ricordato qualcosa.»
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Argent || (What if) Scallison
FanfictionQualcuno è tornato. Qualcuno che non dovrebbe essere qui. Qualcuno che si dava per morto. Ma come è possibile? Come può una persona, morta sotto gli occhi dei suoi amici pochi anni prima, ripresentarsi come se nulla fosse? Eppure lei è qui. Propri...