Da quel momento, la faccenda si fece molto più seria.
I ragazzi, sia per necessità sia perché era stato stabilito così fin dal principio, dovettero prendere diverse strade.
Da un lato vi erano coloro che rimasero nel bosco a combattere, pronti a sconfiggere gli ultimi superstiti Dottori del Terrore, seguaci di Theo, ormai morto.
Da un lato, invece, vi erano Stiles, Melissa e Deaton.Dopo aver guidato come un pazzo, Stiles arrivò finalmente davanti alla clinica veterinaria.
«Presto, appoggiatela sul tavolo.» disse Deaton, che nel mentre stava cercando di preparare tutto l'occorrente possibile.
«La dose di sedativo che Melissa le ha dato dovrebbe durare all'incirca ancora un'ora. Ma dell'aggressività che ho notato e dall'adrenalina che ha in corpo non so se durerà ancora molto.»
«Allora bisogna fare presto.» ribatté Melissa, per poi aiutare a trascinare la vasca piena di acqua congelata al centro della stanza.
«Stiles, dammi una mano.» disse Deaton.
Entrambi sollevarono la ragazza e la misero dentro la vasca.
«Non ci sarà bisogno di tenerla in acqua a lungo, è praticamente inerme. Ma non si sa mai.» ribatté il veterinario, cercando in qualche modo di immobilizzarla in caso di pericoli.
Al segnale di Melissa, i due spinsero sott'acqua il corpo della ragazza.
All'inizio non vi fu nessuna reazione, facendo sembrare il tutto anche fin troppo semplice. Ma poi, gli occhi della ragazza si spalancarono di colpo e l'istinto di sopravvivenza pervase sul corpo di Allison.La ragazza iniziò a dimenarsi violentemente, cercando di liberarsi dalla presa dei due ragazzi, ma fu tutto inutile.
Alla fine dovette cedere nuovamente all'oblio, dove ora avrebbe affrontato una delle prove più dure: ricordare.Ora non era più all'interno di una clinica veterinaria.
Non era più tenuta a forza sott'acqua da Deaton e Stiles.
Non sentiva più odio e vendetta trasudare dal suo corpo.
No, ora non sentiva nulla.Le ricordava la morte, questo buio e silenzio che la circondava.
E poi, finalmente, la luce. I suoi occhi si aprirono e cercarono di mettere a fuoco il luogo in cui potesse trovarsi.
Si domandò perfino se fosse morta. E magari quello era il paradiso.
"Troppo facile" disse una voce nella sua testa.
"Non sei morta. Non ancora, almeno"
Cercò di scacciare via quei pensieri scuotendo il capo, per poi guardarsi.
Portava ancora gli stessi abiti di quando si era svegliata la primissima volta: maglione verde a cuori con una gonna nera. Solamente che, questa volta non era in un lugubre ospedale, ma in un bosco.
In aggiunta indossava anche un guanto, ben posizionato sulla mano destra, mentre con l'altra teneva un arco. Si accorse anche di avere sulle spalle una borsa con all'interno delle frecce.Tutto ciò che significato doveva avere? Cosa ci faceva lì? E perché?
Ora come ora doveva sapere. Doveva trovare delle risposte.
Iniziò a guardarsi intorno, in cerca di una qualsiasi traccia di qualunque tipo, e notò una figura: femminile, probabilmente una ragazza, che correva.
Correva prima in una direzione, poi in un'altra.Allison cercò di seguirla, ma spariva nel giro di pochi secondi e la ragazza dai capelli corvini si trovò disorientata.
Iniziò ad avvertire ansia e una pressione inutile sul petto, seguita da un battito stranamente accelerato.Perché si sentiva così?
La mente non ebbe neanche il tempo di pensare, che le sue orecchie udirono un urlo lontano, proveniente da una ragazza.
Allison riconobbe la voce, la voce che in quel momento stava urlando disperatamente il suo nome.«Lydia?» urlò.
Lei sapeva perché di questo nome: ricordava la sua amica, finalmente.
Nessuno rispose.
La ragazza iniziò a girare velocemente su se stessa. Ma all'improvviso il mondo sembrava andare a rallentatore: i suoi capelli si muovevano lentamente, il suo sguardo era lento e tutto intorno a lei sembrava essere diventato immobile.
L'unica cosa che sembrò non rallentare furono le voci nella sua testa.«Va tutto bene.» diceva una delle tante voci.
Era di una ragazza, una ragazza che sembrava essersi rassegnata probabilmente a morire.
Il corpo di Allison tornò alla normalità, e la ragazza rivide nuovamente una figura femminile correre da una parte all'altra del bosco.
«Lydia!» urlò nuovamente Allison, convinta di avere di fronte la sua migliore amica.
Il tempo sembrò fermarsi nuovamente. E le voci nella mente ritornarono.
«Allison io non riesco a prendere il tuo dolore.»
Questa era una voce maschile, una voce di un ragazzo che stava soffrendo.
«Va tutto bene. Io non sento dolore.» rispose la ragazza, ormai in fin di vita.
«Allison, no. Ti prego.»
Ed Allison capì. Capì che si trattava di lei.
Il tempo tornò a scorrere. Questa volta le sembrò veloce.
Allison continuò a guardarsi attorno, urlando il nome di Lydia innumerevoli volte, ma tutte senza risposta.E poi, d'un tratto, era notte.
Il buio circondava qualsiasi cosa all'interno del bosco, e solamente il chiarore lieve della luna permetteva alla ragazza di vedere qualcosa. O per meglio dire, qualcuno.
Fu proprio in quel momento che la ragazza rivisse il momento peggiore della sua vita.
La propria morte.Ora si trovava fuori da un'abitazione abbandonata, assieme a tutti i suoi amici: Kira, Lydia, Stiles, Isaac e Scott.
Un Oni era qualche metro più avanti a lei, e stava per uccidere uno dei suoi amici, Isaac Lahey, con una katana.Il suo cuore batteva all'impazzata e il respiro era ormai fuori controllo, ma il suo corpo reagì quasi come se fosse un'abitudine.
Tolse una freccia dalla borsa, prese la mira e schioccò l'arma nel corpo dell'Oni, ferendolo al punto di ucciderlo.
Per un attimo il sollievo e la felicità di aver sconfitto il loro nemico.
Ma poi la tragedia.Neanche rendendosene conto, un altro Oni le conficcò la katana nello stomaco velocemente, e la estrasse con altrettanta velocità.
Allison si guardò la ferita, ancora incredula di essere stata colpita e di non rendersi ancora conto che, da un momento all'altro, sarebbe morta.
Fu in quel momento, che un bagliore luminoso e bianco fece sobbalzare Allison dal mondo dei morti e la fece tornare alla realtà.
Questa volta infreddolita per l'acqua, ma con tutti i ricordi della sua vera vita. Sia quella con i suoi genitori, sia quella con i suoi amici.Ma sopratutto quella con Scott McCall.
STAI LEGGENDO
Argent || (What if) Scallison
FanfictionQualcuno è tornato. Qualcuno che non dovrebbe essere qui. Qualcuno che si dava per morto. Ma come è possibile? Come può una persona, morta sotto gli occhi dei suoi amici pochi anni prima, ripresentarsi come se nulla fosse? Eppure lei è qui. Propri...