Capitolo 12

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Potrei strozzarlo da un momento all'altro. No...in realtà, lui non lo può sapere, ma nella mia testa l'ho già ucciso una trentina di volte.

Per ora mi concentro sullo shopping. Entriamo in un negozio strano, sinceramente le borse mi interessano poco.

"Oh! Guarda che bella questa!" grida Anna.

"E anche questa!! Che ne pensi Jessie?" mi chiede Diana.

Cavolo....pensano davvero che me ne importi di quelle borse

"Uhm...Carinissime" sorrido incerta.

Fisso Diana e Anna, come se stessi fissando un muro. Un muro in movimento.

"Allora? Jessie? Ci sei?"

"Si...cosa dicevi?" chiedo scuotendo un'attimo la testa.

"Non so...sembri spaesata...." comincia Anna.

"...Imbambolata..." continua Diana

"...Innamorata!" Alzano la voce insieme.

Chi? Io? Innamorata? Di un'altro essere umano? Di un maschio? Scherziamo!?

"Allora...chi é dei cinque?" Credo di non aver afferrato a pieno il concetto 'cinque'.

"Cinque idioti" la correggo.

"Cinque affascinanti idioti..." puntualizza Anna. Oh Dio! Salvatemi!

"Beh...nessuno...ne ora, ne mai"

"Che palle che sei, Jessie!".

Lo ammetto...innamorarmi non fa per me. Punto e basta. L'unica cosa per cui valga la pena innamorarsi é il proprio letto.

Esatto...il letto non ti tradirà mai.

Basta negozi. Basta borse, vestiti, magliette, jeans, o braccialetti. Basta. Ne ho per una vita intera.

Camminiamo....o meglio mi lascio trascinare da Diana e Anna per le strade di Mulligar.

"Potresti anche camminare..." fa Diana.

"Non se ne parla" scuoto la testa io.

"Che ne dite se ci sediamo?" propongo.

"Come se tu avessi camminato per 2 kilometri, con un panda attaccato al braccio" sbraita Diana.

Ok...mi ha offesa.

"Scusa e il panda sarei io?" la vedo annuire mentre trova una panchina.

"Finalmente seduta!" sospiro e le mie due amiche mi guardano male.

Ho paura.

"Non uccidetemi" mi metto due mani davanti alla faccia, piú che altro per coprire la vista delle loro lugubri facce.

"Oggi non morirai, Ross...tranquilla" Anna mi batte una pacca sulla spalla, a mo di militare.

"Odio quando mi chiami per cognome!" mugugno facendo il broncio.

"Lo so" hai capito che arpia!

"Noi andiamo a prendere il gelato" annunciano.

"Anch'io lo voglio!!"

"Allora alzati"

"Ok...farò a meno" rinuncio miseramente.

"Non posso credere che tu sia così pigra!"

"Non sono pigra!! Il fatto é che...oggi non me la sento di perdere peso.." faccio spallucce.

"Tranquilla...credo non ci sia questo pericolo" Anna mi strattona il braccio tentando di farmi alzare.

"Ok!!! Lo ammetto!! Sono pigra! Pigra come un panda!" a quel punto mi molla.

"Ci vediamo dopo Ross"

"Finiscila di chiamarmi per cognome, accidenti!" grido, attirando l'attenzione di qualche bambina con il palloncino a forma di Nemo.

Voglio quel palloncino. Voglio quel palloncino. Voglio quel palloncino.

Aspetta Jessie, rifletti...volere quel palloncino significa doversi alzare e trovare il tizio che li vende e mettere una mano in tasca per trovare i soldi e muovere quella mano verso il tizio ma prima probabilmente dovresti fare un complicatissimo problema di algebra per calcolare quanto precisamente devi dare al tipo, e infine tornare alla panchina.....no troppo complicato, preferisco morire qua.

Cerco di addormentarmi ma qualcuno mi tocca la spalla "Mi scusi signorina.."

Oddio!! Mi spavento aprendo gli occhi e trovandomi un vecchietto rugoso di fronte.

"Ho un'anca rotta...non é che mi cederebbe il suo posto?"

Mentalmente sto imprecando in tedesco misto ad arabo.

"Certo...prego" il mio sedere si muove cautamente lontano dalla panchina mentre tento un sorriso.

"Grazie...lei é una brava ragazza! Che Dio la benedica!" Oh! Una benedizione! Spero la prenda per buona anche con le migliaia di parolacce....va beh.

Che faccio ora? Che palle!!

Intravedo il tipo dei palloncini e corro, inizialmente in slow motion...poi capisco che mi fissano preoccupati e inizio a camminare come una normale diciottenne.

"Evvai!! Ho il mio Nemo!! Siiii!!!!"

Salto contenta, ma che ha da fissare il marocchino dei palloncini?

Oh...capisco.

"....e questo é quello che griderà mia sorella quando glielo darò, sarà felicissima!!" Sorrido.

Fisso il mio stupendo palloncino mentre passeggio di fianco alle vetrine, vestiti, vestiti, scarpe, vestiti, bracciali, vestiti....

Ad un tratto qualcuno mi prende e mi strattona in un vicolo, prima che io possa anche solo pensare a cosa gridare il tipo mi tappa la bocca. Cazzo...lo sapevo che Mulligar é popolata da delinquenti!

Inizio a tirare calci sperando di tramortirlo con una mossa alla Jacky Chan...c'é solo un problema: odio il karate.

Beh dai..quanto può essere difficile tirare un calcio? Mio cugino ha 9 anni ed é riuscito benissimo a spaccare un ginocchio a mia nonna il giorno del ringraziamento.

"Prendi questo!" grido tirandogli un calcio dove non batte il sole. Il poveretto si piega in due. Provo quasi pena....no, niente pietà per un maniaco!

Sto per tirargli un'altro calcio ma il tipo incappuncciato mi precede.

"Jessie! Ferma ti prego!"

Da quando i maniaci hanno un database delle vittime? Aspetta

..."Louis?"

"Ti prego, non tirarmi un'altro calcio! Ho imparato la lezione! Giuro!"

Jessie. Sei. Una. Cogliona.

"Scusa! Non sapevo fossi tu!"

Ma che cavolo! Devono girare sempre tutti incappucciati come dei mafiosi!? Guardate che mica vi sparano se mostrate la faccia almeno quando sequestrate le ragazze!

"Non importa...sto già meglio" dice mentre cerca di rimettersi dritto con una smorfia di dolore che mi fa scoppiare dal ridere.

"Tu sei..." incomincia.

Non é possibile. Sembra un film. Non esistono piú parole se lo guardo.

"Sono?" cerca di sembrare attraente, cerca di sembrare attraente, cerca di sembrare attraente...

"Bellissima"

Sorrido come un'ebete.

Si avvicina, ancora....ora lo bacio, voglio baciarlo. Ok...le sue labbra sono morbide, e dolci...sanno di...di...é banale dire di fragole? Beh...diró che sapevano di Coca-Cola, quando mi chiederanno di scrivere un libro sulla storia d'amore di me e Louis.

Una mano di Louis mi tocca il fianco mentre l'altra mi accarezza i capelli....é cosí sexy!!!

Jessie...sii romantica perfavore.

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