Capitolo 40

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|CAPITOLO 40|

|| JESSIE'S POV ||

Il telefono squilla.

Che tensione. Non mi morire qua Jessie, sarebbe imbarazzante.

Finalmente quella voce calda e accogliente, riappare.

"Pronto?" dice.

Il mio respiro si ferma.

"Ciao..." Le parole mi muoiono prima di uscire. Oh, che stress.

"Hai un sorriso bellissimo" inizio, per poi fare una smorfia confusa a quello che ho detto.

"Cioé no, hai i denti belli. No, non i denti, le rughe di lato. Cioé, non sono rughe, non so cosa sono, ma sono bellissime" non so cosa ho detto ma vado avanti, non sentendo risposta dall'altra parte.

"No, anzi, ricominciamo. Ciao. Mi fai stare bene. Cioé, quando ci sei mi fai stare bene, poi te ne vai e mi manchi. E no, non lo so, ho bisogno di te" biascico le ultime parole, mentre mi torturo le cuciture dei jeans.

Sprofondo in un imbarazzo abissale, ma ormai ci sono dentro e vado avanti.

"Jessie?" mi richiama lui intanto, mentre io prendo un respiro chiudendo gli occhi.

Tento di elaborare le parole ma, in fondo, sappiamo che non l'ho mai fatto nella mia vita, perché dovrei farlo ora?

"Spero sempre di vederti passare per strada, spero che tu torni, per salutarmi..." dico prima di accorgermi di avere un sorriso da ebete stampato in faccia mentre mi ostino a guardare nel vuoto.

"No, cancella, non va bene" farnetico diventando rossa in viso.

"Jessie?" Il cuore mi batte forte.

Ricomincio "Ciao. Mi sto innamorando di te. In realtà, già ci sono, ma mi vergogno troppo. No, ma non fa niente, non é una cosa importante" la gola secca, il gelo di febbraio, i vetri appannati, gli occhi lucidi, sembrano essere diventate tutte cose piú interessanti, giusto per non collassare al telefono. E questa volta parleró e dirò tutto.

"Ok...Mi piaci, mi piaci tanto. Mi piace meno quello che ti sto dicendo, quindi rifacciamo tutto da capo" scuoto la testa un'altra volta, buttando li due parole che mi sembrano le piú adatte...sottolineo sembrano.

"Jessie?" mi richiama ancora.

"Ciao. Ti amo. Volevo dirti solo questo" dico infine.

Le mie mani stringono il mio cellulare, quasi per aggrapparmi alle parole che ho appena detto.

Credo siano vere, non potrei dire di no.

Mi viene da piangere non sentendo la sua voce dall'altra parte. É tutto cosí silenzioso.

Una lacrima scende disperata, malgrado io mi tappi gli occhi. "Ti prego rispondi" sussurro tra i singhiozzi.

"Jessie?" tiro su col naso mettendomi una mano sul cuore che, credo abbia appena ricominciato a battere.

"Si?" lo invito a continuare.

"Anch'io ti amo".

Un sorriso si fa spazio tra le lacrime.

Ora sono io che non riesco a parlare.

É tutto troppo perfetto.

Ma cade la linea.

«Merda!» impreco con ancora qualche lacrima a impastarmi la voce. Armeggio con il cellulare, tentando di riavviare la chiamata, cosa resa impossibile dalle mie fredde dita tremanti.

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