10. Sentieri audaci

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Il mattino dopo, Lily si svegliò rilassata come non le capitava da tempo. Quella notte non aveva fatto incubi di alcun tipo.
L'unico dettaglio che ricordava, quello che le era rimasto stampato nella mente per buona parte del tempo, era il tocco di Jack Sanders sul proprio corpo. Un ricordo che l'aveva accompagnata anche nel sonno e che aveva avuto la capacità di rilassarla.
Ricordò le sue mani anche quando, dopo essersi alzata e sciacquata la faccia alla toletta, percorse in camicia da notte il corridoio in legno diretta nella sala da pranzo.

Doveva essere appena l'alba, perciò sospettava che nessuno fosse ancora sveglio. Eccetto lei. Lei si svegliava sempre di buon ora.
Come aveva predetto, la sala era vuota, immersa nella penombra.
Sarebbe stata sciocca a desiderare di veder comparire il signor Sanders, anche perché non avrebbe saputo come comportarsi dopo l'intesa che aveva sentito nascere tra di loro la sera precedente.
Non era mai stata toccata da nessun uomo nel modo in cui l'aveva toccata Jack. Forse perché, principalmente, i suoi incontri con gli uomini si erano ridotti alle stagioni mondane e finite in sole conversazioni riguardo il clima e i progetti futuri. Non aveva mai voluto danzare con alcun gentiluomo, eccetto una volta, quando suo padre l'aveva praticamente spinta tra le braccia di un avvenente marchese. In quell'occasione, tuttavia, Lily non aveva provato le stesse sensazioni che Jack Sanders era stato capace di accendere in lei.

Quando il suo nome le si formò in testa, la fanciulla si sentì avvampare. Jack Sanders.
Il suo rossore si acuì quando, attirata da un movimento al di fuori della finestra, lo vide.
Jack Sanders si allontanava lentamente in groppa al suo cavallo, i capelli e la schiena illuminati dalla pallida e rosata luce del primo mattino.
Lily si ritrovò a domandarsi dove fosse diretto. Poi, mossa da un irrefrenabile istinto, strinse un lembo della sua camicia da notte tra le dita e aprì piano la porta principale, controllando che nessuno la vedesse.
La fresca brezza mattutina le investì il volto, ma lei non ci badò. Il signor Sanders si allontanava sempre di più e Lily era decisa a scoprire quale fosse la sua meta, anche se non capiva il motivo.

Sellare un altro cavallo e inseguirlo al galoppo l'avrebbe rallentata e inoltre sarebbe stata scoperta. Non doveva dare nell'occhio.
Raccolse le pieghe della camicia e si spostò i capelli, disordinati e sciolti, dietro le orecchie.
Mentre correva piano e di soppiatto per non farsi scoprire, non poté resistere al desiderio di sorridere guardando la schiena di Jack.

Jack Sanders condusse il cavallo lungo la sterpaglia della foresta e poi oltre una piccola radura. Lily sentì il rumore di un ruscello, mentre il cinguettio sommesso degli uccelli riempiva l'aria.
Si fermò a debita distanza, nascondendosi dietro a un grosso cespuglio.
Che cosa ci era andato a fare, il signor Sanders, lì?

Quando lui smontò da cavallo, la sua attenzione fu attratta dalle lunghe gambe, che gli stivali e i calzoni di camoscio aderenti facevano sembrare ancora più muscolose.
Conosceva l'anatomia umana abbastanza bene da comprendere che quello era un corpo perfetto.
E quel corpo perfetto, quando Jack si sfilò improvvisamente la camicia e la lasciò scivolare a terra, le incendiò le guance.

Ecco, cosa ci era andato a fare.

Lily comprese che non poteva restare, che la più saggia decisione sarebbe stata tornare indietro e sperare che nessuno l'avesse vista lasciare il cottage.
Però non fu quello che fece.
Non diede ascolto alla voce saggia della sua coscienza.
Perché Jack Sanders si sfilò i pantaloni e la biancheria e si immerse, un piede dopo l'altro, nel ruscello.

Gli occhi di Lily furono come calamitati, le pupille si allargarono.
Un fremito inconsueto nel grembo.
Trattenne il respiro.

Jack gettò la testa indietro inspirando una boccata d'aria, prima di immergersi completamente nell'acqua.
Ne riemerse solo qualche istante dopo.
Si passò le mani tra i capelli bagnati, e Lily colse il tendersi dei muscoli della sua schiena dalla pelle abbronzata. Si ritrovò a seguire le tracce che l'acqua lasciava su quella pelle come inchiostro destinato a svanire presto.
Il suo sguardo venne attirato inevitabilmente verso il basso, ma non vide niente: dalla vita in giù il suo corpo era ricoperto dall'acqua.

- IN REVISIONE- Il bacio del Conte. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora