28. Cosa nasconde una coincidenza

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Jack si maledisse internamente per i successivi cinque minuti. Dio, come aveva potuto essere tanto stupido... dire delle cose tanto brutali? L'aveva fatto per lei, cercò di tranquillizzarsi mentre tutto dentro di lui gridava e lo spronava a correrle dietro per spiegarle che era tutta una farsa. Non aveva previsto, non aveva mai creduto, che dalla sua bocca sarebbero potute uscire quelle dannate parole. Ferirla per proteggerla era stata davvero la scelta più giusta?
Come doveva sentirsi Lily?
E come si sentiva, lui, ad essere il responsabile della sua sofferenza?
Come aveva...

Jack si immobilizzò per un istante, avvertendo all'improvviso qualcosa di anomalo nell'aria. Poi alzò la testa di scatto.

—La stalla!— gridò Brendon, uno dei servi che stavano seminando dietro di lui.

Jack colse l'odore di fumo anche a distanza di metri. Sentendo il cuore martellargli nel petto, diede ordine di fermare tutto e saettò attraverso il campo, dirigendosi verso la fonte della nuvola di fumo nero che il vento sospingeva violentemente di lato.

—Muovetevi, con me!—

Quando raggiunsero la stalla, si accorse che degli uomini stavano già versando dei secchi d'acqua sopra i mucchi di paglia accatastati dietro di essa. Vide distrattamente Lily afferrare un secchio vuoto e correre in direzione del pozzo, mettendosi in fila dietro gli altri e attendendo di poterlo riempire.

—Mio signore!— gridò Gareth, annaspando verso di lui con le mani alzate. —Non so cosa sia successo... Stavo strigliando Mo e il cavallo ha cominciato ad agitarsi. Poi ho sentito l'odore di bruciato e... — vedendolo tremendamente nel panico, Jack gli strinse frettolosamente la spalla e lo incitò a muoversi in direzione delle fiamme.

—Spegnete le fiamme sulla parte posteriore!— ordinò, in modo che il fuoco non attecchisse. Ma era ormai troppo tardi. Dal tetto di stoppie, miriadi di scintille si sprigionavano e il fuoco si stava propagando troppo rapidamente.

Maledizione, pensò prima di richiamare i soldati che stavano accorrendo verso di lui.

—I cavalli, metteteli al sicuro— ordinò in direzione di Edwin, a cui seguivano Jules e Hunter, il vecchio musicista. —Hunter, che cosa diavolo ci fai qui? Torna dentro, non riuscirai a...
—Voglio aiutare, signore— lo interruppe l'uomo con ostinazione. Il fumo li avvolse completamente.
Jack cercò di focalizzare il tratto della stalla non ancora attaccato dalle fiamme. Quando lo individuò, cominciò a correre e i soldati lo seguirono.
—Facciamoli uscire da qui— ansimò, schermandosi gli occhi con le braccia.

Entrò nella stalla invasa di fumo e si precipitò verso l'ultimo box, spalancando lo sportello. Mo era spaventato. Jack gli parlò a bassa voce, tentando di assicurarlo, poi gli passò le briglie sopra la testa e lo condusse fuori.
Nella corte regnava una confusione indicibile. Uomini e donne, tra cui Lena, correvano e urlavano in tutte le direzioni, i cavalli agitati scalciavano con le zampe posteriori, ragliando senza freno, il suolo era diventato un ammasso fangoso a causa dell'acqua versata e dal calpestio di zoccoli e stivali.

—Portalo con gli altri!— ingiunse a Edwin, mentre si guardava follemente intorno in cerca di Lily.

—Dov'è? Dove diavolo è?— gridò quasi senza fiato, mentre il calore rovente e il fumo lo facevano tossire.

—Chi?— domandò Jules nella confusione, dopo averlo trascinato lontano dal pozzo, anch'esso avvolto dalla nube di fumo.

Jack diventò paonazzo. —Lily— ringhiò afferrandolo per le spalle e scrollandolo ferocemente.
L'altro lo fissò sconcertato, guardando alle sue spalle con occhi incupiti. —Non lo so, signore. L'ho vista prima con gli altri al pozzo, stava aspettando di riempire il secchio, ma ora non c'è.—
—Lo vedo benissimo che non c'è— sibilò Jack, strattonandolo per la camicia, poi lo lasciò andare mentre il panico gli serrava la gola.

- IN REVISIONE- Il bacio del Conte. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora