36. La mia casa, la mia famiglia

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Una settimana dopo.

La cucina era sommersa dall'odore del pane appena sfornato, che Sarah aveva impastato con cura. Avevano lasciato uno spiraglio aperto e un gatto, spelacchiato, era entrato nel locale e si aggirava sotto al lungo tavolo in cerca di cibo. Lily si sistemò sullo sgabello, incredula.

— Incinta?
Helena, per la seconda volta, annuì. Sarah non riuscì a contenere un sorriso mentre stringeva Lily in un abbraccio di gioia. — Oh, signorina, sono così felice per voi e per il conte!
— Così la stritolerai — disse Helena, scoppiando a ridere. — La nausea non è stato che uno degli indizi — aggiunse. — Le vostre guance hanno assunto un colorito più vivace, nei giorni scorsi, e il vostro corpo... Be', io sono una guaritrice e di donne in dolce attesa ne ho viste tante. So riconoscerne una quando la vedo.
— Sono incinta... — mormorò Lily sfiorando con le mani il ventre ancora piatto. — Sono...
— Incinta — concluse Sarah con le lacrime agli occhi. — Sì, signorina Lily, siete incinta!

Lei sorrise, un po' per la gioia e un po' per l'incredulità, e si lasciò stringere nel secondo abbraccio che Sarah le regalò. Aspettava un bambino. Aspettava un bambino da Jack.
— Sapete anche da quando? Riuscite a...
Helena appoggiò delicatamente una mano sul ventre ancora piatto di Lily e rimase in silenzio alcuni minuti, ascoltando sotto le dita il battito del cuore e il respiro di lei. Poi sorrise e allontanò piano la mano.
— Quasi tre settimane.
Con gli occhi colmi di lacrime di gioia, Lily si alzò in piedi decisa a dare a Jack la notizia. — Devo informarlo — annunciò con un sorriso radioso alle due donne.
Helena annuì, chinando la testa per sorridere alla piccola donna accanto a lei. — Sono sicura che sarà felicissimo.
— E chi non lo sarebbe con una ragazza magnifica come la signorina Lilly? — aggiunse Sarah portandosi le mani alla bocca. Anche i suoi occhi sorridevano; Lily si sentì invadere da una commozione unica, che non aveva mai provato in tutta la sua vita. D'un tratto il pensiero che nessuna delle sue due madri avrebbe visto nascere quel bambino gettò un'ombra davanti ai suoi occhi. Suzanne era sua madre, quella che le aveva donato la vita, e lei lo aveva saputo troppo tardi. Un groppo le chiuse la gola, ma si costrinse a pensare al figlio che cresceva lentamente nel suo grembo. Era un momento felice, doveva esserlo. E lo sarebbe stato.

— Sarà una madre meravigliosa — sussurrò Sarah, stringendo la mano di Helena quando Lily ebbe varcato di corsa la soglia della porta della cucina.
— Sì — confermò la donna con un sorriso. — Lo credo anch'io.

***

Jack richiuse il libro mastro con rabbia. Durante le ultime quarantotto ore aveva cercato di evitare che la collera verso Richard Ferguson e quello che aveva fatto a Lily gli annebbiasse i pensieri, ma non era riuscito a far altro che gettargli contro improperi su improperi. Doveva considerarsi fortunato se non avevano fatto giustizia uccidendolo. Dannazione a lui. Lo malediva per aver fatto soffrire Lily, per averle rovinato la vita, per averla fatta vivere in una menzogna. Avrebbe pagato, prima o poi, e quanto era vero che si chiamava Jack Sanders ci avrebbe pensato lui in persona a farlo pentire dei suoi peccati. Come poteva, un uomo, essere o diventare tanto crudele da volere il peggio per sua figlia? Come poteva, un uomo, trasformarsi in un mostro?

All'improvviso la porta dello studio accolse il suono debole ma frenetico di colpetti, fatti per chiedere il permesso di entrare. Lui seppe già chi era prima che la porta si aprisse.
Il volto di Lily emerse lentamente, le guance imporporate erano chiaro indice di... eccitazione? Solo due giorni prima avevano rinchiuso suo padre nelle segrete e lei era eccitata? Aveva un bagliore vivace negli occhi, che li rendeva più splendenti del solito. Il suo cuore sorrise a quella vista. Amava il suo sorriso.

— Posso entrare?
— Ma certo — disse Jack, andandole incontro. Il sole filatrava dalle portefinestre, riversando una tenue luce pomeridiana nella stanza. — Va tutto bene?
— Io... sì — sembrava che Lily dovesse dirgli qualcosa di importante. — Lily?
Lei si stava torcendo le mani. Era nervosa, oltre che eccitata? Eccitata per cosa, poi?

- IN REVISIONE- Il bacio del Conte. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora