Sotto le mani esperte di Jack Sanders, Lily diventò pian piano una donna.
Lui la sfiorava in punti che lei non aveva mai conosciuto, innalzandola in una dimensione di piacere che minacciava di farla scoppiare in lacrime di gioia. La toccava, la assaporava lentamente, prolungando quella dolce tortura, e, quando le chiese il permesso con quei suoi occhi profondi, offuscati dalla passione, Lily seppe di non aver paura. Si fidava di lui, si fidava di Jack come non aveva mai potuto fare con nessuno.
Imparò a sincronizzare il suo respiro con quello di Jack, imparò ad ammirare il suo corpo possente, dove i muscoli si tendevano creando un mosaico scolpito e perfetto, imparò ad assaggiare e assaporare la dolcezza della sua bocca e l'intensità del suo sguardo. E quando lui si spinse dentro di lei, con studiata maestria, Lily gli si aggrappò con le braccia senza temere niente. Si mosse insieme a lui, sistemandosi sul materasso per agevolare i suoi movimenti, modellandosi e fiorendo sotto le sue spinte delicate. Mai avrebbe pensato che Jack Sanders potesse essere capace di tanta delicatezza, data la stazza imponente, e apprezzò infinitamente quella gentilezza nei suoi confronti. L'avrebbe conservata per sempre come il gioiello più prezioso.***
Mentre Jack le accarezzava i capelli sciolti, intrecciandoli alle sue dita, Lily si sentì felice.
La vicinanza dei loro corpi, il contatto intimo a cui si erano appena sottoposti, il ricordo dei loro baci ardenti, suscitò dentro di lei una scia di benessere che le fece dimenticare qualunque altra cosa. Rimasero solo loro due, nemmeno il letto, la luce soffusa della candela appoggiata sulla toletta esistevano più.Tuttavia, Lily sapeva che stare tra le sue braccia era pericoloso. Non era cieca e vedeva benissimo cosa stava succedendo, cosa era appena successo, comprendeva i rischi che quell'atto comportava. Eppure non le importava. Si era fusa con Jack, anima e corpo, aveva ascoltato rapita il battito del suo cuore sotto le labbra quando l'aveva baciato sul petto, e niente altro aveva importanza.
-Grazie- sussurrò lui, sfiorandole il collo con un bacio leggero.
-Per cosa?-
-Per avermi baciato- rispose Jack. Gli si incrinò la voce. -Ne avevo così disperatamente bisogno che mi faceva male.-Lily si sollevò cautamente, guardandolo con tenerezza. -Perché non lo hai fatto prima?-
-Avevo paura.- Jack sospirò, abbracciandola con dolcezza. Lei si ritrovò a inspirare la fragranza che il suo corpo emanava, a tracciare il percorso dei muscoli scolpiti della sua schiena, striati di vecchie cicatrici.-Di cosa?- domandò, perdendosi a immaginare il motivo di tanto rammarico.
-Avevo paura che tu non volessi. Sei così innocente, Lily... E io sono quello che sono.
-Jack- lo interruppe lei con serietà. Si staccò un po' per poterlo guardare negli occhi. -Io non ho mai desiderato niente, nella mia vita, quanto essere stretta tra le tue braccia.-La determinazione che colse nelle sue parole, portò Jack a catturarle le labbra in un bacio intenso, carico di promesse e privo di alcun rimpianto. Fu un contatto di labbra che esprimeva purezza, eppure che consolidava una realtà che Jack era sicuro di voler affrontare. Baciandola ancora teneramente sulla bocca, Jack sentì di non volerla lasciare. Né ora, né mai.
Poi, all'improvviso, una lacrima le scivolò lungo la guancia e lei se l'asciugò col dorso della mano. Ne seguì un'altra. E un'altra ancora. Finché non si ritrovò a singhiozzare e a lasciarsi andare al dolore.
Era buio, eccetto per la fioca luce della candela, e forse fu proprio quella candela a farle posare lo sguardo sull'anello di sua madre adagiato sul tavolino. C'era Jack, accanto a lei. Fu il fatto di essere insieme a lui, mentre guardava l'anello, che la indusse a scoppiare in lacrime.Jack rimase in silenzio, senza domandare nulla, lasciandola sfogare contro il suo petto, avvolti solo dal manto che formavano i capelli di Lily.
-Di chi era quell'anello?- sussurrò poi, stringendola tra le braccia con dolcezza.
-Di mia madre- rispose lei. Le si incrinò la voce.
-Ti va di parlarmi di lei?-La richiesta di Jack era gentile, avviluppata da una tenerezza che lei non si aspettò.
I ricordi tornarono, vividi e taglienti, rischiando di sormontare la sua razionalità.
Ricordò le ultime ore al suo capezzale, quando non era stata in grado di salvarla, quando suo padre le aveva negato la possibilità di stare accanto a lei. Per la febbre, il corpo di Emily Ferguson aveva ceduto. Era stata una donna colta, istruita, piena di vita. La sua dolcezza aveva forgiato anche quella di sua figlia, ma la malattia aveva tolto qualsiasi luce ai suoi occhi. Lily non avrebbe mai dimenticato lo sguardo di sua madre nell'attimo in cui la piccola Lily era salita per la prima volta, a otto anni, su un cavallo. L'aveva vista da lontano, con gli occhi di bambina, però aveva capito quanto fosse orgogliosa e fiera di sua figlia. Se fosse stata più vicina avrebbe notato le lacrime di orgoglio inumidirle le ciglia. Mai, prima di allora, Lily aveva visto sua madre tanto felice.
Tre anni dopo l'avevano seppellita.Soffocò il dolore serrando le labbra. Ma le dita di Jack le accarezzarono una guancia, e lei, guardandolo intensamente, si aprì.
-Si chiamava Emily, ed era bella.-
Questo fu tutto quello che riuscì a dire in un primo momento. Il ritratto di lei era vivido nella sua mente, ma non desiderava mostrarlo.-Lei e mio padre si sposarono per ordine di mio nonno materno. Non fu mai un matrimonio felice. Mio padre iniziò a rientrare all'alba. Passava le serate alla locanda a giocare a carte e a spassarsela con altre donne. Perse ogni facoltà razionale. Mia madre lo intuì e pretese spiegazioni. Lui cominciò ad alzare le mani, a picchiarla e ad umiliarla... Mi ricordo tutto. Ogni singolo dettaglio. Le grida di mia madre, quelle di mio padre che cercava di sovrastarla, il rumore dei suoi calci contro il suo grembo. Mi tappavo le orecchie, nascosta dietro la porta, piangevo ma non potevo... Non potevo fare niente. L'unica volta che provai a fermarlo, lui mi scaraventò a terra, e mia madre si beccò altri calci perché gli urlò contro di non farlo mai più. Avevo nove anni.-
Parlare di quei momenti richiese uno sforzo immenso da parte di Lily.-Avrei dovuto ammazzarlo quel giorno- ringhiò Jack, stringendola inconsapevolmente più forte. -Dio, Lily... -
Lei si premette la sua mano sul cuore, chiudendo gli occhi. La cattiveria di suo padre era riemersa con impeto, calando una cortina di oscurità tutto intorno.
Schiudendo le labbra, riprese: -Poi un giorno è arrivata la malattia. Mia madre era forte, sai? Era coraggiosa, gentile... Ma quando si ammalò perse ogni traccia di luce. La vidi letteralmente scomparire dai suoi occhi. Prima di morire mi fece scivolare nella mano quell'anello. Non disse nulla, non mi disse perché me ne aveva fatto dono, ma lo conservo da allora con gelosia. È come se mi ricordasse che lei è ancora qui, che mi è accanto, nonostante tutto. Per questo guardarlo adesso mi ha fatto scoppiare. Se ci fosse stata lei avrei potuto raccontarle quello che abbiamo... Appena fatto.-
Le sue guance, nonostante le lacrime, si tinsero di rosa. Jack le prese dolcemente la testa tra le mani e le depose un leggero bacio sulla fronte, accarezzandole i capelli con tenerezza mentre il dolore che Lily aveva provato in tutti quegli anni gli si riversava inevitabilmente addosso. Lo accolse, quel dolore, come se fosse stato il proprio. Pensò che avrebbe potuto portarlo sulle sue spalle per far sì che non fosse lei a trascinarlo per sempre.
Portò via con un bacio una lacrima dalla sua guancia.
-Non gli permetterò di farti ancora del male, Lily.-
Prima che lei potesse cogliere l'ultima parola, la porta si spalancò di colpo. Fu Jack a staccare le labbra dalla sua pelle, spezzando il bacio. La allontanò da sé un attimo prima che gli occhi scintillanti di Violet Milton si posassero sui loro corpi nudi, coperti solo dal leggero lenzuolo.-Maledetta sgualdrina!- ringhiò prima di avventarsi su Lily con rabbia.
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- IN REVISIONE- Il bacio del Conte.
RomanceInghilterra, 1582 Per sfuggire a un matrimonio di convenienza con un uomo anziano impostole dal padre, la contessina Lily Ferguson organizza la fuga. Durante la corsa, però, un ulteriore pericolo si cela in agguato: due uomini tentano di abusare d...