-Gesù Cristo, Violet!- sibilò Jack scattando in piedi. Il lenzuolo scivolò via dal suo corpo, lasciandolo nudo davanti a lei. La rabbia di Violet lasciò il posto alla malizia che incurvò le sue labbra in un ghigno malefico.
-Sei ancora meglio di quanto ricordassi.-Jack la prese per le spalle e la sospinse fuori dalla porta ma, prima che Violet finisse nel corridoio, Lily si alzò, si avvolse il lenzuolo attorno al corpo e le rifilò uno schiaffo in pieno viso. La rabbia, si rese conto Jack, la rendeva ancora più bella.
-Fuori di qui- sibilò, ignorando lo sguardo inferocito e incredulo di lei.
-Non prendo ordini da una sgualdrina- rimbeccò la donna, sogghignando.
-Violet, giuro che ti butto fuori in strada in questo preciso istante se non la pianti.-Il tono di Jack era duro, tagliente. I suoi occhi lampeggiavano di collera mentre si frapponeva tra lei e Lily.
-Non lo ripeterò una seconda volta. Vattene.-
-Sei così ingenuo, Jack, così folle. Potevi avere me, e invece guarda a cosa ti sei ridotto.-
L'espressione di lui si indurì. Lily si accorse della rabbia che cercava di tenere a freno, ma che presto, se Violet non se ne fosse andata, sarebbe esplosa.
-Jack- lo chiamò dolcemente, anche se dentro di lei tutto tremava. -Lascia stare, davvero. La signorina Milton non aveva intenzione di offendermi. È tutto apposto.-
Jack strinse gli occhi, le narici dilatate.
-Ti ho detto di andartene, Violet.-
Lily deglutì un fittizio boccone amaro, e il sorriso della donna davanti a lei si impregnò di pura malvagità. La guardò con gli occhi saggi di un'età non troppo distante dalla sua, gli occhi di chi ne aveva viste e passate tante, e le sue parole ricaddero sul cuore della ragazza affilate come la lama di un pugnale.
-Si stancherà anche di te- la avvertì Violet, il volto impenetrabile. -E lo sai anche tu.-
Poi sparì nel corridoio, e la notte inghiottì la sua slanciata figura. Lily rimase ad osservare smarrita il punto ormai vuoto che lei aveva occupato fino ad alcuni secondi prima.
-Vieni qui- le disse Jack, avvicinandola e trascinandola piano verso il letto.
-Non devi ascoltarla, Lily. Tu non conosci Violet come la conosco io, ma è capace di fare e dire qualunque cosa per arrivare ai suoi scopi.
Lily si lasciò avvolgere dall'abbraccio di lui e, solo quando si fu seduta sul letto, Jack parve ricordarsi di una cosa.
Infilandosi alla svelta i calzoni che aveva gettato sul pavimento, si diresse alla toletta, ne aprì un cassetto e ne estrasse una benda. Cautamente, ci versò sopra alcune gocce d'acqua contenuta nel catino e la strizzò per bene, prima di tornare a sedersi sul letto.Gentilmente, chiese a Lily di allargare un po' le gambe per tamponare le piccole macchie di sangue all'interno delle cosce.
-Mi dispiace di averti fatto male- sussurrò, chiaramente rammaricato. -Avevo dimenticato che fossi... vergine.-
Lei gli sorrise rassicurante, fremendo ancora al tocco delicato della sua mano e rabbrividendo per le parole pronunciate da Violet, che avevano lasciato un'orma indelebile sopra di lei.
-Ho sentito fastidio solo all'inizio- disse, mentre lui faceva scivolare via la benda e la riponeva nella bacinella
-Non mi hai fatto male, Jack. Va tutto bene.-Jack cercò di convincersi che fosse davvero così.
-Grazie- sussurrò Lily, afferrandogli improvvisamente il braccio.-Che cosa succede?- domandò lui con espressione seria.
-Che cosa accadrà, adesso? Adesso che Violet ci ha scoperti e che noi siamo diventati così...
-Intimi?- suggerì Jack con dolcezza.
Lei arrossì.
-Sì, esatto. Io non ho idea di come comportarmi, di cosa fare o dire. Si staccò da lui per guardarlo in viso. -Sono totalmente ignorante. E mi sento così inutile, così fuori luogo...
STAI LEGGENDO
- IN REVISIONE- Il bacio del Conte.
RomanceInghilterra, 1582 Per sfuggire a un matrimonio di convenienza con un uomo anziano impostole dal padre, la contessina Lily Ferguson organizza la fuga. Durante la corsa, però, un ulteriore pericolo si cela in agguato: due uomini tentano di abusare d...