18. Togliti di mezzo, contessina

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-La camicia! - ansimò Lena. Distese Jack sulla coperta adagiata al suolo, avendo cura di non sfiorare il punto della gamba in cui il proiettile era penetrato.

-Gareth, la tua maledetta camicia! Toglitela!-

Il ragazzo si sfilò l'indumento con mani tremanti, sul volto un'espressione chiaramente terrorizzata, poi lo porse alla donna che lo afferrò quasi con rabbia.

-Jules, le pinze- ordinò al cacciatore, che era entrato nella tenda. -Nella mia sacca, prendi le pinze.-

Lily osservò dallo spiraglio della tenda frettolosamente eretta con le lacrime, dannate lacrime, che le rigavano il volto.
Dietro di lei, Edwin sospirò ansioso.

-Non è stata colpa vostra, lo sapete, vero, signorina?-

Lei capì che l'uomo intendeva essere incoraggiante, ma sapeva, con assoluta e ineluttabile certezza, che non era così. La colpa era sua.

Jack stava rischiando la vita a causa della sua imprudenza, perché era stata tanto testarda da voler fare qualcosa di diverso, per la prima volta.

-Se non fossi stata tanto incosciente da girare nuda in mezzo ai boschi, lui non sarebbe in queste condizioni- sussurrò, guardando Lena strappare i pantaloni di Jack e stringere i lembi della camicia di Jules al di sopra della coscia. Dolcemente, tese la pelle verso l'esterno, in modo da allargare il foro.

-Eccoti, bastardo- sibilò rivolta al proiettile di cui spuntava appena un lembo.

Lily trattenne il respiro.

-Jules, la bottiglia- ordinò la donna in tono di tagliente sollecitudine.

Prima di versare il vino sopra la ferita, Lena accarezzò la guancia di Jack, che cercava di non dimenarsi sotto le sue abili mani.

-Andrà tutto bene- gli sussurrò all'orecchio. Lily si accorse che stava lottando per trattenere le lacrime.
Un moto di amarezza infinita la percosse proprio lì, in direzione del cuore.

-Te lo prometto... Te lo prometto, Jack.-

Prese un respiro profondo.

-Tenetelo fermo- ansimò, mentre gli metteva tra i denti un pezzo di stoffa. -Tenetelo fermo- ripeté a bassa voce, rivolta più a se stessa che agli uomini.

Lily serrò le labbra.
Sentì la grossa mano di Edwin stringerle la spalla.

-Non dovete guardare per forza- le disse in tono mite. -Per una ragazza come voi potrebbe non essere un bello spettacolo.-
-Ce la faccio, Edwin- replicò Lily. Le tremava la voce, ma ricacciò indietro il pianto e strinse il tessuto della tenda tra le dita.
-Devo farcela. Devo poter vedere.-

Edwin annuì, rammaricato, ma lei non lo vide.

Ti prego, Jack, implorò Lily dentro di sé.
Ti prego, resisti. So che sei forte. Finirà presto.

Sapeva che Jack sarebbe sopravvissuto. Lo sapeva e basta, anche se la quantità di sangue che stava sgorgando dalla sua ferita le stava facendo annebbiare la vista.

Quando Lena versò il liquido sul foro d'entrata del proiettile, vide gli occhi dell'uomo sgranarsi, i denti stringere talmente forte il pezzo di stoffa da farle temere che si sarebbero spezzati.

Con il respiro pesante, Lena si concentrò e, stringendo le grosse pinze tra le dita, le fece penetrare lentamente all'interno della ferita.

Se la stoffa non avesse tappato la sua bocca, Lily avrebbe sentito le sue urla fin dentro le ossa.
Il proiettile venne estratto al secondo tentativo.

- IN REVISIONE- Il bacio del Conte. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora